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Hub Antipandemico Siena

Chi finanzierà a Siena il super hub antipandemico

Cosa farà, quanti fondi riceverà e che ruolo avranno le istituzioni nazionali e regionali nel progetto dell’hub antipandemico che sarà parte del Biotecnopolo di Siena?

 

Nascerà a Siena l’hub antipandemico che sarà diretto dal professor Rino Rappuoli, uno dei più importanti scienziati dei vaccini al mondo. Per il progetto sono previsti 340 milioni di euro di finanziamenti, oltre alla collaborazione con il virologo italo americano e superconsulente della Casa Bianca, Anthony Fauci.

IL RUOLO DI RAPPUOLI E LA SECONDA CHANCE DI SIENA

Siena non è un luogo qualsiasi. La scelta è caduta sulla città toscana proprio perché lì lavora il professor Rappuoli. Scienziato, scopritore dei vaccini contro meningococco B e C e anche di quello contro la pertosse.

Chief Scientist and Head External R&D di GSK Vaccines, incarico che lascerà a breve per andare in pensione e dedicarsi al nuovo progetto, nonché capo del progetto di ERC Advanced Grant OMVac della fondazione pubblica Toscana life sciences (Tls), dove sorgerà l’hub antipandemico.

Proprio in quest’ultimo ruolo ha guidato il team che ha isolato un anticorpo monoclonale anti Covid che, dopo varie vicissitudini, è stato messo in pausa. Ora, però, dato l’indiscusso valore di Rappuoli e del suo team, con l’hub antipandemico Siena ha di nuovo l’occasione di mostrare il proprio valore.

IL BIOTECNOPOLO DI SIENA

L’hub antipandemico ha un ruolo centrale in un progetto più ampio, che è quello del Biotecnopolo di Siena previsto dalla legge Finanziaria.

Il Biotecnopolo, voluto dal segretario del Pd Enrico Letta, dovrebbe riunire tutte le realtà che si muovono nel settore delle scienze della vita.

I membri fondatori, ai quali viene attribuito il ruolo di vigilare, sono i ministeri della Salute, dell’Economia e dell’Università, insieme a Università di Siena, Cnr e Tls, che è legata alla Regione Toscana.

I FINANZIAMENTI PER BIOTECNOPOLO E HUB ANTIPANDEMICO

Per il Biotecnopolo sono previsti 9 milioni di euro per il 2022, 12 milioni per il 2023 e 16 milioni per il 2024.

Ma la fetta più grossa spetta proprio all’hub antipandemico, che riceverà 340 milioni di euro da qui al 2026.

L’HUB ANTIPANDEMICO NEL PNRR

L’hub antipandemico rientra nell’investimento da 437 milioni del Pnrr dedicato alla creazione di reti clinico-transnazionali di eccellenza e avrà appunto l’obiettivo di rispondere in modo univoco alle future pandemie.

Questa infrastruttura strategica, spiega Quotidiano Sanità, opererà attraverso tre macro-aree di intervento: ricerca, sviluppo e produzione pilota di vaccini; sviluppo della ricerca e produzione pilota di anticorpi monoclonali; progetti di ricerca sulla vaccinologia inversa e sulla lotta contro la resistenza antimicrobica (Amr).

IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI

Ma, come sottolinea Quotidiano Sanità, “l’elemento innovativo risiede nella funzione ‘di guida’ strutturata del ministero della Salute nella definizione delle priorità di intervento su cui concentrare l’azione. Il progetto si svilupperà in coerenza e collaborazione con i programmi di ecosistema di ricerca proposti dal ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) e i programmi di trasferimento tecnologico proposti dal ministero dello Sviluppo Economico (Mise), anche attraverso iniziative congiunte”.

“Il ministero della Salute – prosegue l’articolo – sarà responsabile della pianificazione, esecuzione, gestione e monitoraggio dell’intervento nel suo complesso. Per azioni e interventi che richiedono il coinvolgimento di singoli enti regionali, saranno applicati strumenti di governance coordinati e negoziati con il ministero della Salute, le Amministrazioni regionali e altri enti interessati come attori partecipanti”.

LA COLLABORAZIONE CON FAUCI

Come anticipato all’inizio dell’articolo, Rappuoli e il suo gruppo collaboreranno anche con il professor Fauci, che proprio ieri ha incontrato e ribadito la sua disponibilità al ministro della Salute, Roberto Speranza, in visita negli Stati Uniti.

“Ci fa molto piacere – ha detto Speranza – perché consideriamo Fauci una delle principali personalità a livello mondiale nella lotta alla pandemia”.

L’idea è appunto che Fauci possa essere d’aiuto nella produzione di vaccini in Italia grazie alla condivisione delle competenze del National Institutes of Health (Nih), di cui è a capo dal 1984. La stessa Finanziaria prevede che la fondazione collabori con soggetti nazionali e internazionali per “la realizzazione di programmi per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico al sistema produttivo nell’ambito delle applicazioni biotecnologiche finalizzate alla protezione della salute umana”.

COSA PREVEDE LA FINANZIARIA

Non a caso nella Finanziaria si legge anche che l’obiettivo del progetto è “avvalersi di centri spoke e reti di sequenziamento dei patogeni virali, per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di vaccini e anticorpi monoclonali per la cura delle patologie epidemico-pandemiche emergenti, assicurando le necessarie interazioni con i centri coinvolti nello sviluppo dei vaccini anche animali secondo il modello onehealth”.

Finora, infatti, l’Italia non è riuscita nella sua annunciata missione di realizzare un vaccino o dei farmaci anti Covid sul proprio territorio e il Biotecnopolo, con al suo interno l’hub antipandemico, dovrebbe porre rimedio a questa carenza cercando di individuare per tempo possibili future pandemie e avere gli strumenti per contrastarle.

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