skip to Main Content

Byd

Byd e Tesla si preparano all’autoscontro in Europa con i veicoli elettrici

Trimestrale da record per Byd che si conferma la Casa delle auto alla spina e prepara lo sbarco in Europa: le risponde Tesla con la Model 2 da 25 mila euro prodotta in Germania. E il Vecchio continente diventa il ring dello scontro tra marchi esteri.

Per molti anni “auto elettrica” è stata sinonimo di Tesla. E viceversa. Almeno qui in Occidente. Ma presto la situazione potrebbe cambiare, con l’arrivo negli Usa e qua nel Vecchio continente della cinese Byd, decisa a detronizzare Tesla da ogni classifica.

PERCHÉ BYD È UN PROBLEMA PER TESLA

Le premesse del resto ci sono tutte. Originariamente specializzata nella progettazione e produzione di batterie, Byd si è affacciata nel settore automobilistico nel 2003 e attualmente si prepara a sfidare Tesla in Europa forte del profitto trimestrale più alto di sempre, sostenuto dall’aumento delle consegne e da una campagna di riduzione dei costi guidata dal suo maggiore controllo sulla catena di fornitura.

La maggior parte dei modelli Byd ha un prezzo compreso tra 100.000  e 200.000 yuan (rispettivamente 13.700 e 27.300 dollari), nettamente inferiore rispetto a Tesla e agli altri concorrenti cinesi come Nio e Li Auto, i cui modelli vengono venduti a più di 300.000 yuan ciascuno (circa 41mila dollari).

UNA CORSA SENZA FRENATE

L’utile netto tra luglio e settembre di Byd e stato di 10,4 miliardi di yuan (1,4 miliardi di dollari). Infranto perciò e nemmeno di misura il precedente record di utili di 7,3 miliardi di yuan registrato nel quarto trimestre del 2022. L’utile del terzo trimestre di Byd si traduce in un +82,2% rispetto allo stesso periodo di un anno fa e in un +53% trimestre su trimestre.

Nel terzo trimestre i ricavi sono cresciuti del 36,5% su base annua raggiungendo i 162,2 miliardi di yuan. Byd, che aveva detronizzato Tesla come la più grande azienda di veicoli elettrici del mondo nel 2022, ha venduto 822.094 veicoli nei tre mesi terminati a settembre, con un aumento del 17,4% rispetto al trimestre precedente e un record trimestrale.

Una trimestrale resa ancora più dolce per la società con sede a Shenzhen dal fatto che il marchio automobilistico di Elon Musk ha invece conosciuto nel medesimo periodo la prima, vera, battuta d’arresto.

Mentre le sue rivali, anche in patria, rallentano colpite da quella che in molti hanno già definito la “bolla dell’auto elettrica”, a settembre l’azienda controllata dal miliardario cinese Wang Chuanfu ha registrato vendite per 287.454 unita, +4,8% rispetto ad agosto, riscrivendo il proprio record di vendite per il quinto mese consecutivo. Parrebbe insomma averci visto giusto anche questa volta il vecchio ma mai domo Warren Buffett, che ha investito nel marchio asiatico attraverso la sua Berkshire Hathaway.

Per i primi nove mesi del 2023, gli utili hanno raggiunto i 21,4 miliardi di yuan (2,77 miliardi di euro), più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2022. Non ultimo, si sottolinea che proprio questo mese il gruppo è diventato anche il primo produttore al mondo a superare il traguardo simbolico dei 5 milioni di veicoli elettrici prodotti. Messi in fila tutti questi dati suggeriscono che il campione cinese è oramai pronto ad affrontare le sfide dell’internazionalizzazione.

LA COLONIZZAZIONE EUROPEA

Byd lancerà la sfida a Tesla dal suo primo impianto di assemblaggio europeo che, secondo quanto ricostruito dal Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, sarà realizzato in Ungheria, dove già i cinesi producono tuttora autobus elettrici a Komárom, a ovest di Budapest. La decisione sarebbe stata già presa anche a seguito di dialoghi tra la dirigenza cinese e Viktor Orbán, non a caso tra i politici del Vecchio continente più attivi nel perorare l’esigenza della nuova Via della Seta.

E non è nemmeno un caso che la testata Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung stia seguendo da vicino il dossier. I tedeschi hanno infatti corteggiato a lungo Byd, provando a sostituire la Ford a Saarlouis. Invece per la testata di Francoforte i cinesi si insedieranno nel Paese magiaro, per la precisione a Szeged, nel sud dell’Ungheria.

Non sarà la sola gigafactory che verrà edificata fuori dai confini asiatici. La strategia di espansione internazionale prevede infatti la costruzione di un impianto in Brasile (già a buon punto) e la costruzione di un ulteriore impianto in Messico.

TESLA SFIDA BYD IN EUROPA CON UN’AUTO ECONOMICA

Perso l’impianto di Byd, i tedeschi dovranno accontentarsi di essere al centro dei piani di Tesla per fronteggiare il rivale cinese con un’auto economica: la vociferatissima Model 2 da 25 mila euro. Da tempo si parla infatti di una Tesla economica, sebbene lo stesso Elon Musk avesse poi smentito o comunque rimandato lo sviluppo per le difficoltà di trovare tecnologie adatte ad abbassare i costi di produzione, che nel campo dei propulsori EV restano altissimi.

 

Contro tali difficoltà si sono del resto appena infranti i progetti congiunti di realizzare un’ auto a batteria “dal prezzo accessibile” di Honda e General Motors, che hanno stracciato un accordo che non è durato nemmeno un anno che avrebbe dovuto prevedere la creazione di crossover compatte assemblate sulla piattaforma e dotate delle batterie Ultium del colosso di Detroit per arrivare sul mercato nel 2027 a prezzi inferiori ai 30 mila dollari. Per l’ad della Honda, Toshihiro Mibe, non è infatti ancora arrivato il momento per progetti economicamente sostenibili finalizzati a sviluppare “elettriche a prezzi accessibili”.

Invece adesso, secondo blog e organi di stampa tedeschi, lo stesso Musk, non nuovo a ripensamenti e giravolte, avrebbe informato i propri dipendenti europei dei piani per la realizzazione dell’auto “budget” nel cuore del Vecchio continente durante la sua visita alla fabbrica tedesca del 3 novembre: Si tratterà di “una nuova vettura elettrica da 25 mila euro”, avrebbe detto agli operai e, visti i recenti piani di Byd, tutto acquista un senso, considerato che la guerra dei prezzi non è bastata a Tesla per primeggiare sul rivale cinese.

Back To Top