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Salvini

Tutti gli effetti del no di Conte a Draghi

Che cosa cambia dopo che il Movimento 5 Stelle presieduto da Conte in Senato non ha votato la fiducia al governo Draghi e quali sono le prime reazioni degli altri partiti

 

Giuseppe Conte annuncia nella tarda serata di ieri che oggi al Senato, come alla Camera, i Cinque Stelle non voteranno il decreto Aiuti e quindi, visto il regolamento di Palazzo Madama che fa coincidere le due cose, non voterà soprattutto la fiducia al governo.

L’annuncio, seppur fosse ormai dalla mattina nell’aria, nonostante una telefonata con Mario Draghi che però non ha fatto recedere Conte, è devastante.

La parte del guastatore ora è tutta di Conte, nonostante i parallelismi andati avanti per mesi e mesi nella narrazione mainstream tra il leader pentastellato e Matteo Salvini.

Parallelismo dove il leader della Lega paradossalmente è stato messo sulla graticola con la stucchevole rappresentazione della spina staccata al Papeete (in realtà, in un comizio in piazza a Pescara) proprio al “guastatore” di oggi.

Salvini staccò la spina per incompatibilità di visioni e decisioni politiche nel governo giallo-verde guidato dallo stesso Conte, dove i Cinque Stelle allora dicevano no alla Tav. E ora dicono sempre no al termovalorizzatore di Roma, nel decreto Aiuti.

Vengono a distanza di quattro anni, nel finale di partita della legislatura, inevitabilmente tutti al pettine i nodi irrisolti della politica dei No di quella che era la prima formazione politica del parlamento, prima della scissione di Luigi Di Maio. Formazione politica messa al centro di tutti i governi, con la evidente, ma, alla luce dei fatti, vana speranza della sinistra di egemonizzarla e utilizzarla per impedire al centrodestra di andare al governo con nuove elezioni.

Persino di tentare nel 2018 tra i tanti scenari presi in considerazione l’ipotesi di un governo di minoranza, inutilmente chiesto da Silvio Berlusconi, dal momento che il centrodestra risultò la prima coalizione uscita dalla urne.

Si profila ora una crisi del governo di emergenza nazionale i cui esiti sono ancora tutti da scrivere. Anche se il governo ha i consensi per proseguire, con i voti di Di Maio e altri che vengono dati in arrivo in “Insieme per il futuro”, il vulnus è profondamente politico. E Draghi ha già detto che non ci saranno esecutivi diversi da questo se i Cinque Stelle strapperanno al Senato. Draghi salirà al Colle. Ieri sera veniva dato nei rumors di Palazzo per probabile il rinvio di Draghi alle Camere.

Ma, non solo Salvini ha detto che a questo punto è meglio “ridare la parola al popolo”, anche se la Lega ha sottolineato di “non augurarsi la crisi”, è il numero due del Cav, Antonio Tajani ad annunciare con nettezza, subito dopo lo strappo di Conte, che “Forza Italia non voterà altri governi dopo Draghi”. E dopo una telefonata tra Salvini e Berlusconi, il centrodestra di governo ha fatto sapere che “si muoverà in piena sintonia”, che “i leader prenderanno decisioni comuni”.

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, è durissima: “Guerra, pandemia, inflazione, povertà crescente, caro bollette, aumento del costo delle materie prime, rischi sull’approvvigionamento energetico, crisi alimentare. E il governo “dei migliori” è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito. Basta, pietà. Tutti a casa, elezioni subito!”.

Si profilano giorni difficili e complicati. Dopo che Berlusconi, in asse con Salvini, aveva chiesto per primo a Draghi la verifica di maggioranza per dire basta alla “logica ricattatoria”, di “tornaconto elettorale” grillina, la verifica l’hanno chiesta anche gli altri. Lo stesso leader del Pd, Enrico Letta, dopo un paio di giorni di silenzio, riunendo i suoi ha dovuto ammettere: “Non voglio che appaia come un ricatto, ma quando una forza politica come il M5s abbandona il governo, cade tutto e si va al voto”.

Berlusconi dopo un vertice questa mattina con lo stato maggiore azzurro: “I Cinque Stelle hanno voltato le spalle agli italiani. Se si andrà a votare non ci preoccupa. Ma sarà per l’atteggiamento irresponsabile del M5S”.

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