skip to Main Content

Zelensky Jet

Quali jet Zelensky attende da Regno Unito e Francia?

Il presidente ucraino ha sollecitato di nuovo i leader europei a fornire caccia da combattimento per la guerra contro la Russia. Ecco quali jet potrebbero inviare Regno Unito, Francia e Germania secondo Tricarico e Gaiani

 

Zelensky torna a sollecitare i leader Ue per la fornitura di jet da combattimento.

Oggi il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando davanti al Parlamento europeo — prima tappa della sua storica missione a Bruxelles — ha chiesto un ulteriore supporto a livello militare e un rapido iter per l’adesione del Paese all’Ue.

Il leader ucraino si è recato a Bruxelles, dopo aver esortato i leader di Francia, Germania e Regno Unito a fornire aerei da combattimento per la guerra contro la Russia.

Ma di quali caccia stiamo parlando?

“Gli ucraini hanno fatto sapere di preferire caccia F-16. Sono jet americani che l’Ucraina spera di ricevere da paesi europei che li hanno recentemente radiati perché stanno ricevendo i nuovi F-35. In realtà né la Francia, né la Germania né il Regno Unito hanno F-16. Quindi l’aeronautica ha detto di voler gli F-16 ma si rivolgono a paesi che non ne hanno mai avuti”, osserva Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa.

“In ogni caso, la scelta di jet da combattimento moderni è una iniziativa che può mutare gli equilibri significativamente a favore dell’Ucraina, più di qualunque altro mezzo che finora è stato fornito a Zelensky” commenta il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare.

Tutti i dettagli.

LA RICHIESTA DI ZELENSKY PER I JET

Ieri Zelensky, in visita nel Regno Unito, si è detto “orgoglioso” della sua aviazione militare, ma ha anche detto di aver bisogno di aerei per combattere la guerra contro la Russia. Lo ha fatto parlando al Parlamento di Londra, lanciando nuovamente l’appello per aerei da guerra britannici, dicendo: “Abbiamo la libertà, dateci le ali per proteggerla”.

Per il presidente ucraino, gli aerei da combattimento e i missili a lungo raggio sono importanti oltre ai carri armati Leopard 2 che riceverà a breve.

LA POSIZIONE DI SUNAK, SCHOLZ E MACRON

Da parte sua, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha confermato la decisone di fornire addestramento ai piloti di aerei da combattimento ucraini. La decisione è stata resa nota dopo il discorso di ieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al parlamento britannico. Sunak ha dichiarato: “L’addestramento garantirà che i piloti siano in grado di pilotare in futuro sofisticati caccia standard della Nato. Come parte di questo investimento di capacità a lungo termine, il Regno Unito lavorerà con l’Ucraina e gli alleati internazionali per coordinare il sostegno collettivo per soddisfare le esigenze difensive dell’Ucraina”.

Ma non ha aggiunto altro sull’invio o meno di caccia britannici. Così come il presidente francese Macron. Il leader francese ha promesso che l’Ucraina potrà contare sul suo sostegno, con la Francia “determinata ad aiutare l’Ucraina alla vittoria e al ripristino dei suoi legittimi diritti”. Il cancelliere Scholz ha aggiunto: “La posizione è immutata: la Russia non deve vincere questa guerra”.

Sebbene Macron abbia segnalato già in precedenza una certa disponibilità a fornire aerei da combattimento, Scholz non l’ha fatto.

LA DIFESA BRITANNICA STA VALUTANDO QUALI CACCIA POTREBBE POTENZIALMENTE FORNIRE

Nel frattempo, Downing Street ha riferito che il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace sta indagando su quali velivoli potrebbero essere potenzialmente offerti, ma ha sottolineato che si tratta di “una soluzione a lungo termine” e che l’addestramento dei piloti potrebbe richiedere anni. La Raf ha un numero limitato di velivoli che potrebbe teoricamente fornire all’Ucraina, inclusi circa 20 jet Typhoon più vecchi.

“Tuttavia, c’è il pericolo che la Gran Bretagna stia firmando assegni che faticherà a incassare. La Raf sta già affrontando un arretrato nell’addestramento dei propri piloti di jet veloci, anche la manutenzione e la manutenzione degli aerei più vecchi è più difficile. Anche il primo ministro ha ammesso che se la Gran Bretagna fornirà jet veloci, sarà a lungo termine, non nel prossimo futuro”, commenta la Bbc.

L’UCRAINA HA CHIESTO GIÀ GLI F-16

“Una scelta saggia che gli ucraini hanno già avanzato, sarebbe quella di dotarsi di F-16. È il caccia più diffuso al mondo, ci sono 20 aeronautiche che ne sono dotate, due delle quali potrebbero essere pronte per cedere i propri velivoli perché sono due paesi che non hanno esitato un attimo a dichiarare un sostegno a Kiev: parliamo di Polonia e Olanda. Fra l’altro, l’Olanda li sta dismettendo in quanto sostituirà gli F-16 con gli F-35”, sottolinea il generale Tricarico.

“La scelta migliore non può essere che quella degli F-16. Sono velivoli multiruolo, possono assolvere qualunque tipo di missione della difesa aerea: dalla più ovvia a quella della penetrazione in profondità laddove ve ne fosse bisogno. Sono velivoli che hanno circa 1000 km di raggio d’azione. Sappiamo che nessuno vuole andare a bombardare la Russia in profondità però qualora ce ne fosse bisogno, possono fare anche questo. Possono portare qualunque tipo d’armamento, con ingenti quantità di armamento”, aggiunge l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica italiana.

Ma “in realtà né la Francia, né la Germania né il Regno Unito hanno F-16. Quindi l’aeronautica ha detto di voler gli F-16 ma si rivolgono a paesi che non ne hanno mai avuti”, puntualizza Gaiani.

QUALI JET POTREBBERO FORNIRE UK, FRANCIA E GERMANIA A ZELENSKY?

“Il Regno Unito ha i Typhoon, non sono velivoli vecchi anzi sono molto aggiornati. Quelli inglesi hanno lo swing role, nel senso che possono fare sia difesa aerea che attacco al suolo (bombardamento). Non so se il premier inglese intenda quei velivoli”, rimarca il generale Tricarico. “In ogni caso, per addestrare un pilota a condurre una macchina di quelle o simili serve una settimana al massimo. Bastano 3 o 4 voli. Naturalmente, per impiegare il sistema, occorre un po’ di più, meno di un mese. Il problema che potrebbe diventare significativo riguarda la manutenzione del velivolo: qui i tempi si dilaterebbero”, aggiunge Tricarico.

“Come per il Regno Unito, nemmeno la Francia ha gli F-16”, ricorda il direttore di Analisi Difesa. “Hanno detto dei caccia molto utili, molto performanti, utili quindi ai bisogni di Zelensky. La Francia potrebbe inviare Mirage 2000 che sta sostituendo con i Rafale. La Gran Bretagna potrebbe fornire gli Eurofighter Typhoon della prima serie (quelli prodotti all’inizio degli anni 2000) oppure potrebbe fornire dei vecchi Tornado. La stessa cosa potrebbe fare la Germania che ha Typhoon della prima serie. Però, in realtà, si tratterebbe di fornire all’Ucraina tre modelli diversi di aerei. Diventerebbe difficilissimo inserire in una forza aerea tre modelli di aerei, tutti diversi e vecchi, sebbene ancora operativi, e addestrare la forza ucraina a impiegati. A questi velivoli potrebbero aggiungersi gli F-16 inviati forse dall’Olanda o dalla Danimarca” sottolinea Gaiani.

QUESTIONE DI ADDESTRAMENTO E TEMPISTICHE

Dunque, in caso di invio effettivo di caccia occidentali a Kiev ci sono degli aspetti da considerare secondo Gaiani.

“Il primo: inserire degli aerei da combattimento in una forza aerea è un lavoro che richiede qualche anno (dall’addestramento dei piloti alla preparazione delle basi aeree per la logistica degli aerei di combattimento) in un’aeronautica che opera in condizioni di pace. In una condizione come quella dell’aviazione ucraina che ha le sue basi costantemente sotto il tiro dei missili ucraini, che ha difficoltà logistiche, diventa ancora più complesso e con tempistiche troppo lunghe ieri incidere sulla guerra in atto”, nota il direttore di Analisi Difesa.

Inoltre, c’è anche un altro aspetto da tener conto: “l’aeronautica ucraina ha sempre impiegato aerei non di tipo occidentale ma sovietico (Sukhoi, Mig). Fare una conversione da quel tipo di velivoli a quelli occidentali è un salto molto rilevante anche per i differenti equipaggiamenti. Un’operazione che richiede anni in tempo di pace per avere una capacità di combattimento completa. Non solo per avere un pilota che sa decollare con un aeroplano” evidenzia Gaiani.

UN INCUBO LOGISTICO

Quindi si sta configurando lo stesso schema già visto con i carri armati, secondo il direttore di Analisi Difesa. “L’Ucraina ha in servizio quattro tipi di carri armati, di modelli russo-sovietici, a cui dovrebbe affiancare quattro tipi di tank occidentali: Leopard 1, Leopard 2, Challenger e Abrams. È un incubo logistico. Nessuna forza armata o esercito può pensare di mettere in servizio tanti velivoli e carri armati di tipo diverso, per giunta mentre è in guerra. L’addestramento del personale, dei tecnici e la logistica diventano impossibili da gestire. A meno che questi aerei, come i carri armati, non vengano utilizzati da contractor, personale occidentale, che va a combattere con gli ucraini”, nota Gaiani.

COINVOLGIMENTO DIRETTO DI PILOTI DI PAESI NATO NEL CONFLITTO?

“Sappiamo che ci sono migliaia di volontari provenienti da paesi Nato che combattono con gli ucraini sul campo di battaglia. Se pensiamo di inserire armamenti di questo tipo, così diversi e tutti occidentali, bisognerà mandare personale occidentale, combattenti e tecnici logistici militari o contractor per istruire gli ucraini anche in compiti operativi. E sarebbe un altro film rispetto a quanto visto finora, com un coinvolgimento diretto di piloti di paesi Nato nel conflitto” ha rimarcato il direttore di Analisi Difesa.

PER TRICARICO LA FORNITURA DI CACCIA PUÒ MUTARE GLI EQUILIBRI DELLA GUERRA A FAVORE DI KIEV

Infine, secondo il generale Tricarico “si tratta di vedere se finalmente intendono dare questo tipo di apporto all’Ucraina. [Della fornitura di caccia] se ne parla dai primi giorni, e bene avrebbero fatto a prepararsi. Adesso il tempo potrebbe essere poco oppure no, questa spallata russa è tutta da vedere se ci sarà o meno”.

“In ogni caso, la scelta di jet da combattimento moderni è una iniziativa che può mutare gli equilibri significativamente a favore dell’Ucraina, più di qualunque altro mezzo che finora è stato fornito a Zelensky” ha sottolineato il generale.

Ecco perché secondo Tricarico “È opportuno che su questa soluzione ci si concentri e si concentri anche l’attenzione di paesi come il nostro che vogliono aiutare l’Ucraina a ricacciare i russi fuori dal loro territorio”.

Back To Top