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Sputnik Spallanzani

Quanto il vaccino Sputnik V è efficace contro Omicron?

L’Istituto Spallanzani di Roma ha condotto uno studio sull'efficacia del vaccino Sputnik V contro Omicron. Ecco i risultati e i paragoni con Pfizer

 

C’è una cooperazione italo-russa dietro a uno studio comparativo sull’efficacia di Sputnik V contro la variante Omicron, ritenuta molto resistente ai vaccini disponibili. L’Istituto di ricerca Lazzaro Spallanzani a Roma, insieme all’Istituto Gamaleya di Mosca, ha annunciato i risultati sulla protezione offerta dal vaccino russo. E sono migliori di quelli osservati con Pfizer. Sarà la rivincita dello Sputnik V?

I RISULTATI DELLO STUDIO

“Tutti i vaccini autorizzati perdono significativamente attività nei confronti di Omicron. I risultati degli esperimenti, condotti in collaborazione tra Istituto Spallanzani e Istituto Gamaleya, hanno documentato che oltre il 70% delle persone vaccinate con Sputnik V mantengono un’attività neutralizzante contro Omicron, e tale attività si mantiene in buona parte anche a distanza di 3-6 mesi dalla vaccinazione”.

È quanto si legge in un articolo scientifico in preprint pubblicato su medRxiv a firma dei 12 scienziati dello Spallanzani e dei 9 russi, guidati dal professor Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, e da Alexander Gintsburg, direttore del Gamaleya.

SPUTNIK V VS PFIZER

“Il vaccino contro il Coronavirus Sputnik dimostra titoli di anticorpi neutralizzanti del virus alla variante Omicron (B.1.1.529) più di 2 volte superiori rispetto a 2 dosi di vaccino Pfizer (2.1 volte superiori in totale e 2.6 volte superiori 3 mesi dopo la vaccinazione)”, ha dichiarato il fondo sovrano russo Rdfi, responsabile per la commercializzazione e investitore di Sputnik V.

Fonte: Fondo sovrano russo (Rdfi)

“Lo studio”, prosegue la nota del Rdfi, “è stato condotto nelle stesse condizioni di laboratorio dell’Istituto Spallanzani in Italia su campioni di siero comparabili di individui vaccinati con Sputnik V e Pfizer con un livello simile di anticorpi IgG e attività neutralizzante del virus (VNA) contro la variante Wuhan”.

UNA NUOVA STRATEGIA

Il team tecnico scientifico dello Spallanzani, si legge su Ansa, ritiene i risultati degli esperimenti di laboratorio condotti con il Gamaleya “estremamente incoraggianti per definire nuove strategie vaccinali in rapporto alla evoluzione delle varianti del Covid”.

“Lo studio congiunto del Centro Gamaleya e dell’Istituto Spallanzani ha confermato i risultati ottenuti nel nostro studio separato pubblicato nel dicembre 2021. I dati scientifici concreti – ha detto Gintsburg – dimostrano che Sputnik V ha una maggiore attività di neutralizzazione del virus contro Omicron rispetto ad altri vaccini e avrà un ruolo importante nella lotta globale contro questa nuova variante contagiosa”.

IL RICHIAMO CON SPUTNIK LIGHT

Inoltre, secondo alcuni studi, un richiamo con una versione più leggera del vaccino russo (Sputnik Light) rafforzerebbe la protezione contro Omicron e potrebbe essere somministrato anche se diverso dalle iniezioni precedentemente ricevute.

Stando ai dati raccolti, Sputnik Light sarebbe dunque la soluzione migliore per aumentare l’efficacia di altri vaccini ed estendere il periodo di protezione del richiamo, evitando richiami ogni 3-4 mesi.

Fonte: account Twitter @sputnikvaccine

COSA DICONO GLI STUDI SUL MIX AND MATCH CON SPUTNIK LIGHT

Su medRxiv si legge che Sputnik Light, in uno studio condotto in Argentina, ha mostrato forti risultati se somministrato come richiamo in studi “mix & match”.

La combinazione di Sputnik Light con vaccini prodotti da AstraZeneca, Sinopharm, Moderna e Cansino, condotta in 5 province (Città e Provincia di Buenos Aires, così come Córdoba, La Rioja e San Luis), ha dimostrato che questa versione più leggera del vaccino russo induce una risposta anticorpale e delle cellule T più forte rispetto a due iniezioni dello stesso vaccino.

La collaborazione tra i produttori di vaccini attraverso il potenziamento della vaccinazione eterologa, hanno concluso gli esperti, è necessaria per affrontare il rapido declino, documentato in più studi, dell’efficacia dei vaccini mRna.

Fonte: account Twitter @sputnikvaccine

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