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Stop alle euro 5 in Piemonte: cosa dice la direttiva Ue e perché c’è autoscontro nel centrodestra

Stop alle auto euro 5 in Piemonte, regione governata dal centrodestra: il divieto scatta dal 15 settembre e fino al 15 aprile. Ma il ministro Salvini tuona contro l'Europa. Fatti, approfondimenti e polemiche

 

Dal prossimo 15 settembre in Piemonte scatta lo stop alle Euro 5. A stabilire che non potranno più circolare le automobili Euro 5 è stata la Regione Piemonte e riguarderà, nei giorni feriali, il capoluogo Torino e altri 75 comuni del Piemonte, fino al prossimo 15 aprile. Il governo, a partire da dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, vuole intervenire per evitare che il divieto entri in vigore. “La procedura di infrazione dell’Ue nei confronti dell’Italia, che coinvolge anche il Piemonte, ci impone misure molto pesanti che siamo costretti ad attuare”, ha detto il governatore del Piemonte Alberto Cirio, a capo di una maggioranza di centrodestra.

PERCHÉ IN PIEMONTE SCATTA LO STOP ALLE AUTO EURO 5

La decisione dello stop delle auto Euro 5, presa dalla Regione Piemonte, è arrivata dopo l’avvio della procedura di infrazione della Commissione europea nei confronti dell’Italia per le violazioni dei limiti dell’inquinamento atmosferico. Due anni fa il nostro paese è stato condannato a una multa di 250 milioni di euro per aver superato i limiti di emissione delle polveri sottili pm10. A fissare tali limiti è la Direttiva 50 sulla qualità dell’aria del 2008.

COSA STABILISCE LA DIRETTIVA SULLA QUALITÀ DELL’ARIA

La direttiva istituisce misure volte a:

  • definire e stabilire obiettivi di qualità dell’aria al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente nel suo complesso;
  • valutare la qualità dell’aria ambiente negli Stati membri sulla base di metodi e criteri comuni;
  • ottenere informazioni sulla qualità dell’aria ambiente per contribuire alla lotta contro l’inquinamento dell’aria e gli effetti nocivi e per monitorare le tendenze a lungo termine e i miglioramenti ottenuti con l’applicazione delle misure nazionali e comunitarie;
  • garantire che le informazioni sulla qualità dell’aria ambiente siano messe a disposizione del pubblico;
  • mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove sia buona, e miglio­ rarla negli altri casi;
  • promuovere una maggiore cooperazione tra gli Stati membri nella lotta contro l’inquinamento atmosferico.

LE MISURE PER CONTRASTARE L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Nel caso in cui “in determinate zone o agglomerati sussiste il rischio che i livelli degli inquinanti superino una o più soglie di allarme” gli Stati membri sono tenuti a elaborare e mettere in campo “piani d’azione contenenti indicazioni sui provvedimenti da adottare nel breve termine per ridurre il rischio o la durata del superamento. Se il rischio riguarda uno o più valori limite o valori-obiettivo”. È questo il caso dello stop alle auto euro 5 in Piemonte.

LE ALTRE MISURE IN FAVORE DEL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA

Il blocco non è, però, l’unica misura che la Regione Piemonte introdurrà per ridurre l’inquinamento atmosferico. Tra le altre misure, meno invasive e di approccio positivo e non prescrittivo, ci sono la promozione della mobilità, la riduzione del traffico con le creazioni di Ztl e parcheggi a pagamento, il miglioramento del riscaldamento urbano.

STEFANO LO RUSSO: “CI ADEGUEREMO ALLE DISPOSIZIONI DELLA REGIONE”

“Come città di Torino ovviamente ci atteniamo alle disposizioni che vengono impartite dalla giunta regionale, a cui compete la decisione finale. Come tutte le amministrazioni comunali che saranno coinvolte noi ci adegueremo a quelle che saranno le decisioni degli organi sovraordinati”. A dirlo è il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. “Sappiamo benissimo che quella dell’inquinamento dell’aria è una questione cruciale – ha spiegato – lo è per noi innanzitutto e abbiamo introdotto negli scorsi mesi una rilevante mole di progetti di carattere infrastrutturale-edilizio per il risanamento di molti edifici e per il contenimento dei consumi energetici, che sono una componente importante dell’inquinamento dell’aria di Torino”.

IL GOVERNO VUOLE BLOCCARE LO STOP DELLE EURO 5

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha contattato il collega ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per trovare una soluzione al provvedimento della Regione Piemonte che ha bollato come “l’ennesima forzatura di Bruxelles”. Ancora più dura la posizione del senatore della Lega Claudio Borghi che in una diretta su Twitter ha consigliato di “Fregarsene di tutto e andare allo scontro verticale con l’Europa. L’antieuropeismo prima o poi tornerà di moda”.

LA SOLUZIONE TAMPONE DELLA REGIONE ALLO STOP DELLE EURO 5

Intanto una prima soluzione si potrebbe trovare nell’installazione del Move In, una scatola nera che garantisce una deroga di 9 mila chilometri all’anno per le auto private e di 11 mila per i veicoli commerciali. La Regione sta studiando anche la possibilità di installare l’apparecchio senza costi per i privati.

COMITATO TORINO RESPIRA SODDISFATTO PER LO STOP ALLE EURO 5

Soddisfatto per l’iniziativa il Comitato Torino Respira. L’associazione ambientalista, infatti, ha presentato l’esposto che ha dato il via all’indagine sullo smog  che oggi vede indagati ex sindaci ed ex amministratori regionali con l’accusa di non aver messo in campo azioni per ridurre drasticamente il pericolo dell’inquinamento atmosferici.

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