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Escalation Russia

Tutte le reazioni di Germania e Lituania alle mosse russe

La Russia ha detto che non tollererà più l'espansione della Nato verso est. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Quali reazioni si stanno palesando da parte della Germania e della Lituania nei confronti dell’accordo di sicurezza che la Russia ha recentemente presentato?

Come ricorderanno i lettori, il 15 dicembre il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov, aveva presentato una bozza di accordo agli USA e alla NATO. Questa bozza è poi diventata un vero e proprio accordo, presentato il 17 dicembre dal ministro degli Affari esteri, nel quale in buona sostanza si dice chiaramente che l’espansione della NATO a est non può essere più accettata e tollerata da parte della Federazione russa perché rappresenta una provocazione ed una violazione della sua sovranità territoriale.

Il contenuto di questa dichiarazione era scontato e prevedibile. Come altrettanto scontato e prevedibile è stata la risposta della NATO, che ha respinto le richieste di questo documento. Nello specifico, infatti, il presidente russo non solo ha chiesto di escludere l’Ucraina da un eventuale adesione alla NATO, ma ha altresì sottolineato la necessità di annullare gli schieramenti di truppe dell’alleanza nell’Europa Centrale e Orientale, affermando che “le parti concordano di non schierare truppe in aree in cui non erano state presenti dopo il 1997”, ovvero anno in cui ha avuto inizio l’espansione della NATO verso Oriente.

Questo significa che la Federazione russa non intende accettare – come non l’ho mai fatto d’altronde in passato – che la NATO abbia incluso nel suo allargamento paesi come Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Slovenia, Estonia, Lettonia e Lituania. Allargamento, questo, che è stato posto in essere dalla NATO allo scopo di contenere le aspirazioni egemoniche della Russia da un lato, e dall’altro lato di espandere la propria egemonia negli ex satelliti dell’ex-URSS da parte della Nato.

Dicevamo all’inizio dell’articolo delle reazioni tedesche e lituane. Il portavoce del ministero degli Affari esteri tedesco, e cioè Andrea Sasse, ha dato lunedì 20 dicembre una risposta interlocutoria e ambigua inevitabile, se si considera il ruolo che la Russia ha nel contesto delle forniture energetiche sia relazione alla Germania che in relazione all’Europa. Altrettanto interlocutoria e ambigua è stata la risposta data dal ministro della Difesa Christine Lambrecht, che ha fatto riferimento a strumenti di deterrenza credibili.

Al contrario, la risposta data dal ministro della Difesa lituano, e cioè da Arvydas Anusauskas, è stata molto netta e inequivocabile: la NATO deve opporre una ferma e decisa resistenza ai tentativi della Federazione russa di dividere l’Europa e quindi diventa necessario sostenere l’Ucraina con tutti i mezzi inclusa la consegna di armi letali. Una dichiarazione, questa, che getta le basi per un vero e proprio conflitto armato con la NATO e con gli Stati Uniti.

Diventa allora evidente che la Russia ritenga necessario, di fronte a posizioni di questa natura, attuare una risposta militare che per la prima volta ha esplicitato. Questa situazione – indubbiamente gravissima dal punto di vista politico e diplomatico – è tuttavia anche la conseguenza della irresponsabile politica estera portata avanti dalla NATO degli Stati Uniti.

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