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Campagna Navale Fortis

Tutte le mire della campagna navale Fortis della Royal Navy

L'articolo di Giuseppe Gagliano sulla campagna navale della Royal Navy, Fortis 21

E’ sempre più assertivo il ruolo sempre sia della Turchia che dell’Egitto anche nel contesto della proiezione di potenza sul piano del sea Power.

Ebbene non c’è dubbio alcuno che la Royal Navy stia rapidamente recuperando terreno come dimostra la campagna navale nota con l’acronimo di Fortis 21.

L’importanza di questa campagna navale è agevolmente comprensibile: in primo luogo serve a sottolineare come l’Inghilterra non intende rinunciare al ruolo di potenza mondiale sul piano marittimo; in secondo luogo la campagna solcherà tre oceani e cioè quello Atlantico, Indiano e Pacifico attraversando gli stretti che svolgono anche un ruolo nevralgico del commercio internazionale e fra questi quello di Gibilterra, Bosforo-Dardanelli, Suez, Bāb al-Mandab, Hormuz, Malacca e la Sicilia.

Questo dispiegamento di assoluta importanza e di estrema rilevanza strategica è perfettamente coerente con i due documenti strategici elaborati a marzo — Integrated review of security, defence, development and foreign policy e il Defence command paper — e dimostra la volontà inglese di svolgere un ruolo rilevante sia nell’Indo-Pacifico in funzione di contenimento anticinese sia nel Mar Nero in funzione di contenimento antirusso.

Ma questa esercitazione militare lancia un preciso monito anche al nostro paese: infatti la marina britannica è passata nel Tirreno, ha oltrepassato lo stretto di Messina e ha proseguito verso il Mediterraneo orientale.

Sarebbe indispensabile sotto il profilo strategico — come sotto il profilo politico — che la classe politica comprendesse quanto determinante sia il ruolo che dovrebbe svolgere la marina italiana nel Mediterraneo soprattutto considerando l’assertività turca in Libia come quella egiziana, nazione alla quale — fra l’altro — abbiamo venduto le Fregate Fremm.

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