Il redde rationem sul Project Titan, meglio conosciuta come l’Apple Car, la futuristica vettura che nei piani originari, risalenti ormai a 10 anni fa, sarebbe dovuta essere senza volante, lo si ha avuto in Cupertino tra la fine del 2023 e l’inizio del ’24, quando il consiglio di amministrazione della Mela morsicata dalla capitalizzazione di mercato di 2,82 mila miliardi, sempre più insofferente aveva sollecitato il ceo dell’azienda, Tim Cook, a spiegare una volta per tutti se l’Apple Car esistesse ancora (in tal caso definirne una roadmap credibile) oppure se il progetto dovesse essere ritenuto cestinato.
UN PROJECT TITAN DAI PIEDI D’ARGILLA
Pare impossibile, eppure dell’auto di cui si parla dal 2015 non esisteva nemmeno un bozzetto. Considerate le difficoltà riscontrate nel periglioso settore della guida autonoma, le ultime notizie volevano che Apple avesse preso la decisione di mitigare gli annunci iniziali, secondo i quali l’Apple Car non avrebbe voluto i comandi.
Sono passate solo poche settimane da quell’ultimo, timido, bagliore di sopravvivenza di Project Titan e ora secondo Bloomberg l’azienda ha deciso di fare una “inversione a U”: Cupertino scioglierà il team che lavora sta lavorando alle Apple Car, chiamato Special Projects Group. Lo riporta Bloomberg.
NIENTE APPLE CAR, CHE FARA’ CUPERTINO?
Meglio concentrarsi sull’intelligenza artificiale, vera e propria gallina dalle uova d’oro degli ultimi tempi. Comparto nel quale la compagnia fondata da Steve Jobs annaspa e insegue le rivali. Considerate le tante domande sull’auto elettrica, che ancora non è riuscita a imporsi come standard in grado di sostituire il motore endotermico, e le ancora più numerose incertezze sulla tecnologia alla base della guida autonoma, si comprendono i motivi che hanno spinto Apple a riporre i progetti nel cassetto.
UN MERCATO SEMPRE PIU’ ORIENTALE?
Con l’uscita di Apple dal mercato dei produttori di vetture (ma, attenzione, non dallo sviluppo di sistemi operativi di bordo, settore dove infuria la rivalità con Google) non si rescinde la connessione, non solo via bluetooth ma ormai materiale, tra auto e smartphone, garantita anche dalle prossime vetture con marchio Huawei e Xiaomi.
Sempre dal settore dell’intrattenimento arriva poi la joint venture Sony Honda Mobility con l’obiettivo di lanciare almeno tre modelli a batteria entro il 2030. Le auto saranno Honda, ma il sistema di bordo sarà “affare” della Casa di PlayStation, che di divertimento se ne intende parecchio e potrebbe perciò settare in merito nuovi standard cui tendere.
L’Europa potrebbe rispondere con un ingresso “a rovescio”, ovvero un marchio automobilistico che costruirà anche smartphone. Parliamo di Polestar che ha in serbo un dispositivo costruito dall’asiatica Meizu. A voler essere puntigliosi, l’Europa ormai c’entra poco perché nonostante le origini svedesi, come già ricordato in precedenza il marchio ormai è nelle mani dei cinesi di Geely.
L’EREDITA’ DELL’APPLE CAR
L’Apple Car lascia comunque una importante eredità. Anzitutto sembra avere insegnato a Cupertino a concentrarsi su ciò che le riesce meglio, prima di buttarsi a capofitto in altri comparti che non le appartengono. Una lezione che potrebbe esserle impartita pure dall’Apple Vision Pro, laddove il visore non ottenesse i risultati sperati, visti gli alti investimenti.
E proprio gli investimenti nel Project Titan sarebbero alla base dell’altra eredità dell’Apple Car: la società solo in ricerca e sviluppo ha speso circa 30 miliardi di dollari nel 2023, con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente e il budget non include solo gli investimenti in nuovi software e funzionalità per i prodotti esistenti come l’iPhone e l’Apple Vision Pro, ma anche per Project Titan. Difficilmente dunque quanto fatto sarà cestinato: può essere che verrà utilizzato per offrire servizi a Case automobilistiche. Quel che è certo è che passerà ancora parecchio prima di vedere il logo della Mela morsicata sulla carrozzeria di una vettura. Quando accadrà forse davvero non ci sarà più bisogno di un volante…