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iveco defence vehicles

Come va la trattativa fra Leonardo e Iveco sulla difesa

Crollo per Iveco che ieri ha chiuso in Borsa in fondo al listino con un calo del 6,12% dopo l'indiscrezione di Bloomberg, secondo cui Leonardo avrebbe presentato un'offerta da 1,6 miliardi di euro per la divisione difesa Idv. La cifra è inferiore rispetto a quelle dei concorrenti Knds e Csg

 

Iveco ha chiuso ieri in calo a Piazza Affari: pesa il valore dell’offerta di Leonardo per la divisione Iveco Defence Vehicles (Idv), la divisione dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato da Exor (la holding di John Elkann che possiede anche Stellantis, CNH Industrial e il gruppo editoriale Gedi).

Il titolo Iveco ha perso il 6,12% terminando la seduta a 16,50 euro per azione. Secondo Bloomberg, che cita fonti vicine al dossier, il colosso della difesa e aerospazio italiano avrebbe messo sul tavolo un’offerta da 1,6 miliardi di euro (debito incluso) per rilevare Idv. Una cifra inferiore rispetto a quella avanzata dal gruppo franco-tedesco Knds (oltre 1,9 miliardi) e a quella del Czechoslovak Group.

A febbraio Iveco ha avviato il processo di scorporo di Defence che vede fra gli scenari la quotazione in Borsa e la conclusione dell’operazione entro fine 2025.

Sempre Bloomberg rivelava a maggio che Iveco punta a incassare 1,5 miliardi di euro dalla vendita del suo business di difesa, in un periodo in cui la spinta per l’aumento della spesa per la difesa in Europa alimenta l’interesse per gli asset militari.

Nonostante ciò, la proposta di Leonardo – presentata in partnership con il gruppo tedesco Rheinmetall – potrebbe avere un vantaggio strategico: per l’agenzia internazionale, le pressioni politiche per mantenere l’asset in mani italiane potrebbero renderla l’opzione preferibile dopo che il governo di Roma ha espresso la preferenza per un acquirente nazionale.

Una persona informata della questione ha confermato la presentazione di tre offerte vincolanti da parte di Leonardo-Rheinmetall, Knds e Csg, aggiungendo che la situazione era in evoluzione date le divergenti aspettative sui prezzi e la preferenza del governo per Leonardo, aggiunge Reuters.

Tutti i dettagli.

IL VALORE DELL’OFFERTA DI LEONARDO PER IVECO DEFENCE VEHICLES (IDV)

L’opzione Leonardo era già ventilata più volte nei mesi scorsi, e all’epoca si parlava di un valore di Idv stimato a circa 750 milioni di euro.

Lo scorso 8 maggio, nel corso della call con gli analisti per la presentazione della trimestrale di Leonardo, l’ad del colosso della difesa e aerospazio Roberto Cingolani ha annunciato l’offerta non vincolante per Iveco Defence Vehicles (Idv) insieme a Rheinmetall. Lo scorso 17 giugno, sempre Cingolani ha dichiarato che “l’intenzione è comunque quella di presentare una offerta ‘equa'”, “la nostra è una strategia chiara, non facciamo operazioni finanziarie, quindi il costo deve essere quello giusto”, rispondendo a una domanda sulla volontà di arrivare a una offerta vincolante per gli asset della difesa di Iveco dopo quella preliminare presentata in primavera.

Ieri Bloomberg ha rivelato che il gruppo ex Finmeccanica ha presentato l’offerta più bassa per l’unità di Iveco che produce veicoli specializzati per la difesa.

PRESENTATA INSIEME ALLA PARTNER TEDESCA RHEINMETALL

Come già detto, nel processo per l’acquisizione di Iveco Defence Vehicles il partner di Leonardo è la tedesca Rheinmetall.

Le due aziende hanno avviato una joint venture paritetica per la fornitura di mezzi militari all’esercito italiano, programma che vede impegnato con una quota dei lavori anche Iveco Defence Vehicles, alla luce della maxi commessa ricevuta dal governo italiano per produrre veicoli militari e alla quale Idv parteciperà con una quota del 12-15%.

Per gli analisti l’opzione Leonardo è “la più credibile”, ma “rimane da superare lo scoglio del prezzo”.

Tuttavia, il gruppo di Piazza Monte Grappa non ha mostrato un entusiasmo significativo per l’attività perché preferirebbe investire nel settore della difesa legato alla tecnologia, e Leonardo sa anche di avere il vantaggio di giocare in casa, secondo alcune fonti di Bloomberg.

Ricordiamo infatti che negli ultimi mesi Leonardo è stato impegnato in una serie di acquisizioni nel settore della cybersecurity. La società sta portando avanti infatti la strategia di aumentare il proprio posizionamento in ambito cyber a livello europeo, così come annunciato nel piano industriale 2024-2028

I NUMERI IDV

I ricavi netti dell’azienda dalle sue operazioni di difesa sono aumentati del 15% lo scorso anno a 1,1 miliardi di euro, spinti da volumi più elevati e da un mix di prodotti migliore, secondo la società. Come ricordava a febbraio Reuters, la divisione Idv è cresciuta nel contesto di una spinta alla spesa militare globale e potrebbe beneficiare di una nuova ondata di attività di M&A previste.

L’OFFERTA LEONARDO-RHEINMETALL INFERIORE A QUELLE DI KNDS E CSG

Dunque l’offerta posta sul tavolo di Iveco da parte del tandem Leonardo e Rheinmetall per la divisione militare del gruppo sarebbe inferiore a quelle presentate da Knds e da Czechoslovak Group.

Il primo doveva essere l’alleato di Leonardo nell’alleanza terrestre con l’obiettivo di arrivare a una collaborazione per la fornitura dei carri armati Leopard 2 all’Esercito italiano. Tuttavia lo scorso giugno Leonardo e Knds hanno abbandonato le trattative per formalizzare una partnership “per definire una configurazione comune per il programma Main Battle Tank dell’Esercito Italiano e per sviluppare una più ampia collaborazione industriale”.

Nonostante la preferenza politica per un acquirente italiano, Knds è presente in Italia, inclusa la produzione di munizioni, ricorda Bloomberg.

Per quanto riguarda Csg, anche il gruppo ceco è già presente nel nostro paese. Nel dicembre 2023 Csg ha annunciato di aver accettato di acquisire una partecipazione dell’80% nel produttore italiano di fucili sportivi e da caccia di fascia alta Armi Perazzi. Il gruppo ceco comprende anche aziende di attrezzature aerospaziali e ferroviarie e il produttore di camion pesanti Tatra. A fine novembre 2022 Csg aveva rilevato il 70% di Fiocchi Munizioni, storica società di Lecco e tra i più grandi produttori mondiali di munizioni di piccolo calibro.

A BREVE LA DECISIONE DI IVECO

Secondo le fonti citate da Bloomberg, Iveco probabilmente deciderà nelle prossime settimane se aggiudicarsi l’offerta o optare per uno spin-off. Le deliberazioni sono in corso e non è stata ancora presa una decisione definitiva.

L’ULTIMA PAROLE SPETTA AL GOVERNO IN VIRTÙ DEL POTERE DI VETO

Senza dimenticare che sull’operazione pende il Golden Power, lo strumento a disposizione del governo italiano per impedire la cessione di asset strategici – ovvero elementi ritenuti essenziali per la sovranità nazionale – senza l’autorizzazione di Palazzo Chigi.

Non è un mistero che governo italiano gradirebbe l’opzione Leonardo-Rheinmetall per Idv.

“Penso che Iveco Defence debba restare italiana” ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto al Salone internazionale dell’aerospazio tenutosi il mese scorso a Parigi. “C’è un consolidamento del settore molto importante – ha risposto sul futuro del business della difesa di Iveco – non so cosa ne pensano gli azionisti di Iveco Defence ma penso che debba restare italiana perché è una parte importante della nostra industria e della nostra capacità industriale”.

Come già detto, proprio Idv sarà fornitore di Leonardo nella produzione dei cingolati dell’Esercito. Lo scorso novembre ha reso noto la sigla di un accordo preliminare con il colosso dell’aerospazio e difesa per la fornitura di componenti funzionali per futuri contratti nell’ambito della joint venture tra Leonardo e Rheinmetall. Per la società dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato dalla famiglia Agnelli si tratterà di una quota compresa tra il 12 e il 15% delle attività totali della joint venture per la produzione di veicoli cingolati da combattimento terrestri per l’esercito italiano che prevede una ripartizione del lavoro al 50% tra Leonardo e Rheinmetall con il 60% svolto in Italia.

D’altronde Leonardo conta già su una collaborazione con l’Iveco tramite la sua controllata Oto Melara, nell’ambito dell’attuale Cio, capofila dell’industria negli armamenti terrestri per lo sviluppo e la produzione di veicoli blindati come il Centauro (I e II) e il supporto ai veicoli.

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