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Monopattini elettrici, chi spinge e chi frena su casco, targa e assicurazione

Monopattini elettrici: le modifiche normative in cantiere. Il dibattito su casco e assicurazione. E le posizioni in campo. Fatti e approfondimenti

 

In arrivo novità normative per l’uso dei monopattini elettrici. Il Parlamento sta lavorando a una serie di misure che modificheranno l’uso dei mezzi di micromobilità elettrica. Il Decreto Legge Infrastrutture Stradali ha visto piovere ben 434 emendamenti, buona parte di queste sono indirizzate all’utilizzo dei monopattini in città. Il Dl Infrastrutture dovrebbe essere convertito in legge il 10 novembre prossimo. Entro quella data il Parlamento deciderà se l’assicurazione, il casco e la targa saranno obbligatori per i monopattini elettrici.

Stop alla sosta selvaggia

Tra le proposte in esame da parte delle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera c’è l’introduzione di stalli dedicati ai monopattini al fine di evitare la “sosta selvaggia” sul marciapiede. Se l’emendamento dovesse passare, i gestori dovranno concordare con i Comuni le zone di sosta.

I limiti di velocità

La velocità massima sarà ridotta da 25 a 20 km/h, sarà reso obbligatorio il doppio freno e verrà fatto divieto assoluto di viaggiare contromano. I nuovi monopattini dovranno avere invece le frecce e la luce di stop posteriore. “Grazie alla nostra battaglia otteniamo alcuni importanti risultati di civiltà e buon senso come il divieto di transito e la sosta sui marciapiedi che in questi mesi ha creato forti disagi soprattutto ai soggetti più fragili, la riduzione da 25 a 20 chilometri orari della velocità – che resta a 6 chilometri orari nelle aree pedonali – e la previsione di confisca in caso di modifiche che ne aumentino le prestazioni”, scrivono i deputati della Lega in Commissione Trasporti della Camera.

Casco obbligatorio: tra favorevoli e contrari

Ha fatto molto discutere la norma che mantiene l’obbligo del casco solo fino a 14 anni. È allo studio una misura che lo estenda anche a guidatori di età superiore. Su questo aspetto la Lega è stata molto critica, ritenendolo essenziale per la sicurezza stradale. “Con la bocciatura del nostro emendamento al dl Infrastrutture su, casco e assicurazione, M5s, renziani e Pd targa di non fare alcun passo in avanti fronte della sicurezza stradale – scrivono ancora i deputati nella nota -.  Forse qualcuno non si è accorto che il monopattino elettrico non è un giocattolo e che, purtroppo, sono sempre più numerosi gli incidenti stradali, anche gravi”.

Confarca: “L’obbligo di caso passerà”

Confarca, la Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici, è convinta che l’obbligo di casco per tutti passerà. Qualche dubbio in più c’è sull’assicurazione obbligatoria “per via di un problema di costi”.

Renzo Rosso: “Forza Italia ha vinto la battaglia”

Soddisfazione in casa Forza Italia, tra le forze politiche più esposte sulla questione. “Forza Italia ha vinto la battaglia per mettere mano alle norme sulla mobilità elettrica”, lo scrive in una nota il vicepresidente del Gruppo di Forza Italia a Montecitorio Roberto Rosso, estensore di una legge riguardo e componente della Commissione Trasporti. “Grazie al nostro lavoro – ha detto l’esponente azzurro – ai monopattini sarà preclusa marcia la circolazione e il parcheggio sui piedi, mezz’ora dopo il tramonto e durante tutta la notte vi sarà obbligo di circolare con giubbotto catarifrangente o bretelle retroriflettenti, saranno più visibili di notte, il limite di velocità è abbassato a 20km/h dalle attuali 25km/h, non potranno procedere affiancati, arrivare, essere dotati di ancora di svolta luminosi per permettere di non staccare mai le mani dal manubrio e di freni e posteriori”. Per Rosso “si tratta di una rivoluzione che ordine alla giungla e al caos che fino a oggi si è vissuto nelle città italiane. Resta ancora aperta la battaglia sull’obbligo di indossare il casco per i maggiorenni, una battaglia di civiltà per difendere la vita dei monopattinisti che tutte le statistiche dicono essere fortemente a rischio, vista la quantità di infortuni e morti su strada”.

La posizione di Assosharing: no al casco per i monopattini a noleggio

Assosharing è l’associazione che riunisce tutte le società del comparto della mobilità sostenibile in sharing. La sharing mobilità sta registrando ottimi risultati e che sta contribuendo al complesso del trasporto a emissioni zero; nel solo 2020 ci sono stati 7,4 milioni di noleggi con un risparmio netto per la collettività di due milioni di kg di CO2 rispetto a quelle emesse per percorrere gli stessi chilometri con un automobili. Nei giorni scorsi si è schierata contro l’introduzione del casco obbligatorio per i maggiorenni che utilizzano i monopattini in sharing. “L’obbligo del casco per i maggiorenni che utilizzano il monopattino in sharing sarebbe una scelta drammatica per l’industria della mobilità sostenibile, non basata su dati oggettivi relativi agli incidenti”, scrive nel comunicato Assosharing.

L’incidenza dei sinistri dei monopattini in sharing

Secondo Assosharing presieduta da Matteo Tanzilli, direttore Public Affairs di Helbiz, l’obbligo del casco sui monopattini in sharing renderebbe l’Italia un’anomalia su scala europea e, inoltre, andrebbe a indebolire un mercato in costante crescita che vanta tanti investitori anche internazionali. A supporto della sua tesi Assosharing ricorda che secondo l’Osservatorio Sharing Mobility presso il Ministero dell’Ambiente in Italia si verificano 44 incidenti ogni 10.000 monopattini in sharing: un’incidenza che è pari solamente allo 0,004%. Il timore è che l’introduzione del casco obbligatorio agisca influenzi negativamente tutto il settore. Basandosi sui dati dell’Osservatorio Assosharing sostiene che in Italia non esista alcuna emergenza che possa giustificare l’obbligo del casco per i maggiorenni che utilizzano i monopattini in sharing poiché, come è scritto nel suo comunicato, la quasi totalità degli incidenti gravi ha coinvolto i privati e i mezzi della sharing mobility.

Le richieste di Assosharing al Governo

La richiesta al Governo è, dunque, quella di “risparmiare” le società di sharing dall’obbligo di casco, pur dicendosi disponibile sin da subito a ottemperare a tutte le altre disposizioni normative in materia di limiti di velocità e contrasto alla sosta selvaggia.

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