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Tavares

Stellantis tra alti annunci e basse immatricolazioni

Governo e Stellantis al lavoro per riportare la produzione annuale italiana sul milione di unità, ma il Gruppo guidato da Carlos Tavares continua a faticare sul fronte delle immatricolazioni

Volano alto gli annunci di Stellantis sul futuro dell’auto italiana. Un po’ troppo, secondo alcuni osservatori che restano scettici, così come restano scettici i rappresentati dei lavoratori che hanno visto l’organico in Italia perdere oltre 7mila unità (guai a chiamarli licenziamenti: sono in gran parte “uscite volontarie”) negli ultimi due anni.

LA PRODUZIONE DI STELLANTIS IN ITALIA

Nell’attesa che governo e azienda trovino una quadra sugli aiuti che il primo dovrà alla seconda per mantenerne la presenza in Italia (e non solo: Carlos Tavares vuole anche maggiore attivismo dell’esecutivo italiano contro l’Euro7 imposto da Bruxelles per incentivare l’auto elettrica), Stellantis promette che quest’anno la produzione totale in Italia tornerà ai livelli pre-pandemici.

Una cifra che risulta anche nelle proiezioni di Fim-Cisl: tra auto e veicoli commerciali leggeri la produzione dovrebbe superare le 800mila unità, in recupero rispetto alle 685.753 del 2022, tornando così ai volumi del 2019, mentre guardando alle sole autovetture si potrebbero sfiorare le 700mila unità, in deciso recupero sull’anno scorso (479.753). Nel polo produttivo di Torino i volumi produttivi misurati nel primo semestre 2023 sono pari a 53.330 unità rispetto alle 48.760 rilevate nel 2022 (+9,4%). Il peso maggiore della crescita continua ad essere determinato dalla produzione della 500 bev che ha raggiunto quasi 47.000 unità (+21%).

A Pomigliano invece dovrà aumentare la produzione giornaliera di Fiat Panda e Alfa Romeo Tonale rispettivamente a quota 400 e 300 unità al giorno, e qui torniamo alla richiesta di Tavares al governo di contrastare la normativa Euro 7 visto che a detta dell’Ad portoghese le nuove regole colpiranno proprio la vettura made in Italy. Per questo da Stellantis avevano sibillinamente detto che le produzioni sarebbero aumentate dove maggiormente conveniente per la società.

L’ASTICELLA FISSATA DAL GOVERNO

Ancora al Meeting di Rimini, l’interlocutore di Tavares, il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, aveva ripetuto: «Stiamo lavorando affinché salga la produzione in Italia, dopo oltre vent’anni di declino inarrestabile». Quanto al tavolo di lavoro tra governo e azienda ripreso proprio nelle ultime ore avrà la finalità di « realizzare entro fine anno un ’accordo di sviluppo’ che preveda l’incremento dei volumi di produzione sia di auto che di veicoli commerciali, il rafforzamento dei centri di ingegneria e ricerca e sviluppo, un miglior efficientamento degli impianti per migliorarne la competitività, l’accelerazione degli investimenti in transizione energetica».

Si tratta, ha concluso Urso, di «un percorso che ha come orizzonte il 2030 e che condivideremo con sindacati, Regioni e Anfia e che punta a raggiungere il tetto del milione di veicoli prodotti, con ricadute significative, anche in termini occupazionali, sugli impianti in Italia».

LE IMMATRICOLAZIONI DI STELLANTIS

Intanto a luglio Stellantis ha visto nuovamente diminuire le immatricolazioni in Europa occidentale (Ue+Efta+Regno Unito) a 160.251 auto, vale a dire il 3,3% in meno dello stesso mese del 2022 con una quota pari al 15,7% contro il 18,9%. Un dato comunque in controtendenza con i sei mesi del 2023: da inizio anno le immatricolazioni del Gruppo sono state 1.304.948, in crescita del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con la quota di mercato al 17,1% contro il 19,4%.

Un luglio nero, insomma, per Stellantis in controtendenza pure con la ripresa del mercato. A luglio in Europa occidentale sono state immatricolate 1.022.468 auto, con una crescita del 16,7% sullo stesso mese del 2022. Nei primi sette mesi dell’anno le immatricolazioni – secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’auto – sono state 7.612.451, ovvero il 17,5% in più dell’analogo periodo del 2022. Venendo al segmento delle elettriche, le immatricolazioni nell’Ue sono aumentate del 62,4% e la quota di mercato è stata quasi del 15%, mentre in Italia la crescita è stata del 14,4% pari al 3,4% del totale.

Ricordiamo che nel 2022 il Gruppo Stellantis, che va da Abarth ad Alfa Romeo, passando per Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot e Ram nell’ultimo anno ha perso oltre l’11% del mercato e con le sue 5,8 milioni di unità vendute è al quinto posto della classifica mondiale guidata da Toyota con oltre 10milioni di vetture.

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