L’Italia salirà a bordo del programma Mgcs (Main Ground Combat System), il progetto franco-tedesco per il carro armato di nuova generazione?
Il 26 aprile il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu e l’omologo tedesco Boris Pistorius hanno firmato a Parigi l’accordo sul programma di realizzazione del Mgcs.
Parigi e Berlino hanno avviato così la prima fase di sviluppo del programma Mgcs, lanciato dai due paesi nel 2017 (insieme al parallelo Fcas per il caccia di sesta generazione). Il progetto rischiava di fallire a causa delle divergenze tra Berlino e Parigi, mai risolte del tutto. Tuttavia, il mese scorso i due paesi sono riusciti a sbloccare il dossier concordando la distribuzione dei compiti industriali. Il protocollo firmato prevede una ripartizione eguale tra le aziende che partecipano al progetto: Knds, gruppo composto dalla francese Nexter e dalla tedesca Kmw, e Rheinmetall, basata a Duesseldorf.
Nel frattempo, il 29 aprile il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il suo omologo francese hanno firmato una lettera di intenti per la creazione di un polo industriale europeo della difesa nel dominio terrestre.
Un passo in avanti per l’Italia nell’adesione al programma Mgcs?
Secondo la filiale francese di Knds, il progetto societario tra le società di difesa Knds, Rheinmetall e Thales per lo sviluppo di un futuro carro armato da battaglia per Germania e Francia rimarrà per ora chiuso agli altri azionisti, riporta Defense News.
I due governi raccomandano che le divisioni francese e tedesca di Knds, nonché Rheinmetall e Thales detengano ciascuna una partecipazione del 25% nella società di progetto, ha affermato Knds France in una risposta via e-mail alle domande di Defense News. Il 30 aprile le società hanno annunciato l’intenzione di creare una società di progetto per lavorare sul futuro carro armato.
Tutti dettagli.
LA POSIZIONE DI KNDS
La società franco-tedesca di progettazione di carri armati per ora è chiusa ai partner. “L’integrazione di nuove società nella società di progetto sarà presa in considerazione solo quando il programma Mgcs sarà aperto ad altre nazioni”, ha dichiarato Knds a Defense News. “In questa fase, il programma Mgcs è esclusivamente franco-tedesco; sono state designate le società francesi e tedesche responsabili”.
La ripartizione dei lavori sul progetto è suddivisa in otto pilastri e la società di progetto subappalterà i lavori sui pilastri a varie società, su base 50-50 franco-tedesca. Mentre i governi hanno raccomandato quale nazione guiderà ciascun pilastro, le società restano da designare, ha precisato Knds. Le raccomandazioni dei governi, inclusa una ripartizione 50-50 tra Francia e Germania per l’intero progetto, saranno utilizzate per elaborare le regole operative della società di progetto, ha aggiunto il gruppo franco-tedesco.
RIPARTIZIONE EQUA DEL LAVORO
“Avremo un equilibrio in Mgcs tra le quattro società partecipanti”, ha dichiarato lunedì Emmanuel Chiva, capo dell’agenzia francese per gli armamenti DGA, in un’intervista su BFM TV, ripresa ancora dalla testata americana. “Questo è ciò che è sempre un po’ complicato da configurare.”
A partire dal 2035, l’Mgcs franco-tedesco dovrebbe sostituire i carri armati Leopard 2 e Leclerc, in servizio rispettivamente negli eserciti tedesco e francese.
“Non è solo un nuovo progetto di carro armato. Si tratta di un progetto di sistema di combattimento che segnerà una svolta tecnologica, aveva spiegato il ministro delle Forze Armate francesi, Sébastien Lecornu, sottolineando che questo programma sarebbe il primo progetto di carro armato di nuova generazione.
Secondo Chiva il progetto “è ben avviato”, con i primi contratti da aggiudicare al inizio del 2025.
QUANDO L’ITALIA SALIRÀ A BORDO DEL MGCS?
Quindi che ne sarà della partecipazione italiana?
“Per quanto riguarda l’ingresso di altri Paesi, bisognerà aspettare a questo punto la firma dei contratti. Ricordiamo che l’Italia è formalmente osservatore del programma dall’estate 2022” evidenziava a fine aprile Pietro Batacchi, direttore di Rid.
L’Mgcs è oggetto di “conversazioni interessanti” tra Francia e Italia. È quanto ha dichiarato il ministro delle Forze armate francesi Sebastien Lecornu il 29 aprile in un incontro con il suo omologo italiano, Guido Crosetto riguardo la costituzione del polo terrestre europeo. Senza dimenticare che, prima ancora, il colosso della difesa italiano Leonardo e Knds avevano siglato un accordo strategico considerato dagli esperti “un passaggio fondamentale per la costituzione del Polo Industriale Terrestre europeo”.
“Ne parleremo con i nostri amici tedeschi, ma sarebbe qualcosa di naturale che l’Italia possa partecipare a questo progetto per un futuro carro armato”, ha concluso Lecornu. “L’interesse c’è, ci sembra che la necessità operativa possa esserci, e ovviamente continueremo i nostri scambi con i nostri amici tedeschi su questo argomento”.