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Tridico

Guerra di carta tra Repubblica di Molinari e Inps di Tridico sui bonus ai parlamentari

Che cosa ha detto il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, nel corso dell'audizione alla Camera

“Il 7 agosto mi ha chiamato il direttore di Repubblica Maurizio Molinari per dirmi che il suo giornale aveva scoperto che cinque parlamentari hanno percepito il bonus da 600 euro e mi chiede i nomi. Aspetta anche il giorno dopo, ma noi i nomi non li abbiamo dati. Sono usciti perché si sono autodenunciati. La notizia, pubblicata poi da Repubblica il 9 agosto, non è uscita dal sottoscritto né direttamente né indirettamente”.

E’ questa la ricostruzione del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, parlando in audizione alla Camera della vicenda dei “parlamentari furbetti” che hanno usufruito dell’indennità per le partite Iva in difficoltà.

La versione di Repubblica è arrivata attraverso un comunicato della direzione: “Venerdi’ 7 agosto Repubblica ha chiesto al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, una conferma della notizia sul bonus Iva percepito da cinque parlamentari. La notizia era arrivata al giornale tramite un’altra fonte la cui identità non sarà rivelata in linea con quanto scritto nel codice deontologico dei giornalisti”.

Al di là delle due versioni, ecco che cosa ha detto di rilevante Tridico nel corso dell’audizione caratterizzata da una concitata – e a tratti confusa – enfasi oratoria dell’economista voluto dal Movimento 5 Stelle alla presidenza dell’Inps al posto di un altro economista, Tito Boeri.

“Il bonus era previsto per partite Iva, professionisti, co.co.co, lavoratori autonomi, commercianti e artigiani iscritti a gestione speciale, stagionali del turismo, del settore agricolo e dello spettacolo, a cui si sono aggiunti altri per un totale di 11 categorie”. I richiedenti dovevano avere la partita iva attiva al 23 febbraio 2020, idem per i lavoratori co.co.co. Inoltre, dovevano essere iscritti alla gestione separata e “non devono essere titolari di un trattamento pensionistico – ha scandito Tridico – e non essere iscritti a altre forme previdenziali obbligatorie. Questo giustificherà l’azione dell’Antifrode svolta”.

“Nel periodo di covid l’esigenza era pagare e non controllare, pagare subito e poi controllare, questo è fatto”.

“L’Inps ha pagato 13 milioni di prestazioni fino al 3 agosto, prestazioni di cassa integrazione per 6 milioni di individui e 4,1 milioni di bonus da 600 euro il primo mese, che sono stati rinnovati dopo qualche giorno dall’entrata in vigore del decreto Rilancio”.

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