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Dominio

Le vere guerre tech tra Usa e Cina spiegate da Aresu

“Il dominio del XXI secolo” di Alessandro Aresu letto da Tullio Fazzolari

 

Ci sono notizie confinate in poche righe che non attirano quasi mai la curiosità di chi le scrive. Ma quella dei lettori probabilmente sì. Forse vorrebbero sapere come mai i droni più temibili visti in azione anche durante il conflitto in Ucraina arrivano dalla Turchia. E sicuramente si chiedono quale possa essere la spiegazione di fatti abbastanza contraddittori. Tipico esempio: le imprese statunitensi hanno limiti a esportare nella Cina popolare ma la maggiore fabbrica della Apple sta proprio in Cina.

Il dominio del XXI secolo” (Feltrinelli, 256 pagine, 20 euro) di Alessandro Aresu descrive finalmente quello che finora non è stato raccontato in maniera chiara ed esaustiva. E soprattutto dà una chiave di lettura di quanto sta avvenendo negli equilibri geopolitici mondiali. La realtà è che in corso una guerra di cui si parla abbastanza poco perché è una guerra invisibile. Certo, nulla di paragonabile agli orrori di conflitti veri e propri. Ma neppure sono da sottovalutare le conseguenze dello scontro sotterraneo che vede in contrapposizione due giganti: la Cina popolare e gli Stati Uniti. Le cronache si limitano a dare conto degli episodi di maggiori tensione da cui emerge l’obiettivo di Pechino di annettersi l’isola di Taiwan oppure degli incontri diplomatici fra leader statunitensi e cinesi.

Anche se la questione di Taiwan è già di per sé una continua minaccia per la pace, c’è però qualcos’altro. Fra Stati Uniti e Cina popolare la posta in gioco è il controllo dell’economia mondiale. La battaglia decisiva, come spiega Alessandro Aresu, è sulla tecnologia. E chi vince questa guerra invisibile avrà di fatto il dominio del XXI secolo. Il rischio che questo possa essere “il secolo cinese” è tutt’altro che remoto. Con investimenti mirati Pechino s’è assicurata il possesso di gran parte delle materie prime indispensabili per le nuove tecnologie. Dal litio al cobalto il controllo cinese ha avuto un’espansione planetaria sulle risorse minerarie. L’altro aspetto fondamentale è che l’Occidente non è il baricentro dell’industria manifatturiera mondiale. Questo ruolo gli è stato ampiamente sottratto dalla Cina e, più in generale, da tutto il continente asiatico.

L’escalation non è avvenuta per caso e Aresu ne racconta gli artefici che non sono soltanto leader politici ma imprenditori, manager o ricercatori. Ma “Il dominio del XXI secolo” descrive anche quanto sta accadendo negli USA sul fronte dell’innovazione tecnologica. Né vengono trascurati i progressi europei nella stessa direzione. Sarebbe un azzardo pronosticare chi vincerà questa guerra invisibile. Ma chiunque sia sicuramente condizionerà attraverso la propria tecnologia la vita quotidiana delle persone di tutto il mondo. Forse parlare di microchip o di semiconduttori non basta a rendere l’idea. Si comprende di più dicendo che chi vince deciderà quale sarà il nostro smartphone o come dovrà essere la nostra automobile. Pensandoci bene è quasi peggio del Grande Fratello.

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