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India

Tutte le corse di India e Russia alle armi ipersoniche

È in atto una corsa globale alle armi ipersoniche, come dimostrano i casi di India e Russia. L'analisi di Giuseppe Gagliano,

È difficile negare come sia in corso a livello globale un riarmo sia nel settore dei missili ipersonici sia nel settore dei missili balistici a testata nucleare, come dimostrano due recenti episodi: il primo relativo all’India e il secondo relativo alla Russia.

COSA FA L’INDIA

Partiamo dall’India. Il 27 ottobre l’India ha testato il missile balistico denominato Agni-5, partito dall’isola di Abdul Kalam.

Sotto il profilo tecnologico, questo missile è in grado di colpire a 5000 km di distanza e può trasportare testate nucleari. Superfluo osservare come questo testo rientri in modo pieno e pienamente coerente nel progetto di strategia denominata di deterrenza minima credibile, e come questo test sia certamente un segnale politico nei confronti della Cina, ed in particolare in relazione alle numerose tensioni che ci sono registrate nell’ultimo tempo in relazione alla cosiddetta Linea di controllo effettivo (LAC), e cioè il confine de facto tra India e Cina.

COSA FA LA RUSSIA

Per quanto riguarda la Russia, le dichiarazioni del capo di stato maggiore del comando delle forze sottomarine della flotta del Pacifico, e cioè Arkady Navarsky, sono di estremo interesse perché sottolineano come anche la Russia – al pari della Cina – attribuisca  una grande importanza ai missili balistici intercontinentali.

Nello specifico, il capo di stato maggiore ha sottolineato come i missili R-30 Bulava risultino inattaccabili. Questa tipologia di missile intercontinentale era stata attestata dall’incrociatore sottomarino a propulsione nucleare  Vladimir Monomakh il 12 dicembre 2020. Il missile è in grado di raggiungere una portata di 9300 km.

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