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Stefano Vespa

Il mio ricordo di Stefano Vespa, un signor giornalista

Stefano Vespa ricordato da Paola Sacchi

 

Con quel po’ po’ di cognome che ti ritrovi, come fai nella tua vita professionale poi, pur venendo dalla scuola di cronista di provincia, dall’Aquila a Roma, quella vera che ti fa assaporare la polvere della notizia cruda del territorio, ad affermarti ed essere amato dai tuoi colleghi nel panorama nazionale? Devi essere Stefano Vespa, fratello del grande Bruno nazionale, quello che gli italiani ricorderanno sempre per la diretta Rai con Paolo Frajese di Via Fani, “mi scuso, ho calpestato un proiettile…”.

Stefano, che  portava quel cognome, onore del giornalismo italiano, cresciuto con Bruno nella passione per il mestiere, applicò un elegante e discreto modo tutto suo, nel segno di una grande dinastia di cronisti venuti dalla provincia.

Stefano Vespa, mio capo, con Emanuela Fiorentino (direttore Giorgio Mulè) alla redazione romana di Panorama, allora del gruppo Mondadori, primo news magazine italiano, che tenne testa fino alla fine all’Espresso, in redazione arrivava prima di noi e se ne andava dopo di noi.

In certi lampi di grande, affettuosa e sempre rispettosa ironia lo chiamavamo con alcuni “il militare”. Sì,  lui era “il militare”, ovvero colui che con Luciano Santilli a Milano, a Segrate nella redazione centrale, controllava che non scrivessimo cacchiate.

Un lavoro spesso oscuro, mentre gli altri, come me, se ne andavano in Parlamento e trovavano maggiori gratificazioni sul campo, al momento. S

tefano era un grande professionista e soprattutto “Il militare” era un uomo gentile.

Per me un caro amico. Forse anche perché ci accomunava il fatto di essere ex ragazzi cronisti venuti dalla provincia, lui dall’Aquila, io dalla mia Orvieto.

Dopo il prepensionamento da Panorama (gruppo Mondadori), che vivemmo entrambi con tristezza, lo ritrovai, con Romana Liuzzo, presidente della Fondazione Carli, nostra ex collega di Panorama, in ultima fila, alla presentazione del mio piccolo libro “I conti con Craxi” (MaleEdizioni di Monica Macchioni). Stefano mi scrisse privatamente che vi aveva trovato notizie inedite. Pensai: se anche “Il militare” della notizia lo dice, sto a posto.

Ciao, caro Stefano. Ti vorrò sempre bene per la tua lezione di stile professionale e di vita. Ieri con i nostri ex colleghi e amici, Annamaria Angelone, Antonella Piperno, Terry Marocco, Stefano Caviglia e tanti altri di quella redazione che ti stimava e ti voleva molto bene, ti abbiamo ricordato piangendo.

Eri anche un prezioso amico, davvero.

 

Stefano Vespa
Al matrimonio di Antonella Piperno (al centro). Della ex redazione romana Panorama:  Annamaria Angelone, Stefano Caviglia, Ignazio Ingrao, Paola Sacchi e Stefano Vespa

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