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Auto Android Apple

Quali sono le auto che prendono a bordo Android e Apple

Le auto del domani somiglieranno sempre più a computer su quattro ruote. Anzi, a smartphone con un volante. E infatti la spartizione del mercato si gioca tutta tra Android ed Apple. Esclusa per ora la regina dei sistemi operativi domestici e da ufficio Microsoft, restano le incognite su Tesla e soprattutto Sony

Se il mondo dei PC si divide tra chi ha un sistema operativo Microsoft e uno Apple, quello degli smartphone, è noto, è caratterizzato dal duopolio Android (Google) e nuovamente Apple. E le auto? Quelle del futuro, a quanto pare, vedranno la medesima ripartizione. Salvo improbabili colpi di coda di Redmond (che per il momento sembra preferire i sistemi operativi domestici e da ufficio), anche qui andrà in scena la spartizione di utenti a opera di Mountain View e Cupertino. Con le incognite di Tesla e Sony. Ma soprattutto del mercato cinese (al cui arrivo in Europa si ripresenterà anche la discussione sulla sicurezza di tale tecnologia).

NEL MONDO DELL’AUTO ANDROID È IN VANTAGGIO SU APPLE

L’Apple Car è ancora lontana, si sa. Anzi, non si sa davvero nulla sul suo conto, nemmeno se esista ancora. Ma i possessori di dispositivi della Mela morsicata, potendo scegliere, preferirebbero interfacciare i propri dispositivi con un’auto dotata del medesimo sistema operativo. Qui una lista di modelli con diverso OS ma comunque compatibili con l’Apple Car Play.

Attualmente, però, è Google (che ha lavorato con Intel) ad avere un certo vantaggio sulla rivale. Dopo le prime collaborazioni con Polestar (all’epoca la divisione di auto elettriche era di Volvo, oggi è stata ceduta integralmente ai cinesi di Geely, particolare non di poco conto visto che dovrebbe essere la Cina a imporsi sul settore delle vetture alla spina), cui sono seguite quelle con Audi e con Ford,  ha sottoscritto partnership con i principali gruppi occidentali e giapponesi: da Stellantis a Honda, passando per BMW, Renault, Nissan e Mitsubishi. Tra le aggiunte più recenti Porsche.

CHI ABBRACCIA LE BIG TECH…

Occorre segnalare che molti degli attori appena elencati hanno stretto accordi anche con Cupertino. Questo perché resistono naturalmente i marchi che prediligono sistemi operativi proprietari (da interfacciare poi con Android o Apple con un codice comune con licenza simile a quanto avviene su mobile), ma molte Case, considerati i costi in ricerca e sviluppo, si sono rivelate più che felici di stringere accordi con fornitori esterni e lasciare loro la libertà di smanettare col cervello delle vetture in via di sviluppo. Tanto più per via del fatto che Android e Apple si spartiscono già il mondo smartphone e i più appena in auto desiderano collegare il cellulare alla vettura per rispondere al telefono, impostare tragitti pre-registrati, controllare l’agenda, ecc.

… E CHI (TESLA) PREFERISCE FARE DA SÉ

Chi si ostina a far da sé è naturalmente Tesla, che ha fatto dell’intrattenimento di bordo il proprio marchio di fabbrica, puntando su un sistema operativo Linux. Ha fatto rumore la decisione di General Motors di volere abbandonare il supporto per Apple CarPlay e Android Auto per gli infotainment dei suoi nuovi modelli elettrici, a cominciare dalla Chevrolet Blazer.

Il responsabile dello sviluppo software del gruppo americano, Tim Babbit, ha addotto motivazioni di sicurezza: i due protocolli “non sono perfetti”, hanno problemi di stabilità che spingono il guidatore a mettere mano al cellulare a vettura in movimento “vanificando lo scopo di questi sistemi”. “Spesso problemi di questo tipo non possono neppure essere risolti dal costruttore”, ha spiegato Babbit. “Se il sistema integrato di infotainment è sufficientemente buono, il guidatore non avrà bisogno di appoggiarsi allo smartphone per le cose che deve fare una volta al volante”.

Resta poi da vedere cosa combinerà Sony, che con la conterranea Honda ha inaugurato nel 2022 la joint venture Sony Honda Mobility con l’obiettivo di lanciare almeno tre modelli a batteria entro il 2030. Le auto saranno Honda, ma il sistema di bordo sarà “affare” della Casa di PlayStation, che di divertimento se ne intende parecchio e potrebbe perciò settare in merito nuovi standard cui tendere.

AUTO E SMARTPHONE, LEGAME INSCINDIBILE

Non c’è solo l’AppleCar in vista. O quasi. Non dimentichiamo infatti che la connessione, non solo via bluetooth ma ormai materiale, tra auto e smartphone è garantita anche dalle prossime vetture con marchio Huawei e Xiaomi.

L’Europa potrebbe rispondere con un ingresso “a rovescio”, ovvero un marchio automobilistico che costruirà anche smartphone. Parliamo di Polestar che ha in serbo un dispositivo costruito dall’asiatica Meizu. A voler essere puntigliosi, l’Europa ormai c’entra poco perché nonostante le origini svedesi, come già ricordato in precedenza il marchio ormai è nelle mani dei cinesi di Geely.

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