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Stellantis Governo Tavares

Perché Stellantis chiede al governo di boicottare l’Euro7

L'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, chiede al governo sgravi per gli automobilisti, una sponda europea nella battaglia contro l’Euro 7 e incentivi di varia natura

 

In questi giorni, è noto, al ministero dell’Industria e del made in Italy stanno costruendo la proposta che il Paese farà a Stellantis per evitare una pericolosa de-industrializzazione dei siti che furono di Fiat. A tal fine, mercoledì il titolare del dicastero, Adolfo Urso, ha incontrato i presidenti di regione, venerdì l’Anfia. Il ministro del Made in Italy ha già anticipato che sul piatto non ci saranno solo risorse pubbliche, ma anche «accordi di innovazione, contratti di sviluppo e i incentivi, che vanno pianificati per sostenere la produzione nazionale al fine anche di rottamare quelle 11 milioni di autovetture che oggi sono euro 0, 1, 2 o 3». Ma intanto alcune dichiarazioni di Carlos Tavares, ad del Gruppo controllato da John Elkann, lasciano intendere cosa voglia (oltre a incentivi e contributi) per restare.

“SALVATE LA PANDA!”, IL GRIDO DI STELLANTIS

Sarà per il nome che porta, ma pure la Panda di Fiat sembra divenuta il nuovo simbolo dell’estinzione. Almeno stando alle grida d’aiuto di Tavares, che sceglie quella vettura non a caso, dal momento che è prodotta in Italia: “La Panda – ha scandito Tavares -fa parte della storia dell’Italia e del suo modo di vivere. Se però si continua a sostenere regolamenti che portano a un aumento dei costi, allora questi regolamenti uccideranno la Panda e questo non è nel miglior interesse dell’Italia”.

E nel caso non fosse stato abbastanza chiaro, il Ceo ha anche aggiunto, sempre con riferimento alla lotta all’Euro7: “Se si restringono le possibilità di uso delle auto e la loro accessibilità, allora noi non possiamo sostenere l’obiettivo del milione di veicoli prodotti. Se non si proteggono prodotti iconici come la Panda, allora non ci si può chiedere di produrre un milione di veicoli”.

Insomma, per Stellantis la via dell’occupazione passa per il salvataggio dall’estinzione della Panda Senza non ci saranno accordi sull’aumento di produzione degli stabilimenti italiani. In realtà il governo aveva già espresso la sua posizione sull’Euro7, dimostrando di sostenere Stellantis nella sua battaglia in quel di Bruxelles. Non dimentichiamo difatti la lettera sottoscritta dal governo Meloni, insieme agli esecutivi di Francia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia per chiedere di rivedere il contenuto della normativa, stravolgendolo se necessario.

COS’ALTRO CHIEDE  TAVARES AL GOVERNO

Ma l’Euro7 no è il solo punto messo a verbale da Tavares. Cosa chieda Stellantis in cambio lo si intuisce leggendo la nota del costruttore vergata a margine del primo incontro al Mimit di qualche giorno fa, un faccia a faccia che “ha mostrato la necessità di un dialogo continuo e proficuo con tutti gli stakeholder per costruire insieme un progetto globale per l’Italia che tenga conto di diversi fattori come le previsioni di mercato, l’accessibilità economica delle auto per i clienti italiani, l’impatto di normative come l’Euro 7 sulla Fiat Panda, gli incentivi per mantenere la competitività italiana come il costo dell’approvvigionamento energetico e il costo di trasformazione”. Insomma, Stellantis al governo chiede sgravi per l’utenza, una sponda europea nella battaglia contro l’Euro 7 e incentivi di varia natura.

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