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Stato Islamico

Cosa ha svelato il New York Times sulle stragi di civili nella guerra all’Isis?

L'inchiesta del New York Times sul ruolo dell'unità speciale Talon Anvil nella guerra all'Isis in Siria. Il corsivo di Giuseppe Gagliano

 

Secondo il New York Times una unità speciale americana nota come Talon Anvil tra il 2014 e il 2019 ha diretto migliaia di attacchi contro i combattenti dello Stato islamico in Siria, ma durante questi attacchi ha aggirato le misure di sicurezza e ucciso ripetutamente civili come bambini per strada, famiglie in fuga dai combattimenti e abitanti dei villaggi che si rifugiavano negli edifici.

Anche se questa unità di élite era piccola perché composta da venti persone al massimo, è stata in grado di lanciare 112.000 bombe e missili contro lo Stato islamico.

Sempre secondi il Times, gran parte di questi attacchi sarebbe stato ordinato dalla Delta Force e soprattutto legittimato dalle massime autorità dell’Air Force.

La gravità delle azioni poste in essere ha indotto, a novembre, il segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III a fare un’indagine ad alto livello. Indagine dovuta ma inutile, sia perché arriva tardiva, sia perché questo modus operandi era ampiamente noto e già applicato negli anni precedenti.

Anche secondo l’indagine posta in essere da Larry Lewis – ex consigliere del Pentagono e del Dipartimento di Stato, che è stato uno degli autori di un rapporto del Dipartimento della Difesa del 2018 sui danni ai civili – ha affermato che il tasso di mortalità era 10 volte superiore a quello di operazioni simili che ha monitorato in Afghanistan.

Lewis ha inoltre affermato che i comandanti hanno consentito la tattica non sottolineando l’importanza di ridurre le vittime civili e che il generale Stephen J. Townsend, che ha comandato l’offensiva contro lo Stato islamico nel 2016 e nel 2017, è stato sprezzante nei confronti di notizie diffuse dai media e organizzazioni per i diritti umani che descrivevano il bilancio crescente di vittime civili.

Un altro aspetto sottolineato dal Times è relativo al fatto che questa unità speciale lavorava in modo sinergico con una cellula della Cia.

Facciamo in conclusione il punto sulla inchiesta del Times. Davvero possiamo sorprenderci per queste rivelazioni? Abbiamo dimenticato quanto accadeva in Vietnam? O quanto è stato fatto dalla Cia in Afghanistan?

Inoltre, queste rivelazioni mostrano da un lato la sospetta e tardiva autocritica di coloro che sapevano ma hanno taciuto, e dall’altro come queste rivelazioni siano frutto dei consueti scontri tra apparati militari e di intelligence.

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