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Tutte le indecisioni della Germania su Cina e sicurezza nazionale

La Germania è al lavoro sulla nuova strategia di sicurezza nazionale, che dovrebbe affrontare anche il problema della dipendenza eccessiva dalla Cina. Il documento verrà approvato a breve, garantisce Scholz, ma in realtà il suo governo è spaccato. Tutti i dettagli.

Il cancelliere della Germania, Olaf Scholz, ha detto che questo mercoledì il suo governo approverà la nuova strategia di sicurezza nazionale, che si concentrerà sul rafforzamento della resilienza economica del paese. Il documento, infatti, cercherà di ridurre le dipende unilaterali nei comparti dell’energia, delle materie prime e delle tecnologie critiche per l’industria.

Nel suo intervento a un forum economico per la Germania orientale, domenica sera, Scholz ha dichiarato che “il nostro mondo multipolare sta diventando più complesso, con molti centri di potere emergenti”, e che di conseguenza Berlino deve “sforzarsi di creare nuove partnership”.

LA GERMANIA PUÒ STACCARSI DALLA CINA?

Scholz sta cercando di convincere le aziende tedesche a puntare su nuovi mercati in Asia per mitigare la dipendenza dalla Cina; in sede europea, invece, sta spingendo per l’accelerazione degli accordi commerciali con l’India, il Messico (due mete predilette dai promotori del friend-shoring) e l’Indonesia (grande produttrice di nichel per le batterie e di bauxite per l’alluminio).

Il governo Scholz pensa che la Germania debba diversificare – e in fretta – sia la propria catena di approvvigionamento di materiali chiave, sia la propria base di clienti. L’anno scorso la casa automobilistica Volkswagen, una delle più grandi al mondo, ha fatto il 40 per cento delle sue vendite in Cina; anche Siemens, un altro grosso nome dell’industria tedesca, non sembra voler rinunciare al mercato cinese.

La Cina è il maggiore partner commerciale della Germania, con un interscambio che l’anno scorso è valso quasi 300 miliardi di euro, ovvero l’8 per cento circa dell’economia tedesca.

– Leggi anche: Perché gli industriali in Germania sbuffano contro il governo Scholz

LE DIVISIONI NEL GOVERNO TEDESCO

Scholz ha assicurato che la nuova strategia di sicurezza nazionale verrà approvata a breve. Il 20 giugno, però, si terrà a Berlino il bilaterale con il primo ministro cinese Li Qiang, e la Germania probabilmente non arriverà preparata: come ha scritto l’agenzia Reuters a fine maggio, è difficile che per quella data il governo tedesco sia riuscito a definire una strategia per la Cina.

Scholz vorrebbe mantenere i flussi di investimento e di commercio tra Germania e Cina, ma allo stesso tempo ridurre il grado di esposizione nei comparti maggiormente critici. Il problema è che la coalizione di governo è divisa. Il cancelliere sostiene di volere il de-risking, però ha autorizzato la vendita di una parte del porto di Amburgo – il più grande della Germania e uno dei più importanti d’Europa – alla compagnia di trasporto marittimo COSCO, controllata dal governo cinese. I Verdi, invece, che occupano i ministeri dell’Economia e degli Esteri, chiedono maggiori controlli e restrizioni agli investimenti cinesi per tutelare il know-how e le tecnologie sensibili dal rischio di trasferimenti.

Questi contrasti interni hanno già avuto ripercussioni sui tempi della nuova strategia di sicurezza nazionale, che avrebbe dovuto venire discussa in parlamento il 25 maggio scorso. I principali punti di frizione riguardano le esportazioni di armi, la risposta ai cyberattacchi e il rispetto dell’obiettivo NATO sulla spesa nella difesa (almeno il 2 per cento del PIL).

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