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Gennaro Vecchione

Niente bando contro Huawei sul 5G. Parola di Vecchione (Dis-Servizi segreti)

Che cosa ha detto il direttore del Dis, Vecchione, in un'intervista a Formiche di Messa, su Copasir, 5G e Huawei

Un colpo al cerchio e uno alla botte.

Una dichiarazione “trumpiana” e una “cinese”.

Insomma, bene il Copasir ma anche no.

E’ anche questo il “grande equilibrio” dell’Italia vantato dal numero uno del Dis, Gennaro Vecchione, in un’intervista a Formiche di Paolo Messa (“la macchina editoriale più apprezzata a Washington”, si leggeva su Dagospia in occasione della festa per i 150 numeri della rivista in cui era ospite d’onore proprio Vecchione).

A Washington sarà giunta l’eco della equilibrata intervista di Vecchione? Se sì, alla Casa Bianca si rafforzerà allora l’idea secondo cui i Servizi segreti italiani sono – come ha argomentato Limes – contro Trump.

Certo, il direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza assicura di tenere in “debito conto gli allarmi lanciati dal Copasir”, ossia il no del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica a Huawei e Zte nel 5G.

Ma questa generica espressione (“tenere in debito conto”) si scontra con un’altra affermazione che rassicura Pechino e il colosso Huawei: “L’Italia ha già dimostrato di voler mantenere un grande equilibrio, evitando di assumere posizioni estreme o di mettere al bando determinati soggetti solo perché provengono da una determinata area del mondo”, dice Vecchione.

GUERRA COPASIR-DIS SU HUAWEI. L’AGGIORNAMENTO DI START MAGAZINE

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ECCO DI SEGUITO L’ESTRATTO DELL’INTERVISTA A VECCHIONE SUL 5G

Un altro fronte sensibile che l’Ice si propone di affrontare è quello delle nuove tecnologie. Fra queste c’è la rete 5G, che in Italia è stata oggetto di un importante aggiornamento della normativa sulla sicurezza. È sufficiente?

L’Italia ha già dimostrato di voler mantenere un grande equilibrio, evitando di assumere posizioni estreme o di mettere al bando determinati soggetti solo perché provengono da una determinata area del mondo. Abbiamo avviato un discorso oggettivo che trascende il caso specifico e si fonda su un avanzato sistema normativo e regolamentare del settore tecnologico. Stiamo studiando con decine di gruppi di lavoro i regolamenti di attuazione del decreto Cyber per garantire la sicurezza della rete.

Quindi business e sicurezza possono sempre convivere?

Il 5G è un’opportunità unica che non può essere lasciata andare, ma di cui vanno attentamente valutati i pericoli, anche alla luce degli allarmi lanciati dal Copasir che noi teniamo in debito conto. Penso che i nostri alleati possano stare tranquilli, confido che faremo tutto il possibile per minimizzare i rischi connessi allo sviluppo di queste tecnologie.

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COPASIR CONTRO DIS SU HUAWEI. L’AGGIORNAMENTO DI START MAGAZINE

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