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Leonardo Oto Melara

Leonardo-Finmeccanica, ecco come Profumo chiede aiuto a Conte, Tria, Palermo (Cdp) e Sace-Simest

Parole e sorprese nel corso dell'audizione parlamentare dell'amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica, Alessandro Profumo

 

E’ una sorta di appello al governo e alle società statali come Cdp, Sace e Simest a sostenere all’estero il gruppo Leonardo quello che ha invocato ieri in Parlamento l’amministratore delegato dell’ex Finmeccanica, Alessandro Profumo (qui il video dell’audizione).

L’ex banchiere di Unicredit ed Mps, nel corso dell’audizione in commissione Difesa al Senato sulle “Prospettive dell’export italiano di materiali per la difesa e la sicurezza” ha suggerito alle istituzioni di dare man forte all’export delle industrie del settore.

Un passaggio dell’audizione è stato in particolare notato dai senatori. Eccolo: serve “un’azione sempre più coordinata sotto il profilo del supporto economico-finanziario alle imprese della difesa (parliamo della legge 808/85), uno strumento chiave per lo sviluppo di nuovi prodotti e capacità)”, ha detto Profumo.

Rispetto al supporto Sace-Simest per le esportazioni, ha aggiunto il capo azienda di Leonardo-Finmeccanica, “sarebbe da valutare se sia logico avere un plafond difesa che pone dei limiti; c’è poi il tema dei fondi della legge 295/1973) per il supporto che Simest può dare all’attività di esportazione”.

“Pensiamo – ha concluso Profumo – si possano avere delle ottimizzazioni nella nostra normativa, prevedendo soluzioni che possano consentire un sostegno dell’export più rilevante, in linea con quanto stanno facendo i nostri concorrenti”.

Ma anche senza modificare le leggi, ci possono essere comunque azioni di concerto sistemico statale come quelle sottolineate dalla rivista Airpress che sta arrivando oggi agli abbonati: “Qualora non ci fosse la volontà di modificare il sistema con legge ad hoc, sarebbe comunque importante almeno garantire adeguati investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) per restare competitivi sul mercato e fornire attraverso Sace (società del gruppo Cdp specializzata nel credito e assicurazione per l’internazionalizzazione) e Simest un potenziamento del sistema finanziario di supporto all’export”, scrive la rivista specializzata su difesa e aerospazio edita da Paolo Messa, attuale direttore Relazioni Istituzionali Italia del gruppo presieduto da Gianni De Gennaro, sulla scia dell’audizione dell’amministratore delegato (che su Airpress campeggia con due pagine di intervento).

Profumo, comunque, in audizione ha suggerito di fatto a Parlamento e governo un miglior sistema per assecondare il business delle aziende del settore: “Oggi, nell’ambito dell’apparato normativo attuale riceviamo un sostegno fenomenale dal nostro sistema di difesa. Vediamo che Paesi concorrenti hanno questo strumento del G2G cioè della possibilità da parte del Paese di effettuare contratti diretti con altri Paesi e crediamo che questo sia uno strumento di cui anche il nostro Paese si dovrebbe dotare, con una normativa per il G2G”, ha detto l’amministratore delegato di Leonardo.

Un aspetto – quello auspicato da Profumo – che si rintraccia in uno studio di Ambrosetti in collaborazione con Leonardo-Finmeccanica: uno strumento di influenza nelle relazioni geopolitiche (e industriali) nel settore AD&S – si legge nel rapporto presentato mesi fa – “è rappresentato dagli accordi Government-to-Government (G2G), attraverso i quali l’Amministrazione (il Governo o un suo rappresentante) è l’unico soggetto responsabile della stipula di un contratto come parte negoziale e gestisce direttamente l’attività di vendita di sistemi di difesa e sicurezza con lo Stato estero richiedente”.

“Negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento degli accordi G2G a livello internazionale – è il caso di Stati Uniti d’America, Regno Unito e Francia – in risposta all’evoluzione del mercato degli equipaggiamenti militari e alle crescenti richieste dei Paesi acquirenti”, si legge nel rapporto Ambrosetti-Leonardo che poi si dilunga in particolare il modello francese (qui l’approfondimento).

E’ “opportuno avere una entità politica che svolga questo ruolo di impulso e coordinamento oltreché di analisi delle opportunità e di interlocuzione. Quello che ci immaginiamo potenzialmente sono due livelli uno più politico e uno più tecnico per consentire di realizzare questa attività di supporto alla operatività dell’industria nazionale”, ha sottolineato Profumo.

Resta da vedere come i suggerimenti di Profumo su Cdp, Sace e Simest saranno accolti da Palazzo Chigi, dal ministero dell’Economia e dal gruppo Cdp. (qui e qui gli approfondimenti di Start Magazine su Sace in vista del rinnovo dei vertici della controllata del gruppo Cdp e il sostegno all’export già in atto per i grandi gruppi e non solo)

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