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Boeing Vertici

737 Max 9, tutte le turbolenze fra Boeing e Spirit

Il capo azienda di Boeing ha detto ai dipendenti che "dobbiamo riconoscere il nostro errore": l'esplosione a mezz'aria di un pezzo della fusoliera di un 737 Max 9 "non può mai più verificarsi". L'incidente Alaska Airlines ha rinnovato le domande sulla qualità della sua produzione. Fatti e commenti

Mea culpa per il ceo di Boeing dopo l’incidente che ha coinvolto un velivolo 737 Max 9 dell’Alaska Airlines.

Venerdì 5 gennaio, poco dopo il decollo, è esploso il portellone dell’aereo, lasciando un buco nel lato della fusoliera del Boeing 737 Max 9. Nessuno dei 177 passeggeri e dell’equipaggio a bordo del volo Alaska Airlines 1282 è rimasto ferito.

Subito dopo l’incidente, la Federal Aviation Administration (Faa), l’ente regolatore delle compagnie aeree statunitensi, ha messo a terra 171 aerei 737 Max 9 della Boeing. in attesa delle ispezioni tra crescenti preoccupazioni per la sicurezza. Oltre l’Alaska Airlines, anche la società United Airlines ha annunciato di avere riscontrato diversi difetti nei portelloni di alcuni dei suoi aerei, come bulloni allentati, a seguito delle ispezioni disposte dalle autorità.

Ieri, in occasione di un incontro con i dipendenti presso lo stabilimento di Renton, nello Stato di Washington (dove si assemblano proprio i 737), l’amministratore delegato di Boeing, David Calhoun, ha affermato che la società “deve riconoscere i propri errori”. Anche il ceo di Boeing Commercial Airplanes, Stan Deal, ha detto che l’azienda riconosce “la reale gravità dell’incidente” mentre avvia i controlli sui suoi controlli e processi di qualità.

L’ad Calhoun ha detto di essere stato “scosso fino alle ossa” dall’incidente, che ha riacceso la pressione su Boeing sulla sua problematica famiglia di piccoli aerei quasi cinque anni dopo una vera e propria crisi di sicurezza Max innescata da incidenti mortali in Indonesia ed Etiopia, segnala Reuters.

Le azioni del colosso aerospaziale americano sono scese di oltre il 9% dall’incidente.

Tutti i dettagli.

LE PAROLE DEL CEO DI BOEING

Il ceo di Boeing ha affermato che “dobbiamo riconoscere il nostro errore: affronteremo questa situazione nella più totale trasparenza, e lavoreremo con le autorità che stanno indagando sulla causa dell’incidente”. Calhoun ha anche detto ai dipendenti della Boeing che la società “garantirà che ogni prossimo aereo che si muoverà in cielo sia effettivamente sicuro”.

Allo stesso tempo, l’ad ha elogiato l’equipaggio dell’Alaska Airlines che ha fatto atterrare rapidamente l’aereo, riportando solo lievi ferite tra i 171 passeggeri e i sei membri dell’equipaggio.

IL RUOLO DEL RESPONSABILE DELLA SICUREZZA

Come riportano i media americani, nell’incontro con lo staff si è espresso anche il responsabile della sicurezza di Boeing, Mike Delaney, il cui ruolo di dirigente senior è nato durante la precedente crisi che coinvolse il jet Max: il blocco mondiale di 20 mesi imposto dalle autorità di regolamentazione dopo i due incidenti mortali nel 2019 e 2019, segnala Bloomberg.

Delaney svolgerà un ruolo fondamentale per Boeing, ha precisato il ceo Calhoun, dal momento che egli e il suo team saranno le uniche persone autorizzate a dare il via libera per consentire al Max 9 di volare di nuovo.

LE MOSSE DELLA FAA

Sempre martedì la Faa ha affermato che Boeing sta rivedendo le sue istruzioni per le ispezioni e la manutenzione, che il regolatore deve ancora approvare prima che possano iniziare i controlli. L’autorità ha aggiunto che “condurrà una revisione approfondita”.

Le ispezioni formali devono ancora iniziare: tutti gli aerei interessati rimarranno inattivi finché l’autorità di regolamentazione non li riterrà sicuri.

“Ogni Boeing 737-9 Max con una porta plug door rimarrà a terra finché la Faa non riterrà che ciascuno possa tornare in funzione in sicurezza”, ha affermato l’Ente in una dichiarazione rilasciata poco prima che Calhoun si rivolgesse ai dipendenti. “La sicurezza del pubblico in volo, non la velocità, determinerà la tempistica per la rimessa in servizio del Boeing 737-9 Max”.

Secondo Reuters, gli ultimi problemi potrebbero spingere la Faa ad adottare una linea più dura nella certificazione dei progetti per altri modelli, comprese le modifiche richieste al più piccolo MAX 7.

I RILIEVI DI ALASKA AIRLINES E UNITED

Nel frattempo, Alaska Airlines e United Airlines, le due compagnie aeree statunitensi che utilizzano gli aerei temporaneamente bloccati, hanno entrambe rivenuto altri 737 Max 9 con bulloni allentati dopo che la Faa ha messo a terra il Max 9 e ha ordinato ai vettori di ispezionare gli aerei. Le scoperte sollevano i timori che un simile incidente possa ripetersi.

L’INCHIESTA DEL CONSIGLIO NAZIONALE PER LA SICUREZZA DEI TRASPORTI

Sull’accaduto è in corso anche un’inchiesta avviata dal National Transportation Safety Board (Ntsb), il Consiglio nazionale per la sicurezza dei trasporti.

La presidente del Ntsb, Jennifer Homendy, ha dichiarato lunedì che la sua agenzia prenderà in considerazione l’ampliamento dell’indagine. Una mossa del genere porterebbe ad un esame più approfondito della Boeing e dei suoi processi produttivi, complicherebbe la questione mentre il produttore di aerei statunitense cerca di rimettere in servizio l’aereo.

Ma l’incidente sta puntando i riflettori anche su uno dei principali fornitori di Boeing, Spirit AeroSystems, che produce fusoliere per il 737 Max, evidenzia il Financial Times.

RIFLETTORI ACCESI SUL FORNITORE SPIRIT AEROSYSTEMS

Sempre martedì Boeing ha detto allo staff che i risultati saranno trattati come un “problema di controllo qualità” e che erano in corso controlli presso Boeing e il fornitore di fusoliera Spirit Aerosystems, hanno riferito fonti vicine alla questione a Reuters.

Il tappo saltato dal portellone è installato infatti da Spirit Aerosystems in sede di costruzione della fusoliera.

IL COMMENTO DEL PROF. GREGORY ALEGI

“La Boeing produceva le fusoliera in un suo stabilimento a Wichita (Kansas), che poi ha ceduto a una società esterna, la Spirit, diventata sua fornitrice. Ma il gruppo non è stato soddisfatto di questa scelta e ha dovuto mandare un suo ex dirigente a mostrare alla Spirit come si lavora”, spiega a Startmag Gregory Alegi, professore di Politica degli Usa all’università Luiss, storico ed esperto aeronautico, aggiungendo che “si era arrivati a pensare che il direttore d’orchestra non avesse necessità di saper suonare, mentre ora si è capito che deve saperlo fare”.

Si tratterebbe dell’ennesima grana causata da Spirit a Boeing. La scorsa estate il produttore di aerei statunitense ha identificato un difetto su un elemento del 737 Max che “non rappresenta un problema di sicurezza”, ma avrebbe interrotto comunque nuovamente le consegne del suo aereo di punta. Anche in quell’occasione le parti difettose sono state fornite da Spirit AeroSystems, il fornitore che costruisce circa il 70% dei telai dei jet narrowbody sottolinea Bloomberg. Già nell’aprile 2022 Boeing ha dovuto frenare la produzione e le consegne del 737 quando ha scoperto un problema con una componente della fusoliera fornita sempre da Spirit AeroSystems.

LA POSTA IN GIOCO PER BOEING

Ecco perché ora la posta in gioco è alta per Calhoun e Boeing dopo che una serie di problemi di qualità hanno bloccato la produzione dei suoi aerei più importanti lo scorso anno. L’incidente della scorsa settimana complica il lavoro del ceo per ricostruire l’immagine della Boeing dopo gli incidenti mortali e il prolungato fermo a terra del 737 Max.

“È giusto dire che, nell’arco di quattro anni, la correzione del Max non è stata raggiunta”, ha affermato l’analista di Morningstar Nicolas Owens, ripreso dal Ft. “La causa principale è una sorta di scorciatoia o di errori di processo che sembrano persistenti. Anche se [gli errori sono] totalmente separati, non si può dire che ogni Max che lascia la fabbrica sia a posto”.

IL COMMENTO DELL’ESPERTO DI COMUNICAZIONE DI CRISI

Stavolta però, la gestione della crisi da parte di Boeing è differente secondo gli esperti, a partire dall’ammissione degli errori da parte del ceo Dave Calohun.

L’esperto di comunicazioni di crisi con sede negli Stati Uniti Paul Oestreicher, che nel 2019 ha criticato Boeing per aver impiegato settimane per riconoscere i suoi errori dopo gli incidenti della Lion Air e dell’Ethiopian Airlines, ha commentato infatti che questa volta Calhoun “stava agendo con molta più velocità, riconoscendo l’importanza della trasparenza, esprime empatia e si impegna a trovare una soluzione”, rileva Reuters.

Come ricorda il Guardian, all’epoca degli incidenti del 2018 e del 2019, Boeing ha trascorso mesi senza riconoscere la colpa e un rapporto del Congresso ha attribuito la responsabilità degli incidenti mortali a una “cultura dell’occultamento”. La società ha poi affermato che avrebbe preso una decisione diversa “se potessimo tornare indietro”.

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