Il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte, diventerà il nuovo segretario generale della Nato: dopo aver ottenuto il sostegno di tutti gli stati membri dell’alleanza – la Romania è stata l’ultima ad appoggiarlo, giovedì – dovrebbe assumere formalmente l’incarico a ottobre, succedendo a Jens Stoltenberg.
Ma perché i paesi della Nato hanno indicato proprio Rutte come prossimo segretario? Alla nomina del politico olandese ha contribuito in modo particolare l’approvazione ricevuta dagli Stati Uniti, che dell’alleanza atlantica sono i maggiori contribuenti e i più avanzati in quanto a capacità militari.
Rutte si sarebbe guadagnato il favore degli americani con la partecipazione del suo governo alle misure di controllo delle esportazioni tecnologiche in Cina: nei Paesi Bassi, a Veldhoven, ha infatti sede Asml, l’azienda di macchinari per la produzione di semiconduttori più avanzata al mondo.
IL RUOLO DEI PAESI BASSI NELLA COMPETIZIONE TECNOLOGICA TRA AMERICA E CINA
Gli Stati Uniti vogliono impedire alla Cina di accedere alle tecnologie e alle attrezzature necessarie allo sviluppo e alla fabbricazione di microchip complessi, dalle dimensioni ridottissime, che sono necessari per l’intelligenza artificiale e per altre tecnologie critiche (impiegabili anche in contesti bellici). Per questo motivo hanno approvato nel tempo una serie di restrizioni al commercio con Pechino, fattesi via via più stringenti, coinvolgendo anche quei paesi alleati che possiedono asset rilevanti nella filiera del chipmaking: vale a dire il Giappone, dove hanno sede Tokyo Electron e Nikon; e appunto i Paesi Bassi, dove si trova Asml.
Asml, in particolare, non ha concorrenti nel mercato dei macchinari per la litografia ultravioletta estrema (EUV), un procedimento estremamente complicato e preciso per la produzione di semiconduttori grandi pochi nanometri; gli apparecchi di Asml contengono parti sviluppate negli Stati Uniti.
NUOVE RESTRIZIONI PRIMA DEL NUOVO GOVERNO?
È notizia di pochi giorni fa che Alan Estevez, sottosegretario del Commercio per l’industria e la sicurezza degli Stati Uniti, si è riunito con i governi olandese e giapponese per chiedere loro di inasprire ulteriormente i controlli all’esportazione in Cina di tecnologie per i chip.
L’agenzia Reuters ha fatto notare come nei Paesi Bassi “all’inizio di luglio si insedierà un governo di destra, il che renderà difficile concordare qualsiasi cambiamento significativo sulle restrizioni alle esportazioni”.
IL PESO DELLE RESTRIZIONI AMERICANE PER ASML
In un’analisi pubblicata sull’Institute for European Policymaking, il think tank dell’Università Bocconi, la ricercatrice Sanne Van Der Lugt ha riassunto la storia delle restrizioni applicate dal governo nederlandese ad Asml.
Il governo nederlandese ha approvato la licenza di esportazione della tecnologia EUV alla Cina nel 2018, lo stesso anno in cui il primo ministro olandese [cioè Mark Rutte, ndr] ha premiato Huawei con il NFIA-Award (Netherlands Foreign Investment Agency) per aver “contribuito costantemente all’economia [olandese]”.
Il governo statunitense non ha gradito e ha cercato di fare pressione sul suo alleato affinché prendesse in considerazione i problemi di sicurezza […]. Il governo statunitense è riuscito a convincere il primo ministro nederlandese a non rinnovare le licenze di esportazione delle macchine EUV verso la Cina nel 2019, prima della data di scadenza (30 giugno) e prima che ASML esportasse una sola macchina EUV in Cina.
Successivamente, nel giugno 2023 i Paesi Bassi hanno vietato ad Asml di esportare in Cina anche alcuni macchinari per la DUV, la litografia ultravioletta profonda: si tratta di apparecchi non sofisticati quanto quelli per la EUV ma rilevantissimi per i conti dell’azienda.
Il mercato cinese, poi, è fondamentale per Asml: nel primo trimestre del 2024, infatti, la vendite dei sistemi di litografia in Cina hanno rappresentato il 49 per cento del totale, un record, per un valore di circa 2 miliardi di euro.
Secondo Van Der Lugt, l’Unione europea non ha colto il valore strategico di Asml, dai cui macchinari dipende il mondo intero. “Ma per rimanere così forte”, ha scritto la ricercatrice sul sito del think tank bocconiano, l’azienda “ha bisogno di stare avanti ai suoi concorrenti e di investire in ricerca e sviluppo”. Per garantirsi però entrate sufficienti a coprire le spese per l’innovazione, “Asml deve vendere le sue galline dalle uova d’oro”, che non sono gli apparecchi per la EUV bensì quelli per la DUV, meno avanzati ma comunque soggetti a restrizioni.