PRODI SALUTA CONTE…
"Il presidente del Consiglio è certamente un punto
di riferimento e Conte oggi è un elemento di equilibrio. Io però non entro nelle dinamiche parlamentari", dice Romano Prodi— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
IL SOGNO DI CONTE
"Il rischio è che qualcuno dei possibili nuovi soci destinati ad allargare l’alleanza non indichi il nome di Conte nel ruolo di premier, vanificando il suo sogno di essere reinvestito del mandato", scrive il quirinalista del Corriere della Sera, Marzio Breda.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
CONTE ATTAPIRATO?
"In democrazia non esistono governi né uomini e donne insostituibili. Dare le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Mattarella, a questo punto è un gesto opportuno e inevitabile. Conte lo farà oggi, con un epilogo subìto e non voluto" (Massimo Franco, Corsera).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
CENTRODESTRA UNITO…
"La crisi spacca il centrodestra. L’ex premier Berlusconi: “Sì a un esecutivo di unità sostanziale”. Ira di Lega e Fdi anche verso Toti e Udc", sintetizza Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
CASINI TRADOTTO
Superare i personalismi, dice Casini: ovvero Conte torni nel suo studio legale. Ho capito male? https://t.co/rqDkeUmt6U
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 25, 2021
DI MAIO TRADOTTO
“Dobbiamo stringerci attorno a Conte”, dice Di Maio, che magari lo vorrebbe stringere tanto da… https://t.co/csiwq2m9Wz
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 25, 2021
M5S TRADOTTO
Governo Conte tre “inevitabile”, secondo M5s. Cioè: va be’ non c’è 2 senza 3. Ossia uno vale l’altro. Conclusione: che si deve fa’ pe’ campa’ https://t.co/9neUIPfILu
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 25, 2021
SPERANZA TRADOTTO
Simul stabunt, simul cadent https://t.co/3dy3BWS0GB
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 25, 2021
AUSPICI
"Sarebbe utile, anzi necessario, individuare una personalità autorevole cui affidare per intero il Recovery Plan, dalla stesura, alla presentazione al Parlamento, alla negoziazione con l’Europa", scrive sul Sole 24 Ore Vito Gamberale.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
"Diciamolo con franchezza, i personaggi governativi che hanno in mano il dossier Recovery Plan non ne sono all’altezza", scrive sul Sole 24 Ore Vito Gamberale.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
SBOCCIANO LE PRIMULE
Bando lampo per i 21 centri Primula di Arcuri per vaccinare. Domande entro domani. Solo quattro giorni feriali per l’offerta. Regole stringenti (fonte: Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
DOMANDINE
Domande. Fonte: La Verità pic.twitter.com/WbEpZ4ce7Q
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
CHI PAGA?
"In caso di reazioni avverse alla somministrazione, Pfizer non è automaticamente responsabile per eventuali richieste di risarcimenti e indennizzi. A pagare è lo Stato italiano", scrive Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
EVVIVA I LOCKDOWN?
"Anoressia e bulimia, effetto lockdown: colpiti sempre più maschi e under 14", titola Rep.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
BENVENUTI IN ESTONIA
Dopo Kersti Kaljulaid, diventata nel 2016, a 46 anni e con quattro figli, la prima donna a ricoprire il ruolo di capo di Stato in Estonia, spetta ora a Kaja Kallas, 43 anni, rivendicare il primato come primo premier donna. (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
CONVERGENZE INEDITE
Il Foglio s’è Sfatto o il Fatto si è infogliato? https://t.co/KYM0zkyZe9
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 26, 2021
GIORNALISMI
A noi risulta che tutti questi servizi di Forbes siano stati pagati.
«Abbiamo degli ottimi rapporti con la Blue Comunication, che è la società che gestisce Forbes in Italia e facciamo della pubblicità anche con loro». #Report pic.twitter.com/6BiCHcB82o
— Report (@reportrai3) January 25, 2021
+++
+++
SINTESI ANSA SU CONTE
Giuseppe Conte si recherà al Quirinale per dimettersi, aprendo una delicata crisi di governo.
Comunicherà prima al Consiglio dei Ministri la sua decisione di lasciare il governo, poi salirà al Colle per la formalizzazione.
Il Pd, il M5s, Leu, al culmine di una giornata assai tesa, gli garantiscono che gli faranno da scudo, nella fase che si aprirà con le consultazioni al Quirinale. Ma il premier non si fida: teme una ‘trappola’ di Matteo Renzi, sa che al Quirinale sul suo nome rischia di non materializzarsi la maggioranza necessaria ad avere il reincarico.
“Se Conte non pone veti su Iv, la delegazione Iv non porrà veti sul suo nome”, dicono a sera dal partito di Renzi. L’avvocato non vorrebbe subire più il ricatto dei numeri renziani, ma si arrende a una maggioranza che ancora non c’è. Consapevole del rischio che nei prossimi giorni potrà nascere il Conte ter ma anche un governo con un altro premier. L’avvocato ritarda di qualche ora, prendendosi una intera notte, la convocazione del Consiglio dei ministri in cui comunicherà la sua scelta, prima di salire al Colle. E’ il tempo necessario a ottenere garanzie dagli azionisti del governo e far maturare la scelta di quei “costruttori”, centristi e forzisti, che non hanno sciolto le riserve prima delle sue dimissioni, ma ora nella partita avranno un ruolo determinante. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella attende il passo indietro del premier per gestire una crisi di governo che si apre in un momento delicatissimo per il Paese. Ma anche per questo, osservano dalla maggioranza, nessun passaggio potrà essere formale.
Le consultazioni con i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, che non dovrebbero iniziare prima di mercoledì, si annunciano rapide ma ‘vere’, per verificare se ci siano i margini per un reincarico. Dunque sarà importante, certo, la tenuta di M5s, Pd e Leu sul nome di Conte. Ma poiché i loro numeri da soli non bastano, sarà anche cruciale capire se Iv farà il nome del premier uscente. E se lo faranno i presunti ‘responsabili’, da chi ha già votato la fiducia come Maie e Centro democratico, a eventuali nuovi ‘iscritti’ alla maggioranza. Occhi puntati dunque sui centristi e sulle mosse in extremis da Fi. A chi domanda se a questo punto possa cadere il veto su Renzi, da Palazzo Chigi si limitano a dire che ora è tutto nelle mani del capo dello Stato. Rinnovare l’accordo con Iv non sarà facile, dopo che il “mai più” era stato detto con nettezza.
Ma, secondo un deputato Pd, così come Renzi non può più permettersi di dire no a Conte, pena il rischio di spaccare i gruppi di Iv, allo stesso modo Conte non potrebbe dire no a Renzi, se al Quirinale farà il suo nome. L’unico modo per sminarlo è allargare davvero la maggioranza e rendere i suoi senatori non più essenziali. Certo, nei gruppi parlamentari si avverte tensione per la partita che si apre: i Cinque stelle fibrillano e si dividono ancora sul nome di Renzi. Per le segreterie il nome di Conte è ancora blindato: la conferma emerge dalle tante riunioni di vertice (al Nazareno se ne susseguono per tutto il pomeriggio) sia nel M5s che nel Pd. Ma tra le truppe sia Pd che M5s c’è chi dice che la priorità è evitare il voto, non rieleggere Conte. Sono scricchiolii che non sfuggono ai centristi e a chi dentro Forza Italia sarebbe pronto anche a iscriversi a una maggioranza Ursula, europeista, con Pd, M5s e Leu. C’è chi sarebbe già pronto – si parla di un gruppetto di deputati e senatori di Fi – a entrare in maggioranza, sedendo al tavolo delle trattative per la nascita del Conte ter (avendo voce in capitolo su programma e squadra di governo).
Ma l’ipotesi che più ricorre quando si diffonde la notizia delle dimissioni è che si condizioni l’ingresso in maggioranza a una discontinuità segnata da un nuovo premier: girano i nomi dei Dem Franceschini e Guerini, sicuramente graditi anche a Renzi, ma il M5s li accetterebbe? L’alternativa sono quelle larghe intese che non solo il Pd e il M5s ma anche Lega e Fdi respingono con forza. Nel balletto del Quirinale, però, molte pedine possono ancora muoversi.