L’Inps prima diffonde volontariamente seppure informalmente (cioè senza dovere istituzionale alcuno) notizie generiche su parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali, poi diventa riservata sui nomi anche dopo che il Garante per la Privacy dice pubblicamente che può procedere, così lo stillicidio mediatico può andare avanti un paio di settimane, distogliendo attenzione da altre questioni desecretate a metà che proprio in questi giorni erano emerse.
Che qualche parlamentare abbia chiesto i 600 euro è disgustoso; che però istituzioni del Paese facciano attività di supporto politico de facto in modo così smaccato, è agghiacciante.