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F-16 Ucraina Tricarico

F-16 all’Ucraina? Hanno già i Mig-29 equipaggiati per acquisire superiorità aerea. Parla il generale Tricarico

Conversazione di Startmag con il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare

 

L’Ucraina sollecita l’Occidente sulla fornitura dei moderni caccia F-16, ma non sarebbero necessari dal momento che dispone già di Mig-29 equipaggiati.

Ne è convinto il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. “I Mig-29 ucraini sono stati allestiti con alcune capacità che prima non avevano. Una in particolare è dirimente ed è quella SEAD (Suppression of Enemy Air Defences), cioè soppressione delle difese antiaeree nemiche” spiega a Startmag l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica.

“Se gli ucraini utilizzassero i loro Mig-29 i russi non potrebbero sollevare nessuna protesta. Con gli F-16 non sappiamo se possa rappresentare un’altra linea rossa o possa essere un rospo che i russi manderebbero giù” evidenzia il generale Tricarico.

Tutti i dettagli.

Risolto il dibattito sull’invio dei carri armati pesanti a Kiev, ora si sta considerando l’invio di jet da combattimento come l’F-16. Cosa sono e a cosa servono?

Gli F-16 sono caccia bombardieri, disponibili in diverse versioni. È sicuramente uno dei caccia più diffusi al mondo. A differenza dei carri armati, non ci dovrebbe essere penuria di offerte nel caso si dovesse decidere un invio e ci dovesse essere una richiesta da parte ucraina a tutti i paesi che si stanno adoperando. Possono svolgere nel loro complesso qualunque tipo di missione di superiorità aerea, attacco al suolo, aria-aria e ogni altra missione che forze aero-tattiche si fanno carico.

L’F-16 rappresenterebbe un game changer nel conflitto?

Di linee rosse ne sono già state superate molte, rispetto agli avvertimenti russi. Si tratta di vedere se ingoierebbero anche questo rospo, o se diventasse il segno di un’escalation scarsamente controllabile. Io non sono sicuro che, in prima istanza, gli ucraini abbiano bisogno di F-16. Perché so, non lo sapevo fino all’altro ieri ma da ieri so, che i Mig-29 ucraini sono stati allestiti con alcune capacità che prima non avevano. Una in particolare è dirimente ed è quella SEAD (Suppression of Enemy Air Defences), cioè soppressione delle difese antiaeree nemiche. Ovvero la possibilità per i Mig-29 ucraini di essere equipaggiati con missili Harm (High-speed Anti Radiation Missile).

Cosa vuol dire?

Un uso oculato, mirato e preliminare di questi sistemi, ammesso che ne abbiano disponibilità sufficienti, consentirebbe all’Ucraina di rientrare nel pieno controllo del proprio spazio aereo, soprattutto nel Donbass. Non credo che i russi abbiano portato in seguito sistemi contraerei efficaci da poter dislocare nelle quattro regioni annesse [Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk] nel Donbass. Se è così, questa componente dei Mig-29 andrebbe utilizzata per recuperare la sovranità negli spazi aerei del Donbass. Per fare in modo che i russi nel Donbass non abbiano alcuna capacità di difesa aerea. Questa condizione da raggiungere preliminarmente mediante l’utilizzo dei missili Harm darebbe modo agli ucraini di agire indisturbati o quasi per colpire obiettivi russi nell’Ucraina, inclusi anche i carri armati.

In questo caso, l’unica minaccia utilizzabile per i velivoli ucraini è quella dei missili spalleggiabili all’infrarosso, che sono missili verosimilmente in possesso dei russi, facilmente utilizzabili e che rappresenterebbero quindi sotto i 5mila metri – alle basse quote – l’unico pericolo per i velivoli ucraini (compresi elicotteri e droni) impegnati a bombardare le postazioni russe nelle quattro regioni. Si tratta di valutare questa minaccia con grande accuratezza. Se fosse troppo presente e letale, si potrebbe comunque colpire gli obiettivi russi non scendendo mai sotto i 5mila metri, con maggiore pazienza e tempo.

Questo limite della quota riguarderebbe anche gli F-16 giusto?

Ovviamente. Ma se gli ucraini utilizzassero i loro Mig-29 i russi non potrebbero sollevare nessuna protesta. Con gli F-16 non sappiamo se possa rappresentare un’altra linea rossa o qualcosa che i russi tollererebbero, una scommessa nella scommessa più generale.

All’inizio della guerra, la Polonia si offrì di inviare i suoi aerei da combattimento MiG-29 di fabbricazione sovietica alle forze aeree ucraine, con una controparte che prevedeva l’invio da parte degli Stati Uniti di F-16 per rifornire l’aviazione polacca. L’iniziativa è stata abbandonata, potrebbe tornare sul tavolo?

Si potrebbe riprendere il discorso dei Mig-29 polacchi ovviamente aggiornandoli come sistema d’arma in modo che abbiano questa capacità aggiuntiva ed eventuali altre. Questo non dovrebbe aumentare eccessivamente il livello d’attenzione, consentirebbe maggiore familiarità e dimestichezza ai piloti ucraini con sistemi che già conoscono. Quindi delimiterebbero i tempi di conversione dei piloti.

Il governo degli Stati Uniti deve approvare le vendite o i trasferimenti a paesi terzi di caccia di fabbricazione americana, il che significa che i paesi europei avrebbero bisogno del sostegno politico dell’amministrazione Biden. Finora la Casa Bianca non ha acconsentito. Ma ora il Pentagono si dice pronto a valutare l’invio all’Ucraina di qualunque tipo di sistema d’arma e intanto Lockheed Martin ha riferito al Financial Times che la società “aumenterà la produzione di caccia F-16″.

Le perplessità americane sulla fornitura dei Mig-29 sono di spessore minore rispetto a quella degli F-16. Evidentemente la preannunciata avanzata russa nel Donbass, sta facendo cadere le riserve inizialmente poste dagli Stati Uniti e da altri paesi. Tutto si deve collocare in un contesto di disponibilità maggiore rispetto alle perplessità iniziali da parte di tutti.

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