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scorbuto

Il carovita risveglia lo scorbuto?

Lo scorbuto, malattia causata dalla carenza di vitamina C, richiama alla mente una patologia del passato. Ma l'aumento del costo della vita, accompagnato da una dieta povera, e un maggior numero di interventi chirurgici contro l'obesità fanno temere il suo ritorno. Tutti i dettagli.

 

È chiamata anche ‘malattia dei marinai’ perché dal XV al XVIII secolo era comune tra coloro che, stando per lunghi periodi in mare, non avevano sempre a disposizione frutta e verdura fresca. Lo scorbuto, malattia dovuta alla carenza di acido ascorbico (vitamina C), presente in particolare in kiwi, agrumi, pomodori e peperoni, sembrava ormai un lontano ricordo per i Paesi sviluppati. Eppure, alcuni medici hanno riferito di aver recentemente trattato dei casi.

Le cause, secondo quanto riportato da un gruppo di dottori australiani sulla rivista BMJ Case Reports, avrebbero a che fare con l’aumento del costo della vita e del numero di interventi di chirurgia bariatrica, ovvero quelli mirati alla riduzione del peso in chi soffre di obesità.

COS’È LO SCORBUTO

Lo scorbuto è una malattia causata da una grave carenza di vitamina C, essenziale per la produzione di collagene, che contribuisce a mantenere la salute della pelle, dei vasi sanguigni, delle ossa e del tessuto connettivo. Secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss), “il fabbisogno di vitamina C è di 60 mg al giorno (70 in gravidanza)”, ma è importante ricordare che gli alimenti che la contengono la perdono facilmente durante i lavaggi e la cottura, quindi per assumerla correttamente è necessario mangiare frutta e verdura fresche e crude o poco cotte.

Senza una quantità sufficiente di vitamina C l’organismo non può riparare correttamente i tessuti, guarire le ferite o combattere le infezioni. Questo può provocare una serie di sintomi, tra cui stanchezza e debolezza; gengive gonfie e sanguinanti o denti allentati; dolori articolari e muscolari; pelle secca, ruvida o scolorita; anemia e maggiore predisposizione alle infezioni.

È stato documentato che lo scorbuto ha colpito anche l’equipaggio di Vasco da Gama, membri della marina militare ed esploratori europei come Ferdinando Magellano e Sir Francis Drake. Solo a distanza di decenni dalle prime scoperte del 1747 gli agrumi hanno iniziato a essere raccomandati per prevenire e curare lo scorbuto.

LA RICOMPARSA DELLA MALATTIA

A segnalare recenti casi di scorbuto sono stati sia alcuni medici australiani che hanno riferito di aver trattato un uomo di mezza età con questa patologia sia dei colleghi canadesi che hanno trattato una donna di 65 anni.

Entrambi i pazienti presentavano debolezza alle gambe e pelle compromessa, ma inizialmente i medici non avevano preso in considerazione lo scorbuto in quanto si pensa che la vitamina C sia presente in abbondanza nella nostra alimentazione moderna.

Tutti e due hanno ricevuto elevate dosi di vitamina C (1.000 mg al giorno per almeno sette giorni) e sono completamente guariti, ma se non fossero stati curati sarebbero potuti andare incontro all’infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite), che può anche causare emorragie potenzialmente fatali. Ecco perché, sebbene spesso la diagnosi arrivi con ritardo, è importante intervenire tempestivamente.

LA CARENZA DI VITAMINA C È PIÙ COMUNE DI QUANTO SI PENSI

Ma già l’anno scorso, ricorda The Conversation, un importante ospedale australiano aveva intrapreso un’analisi delle cartelle cliniche dei pazienti per rispondere a delle domande di ricerca ed era emerso che la carenza di vitamina C è comune. Oltre il 50% dei pazienti sottoposti a test presentava una carenza modesta (29,9%) o significativa (24,5%) e la mancanza era più ricorrente tra i pazienti provenienti da aree rurali e di basso livello socioeconomico.

LE CAUSE

“Lo scorbuto – affermano gli autori dell’articolo su BMJ Case Reports – è una malattia che sta riemergendo con l’aumento del costo della vita” e “può manifestarsi già un mese dopo una dieta povera di vitamina C”.

La preoccupazione maggiore è dunque per le persone con un’alimentazione ristretta a causa della povertà e dell’insicurezza alimentare. Spesso infatti sono costrette ad assumere alimenti trasformati e poveri di sostanze nutritive piuttosto che prodotti freschi. Ci sono poi casi, fa notare The Conversation, in cui le persone possono soffrire involontariamente di una carenza di vitamina C perché si trovano nei cosiddetti “deserti alimentari”, ovvero in aree in cui l’accesso a frutta e verdura fresche ed economiche è limitato.

Ma i fattori di rischio per lo scorbuto, aggiungono i medici, includono anche “interventi di bypass gastrico, dialisi, alcolismo, storia psichiatrica e disturbi alimentari” poiché sono tutti casi in cui si possono verificare diete fortemente restrittive.

Anche l’isolamento sociale, specialmente tra le persone anziane, può essere causa di una dieta povera e dunque aumentare il rischio di scorbuto.

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