L’amministrazione Biden ha sbloccato la vendita degli F-16 per la Turchia e dato l’ok agli F-35 per la Grecia.
Venerdì il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha informato formalmente il Congresso della sua intenzione di procedere con la vendita da 23 miliardi di dollari alla Turchia di aerei da combattimento F-16. Si tratta di “un passo importante verso il completamento di un processo a lungo ritardato che ha messo alla prova i legami con Ankara” osserva Reuters.
La notifica è arrivata un giorno dopo che la Turchia ha completato la ratifica dell’adesione della Svezia alla Nato. Passaggio diventato direttamente collegato alla vendita dei jet realizzati dal colosso Lockheed Martin.
Contemporaneamente, l’amministrazione Biden ha annunciato anche la vendita di 20 aerei da combattimento stealth F-35 (sempre prodotti da Lockheed Martin) alla Grecia, altro alleato della Nato. La Grecia, rivale regionale della Turchia, si unirebbe così al club degli F-35, segnala Breaking Defense.
Washington ha avanzato così l’accordo da 8,6 miliardi di dollari nel tentativo di trovare un equilibrio tra due membri dell’alleanza Atlantica con una storia di relazioni tese.
Tutti i dettagli.
APPROVATA LA VENDITA DI F-16 PER ANKARA
Come ricorda Reuters, la Turchia ha presentato per la prima volta la richiesta dei caccia F-16 nell’ottobre 2021, ma il ritardo di Ankara nell’approvare la ratifica della candidatura della Svezia alla Nato si è rivelato un ostacolo per ottenere l’approvazione del Congresso per la vendita.
Da tempo il paese guidato da presidente Erdogan, alleato della Nato, ha cercato di aggiornare la sua flotta di F-16 ma ha subordinato la ratifica dell’adesione svedese all’Alleanza atlantica all’approvazione della vendita dei nuovi aerei. L’amministrazione Biden aveva sostenuto la vendita. Tuttavia, diversi legislatori avevano espresso obiezioni a causa delle preoccupazioni riguardo il rispetto dei diritti umani in Turchia.
IL RISIKO LEGATO ALL’INGRESSO SVEDESE NELLA NATO
Dopo 20 mesi di ritardo, all’inizio di questa settimana il parlamento turco ha ratificato l’ingresso della Svezia alla Nato, e successivamente il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha scritto una lettera ai principali leader delle commissioni del Congresso, esortandoli ad approvare la vendita dell’F-16 “senza indugio”.
I RAPPORTI TRA USA E TURCHIA
Il risiko dei caccia F-16 turchi ha messo a dura prova i rapporti tra Ankara e Washington.
Dopo essere stata esclusa nel 2019 dal programma F-35, nel 2020 Defense News riferì che i legislatori americani avevano anche congelato tutte le principali vendite di armi alla Turchia, compresi gli aggiornamenti degli F-16.
Tanto che lo scorso novembre il paese ha espresso l’intenzione di acquisire gli Eurofighter Typhoon EF-2000, prodotti dal consorzio che include Gran Bretagna, Spagna, Italia e Germania.
LA POSIZIONE DI WASHINGTON
Ma il 26 gennaio questo stallo si è superato.
Nella sua notifica, il Dipartimento di Stato americano ha affermato che i nuovi aerei turchi prodotti dalla Lockheed Martin e lo sforzo di modernizzazione, insieme a una lunga lista di attrezzature di supporto e altri servizi, “sosterranno gli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti migliorando l’aria capacità e interoperabilità di un alleato della Nato che è una forza per la stabilità politica ed economica in Europa”.
IL LEGAME CON LA VENDITA GRECA DI F-35
Inoltre, non è una sorpresa che l’autorizzazione dei caccia per la Turchia sia stata abbinata all’approvazione a lungo attesa per l’acquisto dell’F-35 da parte della Grecia, date le tensioni geopolitiche tra i due storici rivali, commenta ancora Breaking Defense.
“L’F-35 compenserà la crescente obsolescenza di altri velivoli dell’aeronautica ellenica come l’F-4 e il Mirage 2000. La Grecia non avrà difficoltà ad assorbire questi articoli e servizi nelle sue forze armate”, ha affermato il Dipartimento di Stato.
Atene aveva presentato la richiesta formale per gli F-35 nel giugno 2022. All’epoca gli esperti dissero a Breaking Defense che probabilmente gli Stati Uniti l’avrebbero approvata, ma avvertirono che avrebbe potuto mettere a dura prova le relazioni americane con la Turchia.
Da qui, la mossa dell’amministrazione Biden che venerdì scorso in un colpo solo ha accontentato entrambi i paesi.
I PROSSIMI STEP
Tuttavia, l’approvazione del Dipartimento di Stato per potenziali vendite non è l’ultima parola. A seguito del trasferimento della notifica formale da parte del Dipartimento di Stato, il Congresso ha 15 giorni di tempo per opporsi alla vendita, trascorsi i quali la considera definitiva.
I leader della commissione per le relazioni estere del Senato e delle commissioni per gli affari esteri della Camera dei rappresentanti esaminano ogni importante vendita di armi straniere. Quindi i legislatori americani potrebbero ancora intervenire per mettere un freno a qualsiasi potenziale accordo.
Ma è improbabile che l’amministrazione Biden avrebbe fatto l’annuncio se si fosse aspettata resistenza da parte del Congresso, osserva infine Breaking Defense.