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Starlink Iran

Ecco perché Putin punterà a colpire la rete Starlink

La prossima mossa di Putin in Ucraina sarà la disattivazione di Internet via Starlink. Il commento di Umberto Rapetto, direttore di Infosec News.

 

Che fine farà Starlink?

I russi hanno già il controllo di due centrali nucleari ucraine e sono pronti a “spegnere la luce” alla quasi totalità della popolazione.

Il passaggio successivo è fin troppo scontato: folgorare le telecomunicazioni e paralizzare i flussi informativi da e per il Paese invaso. Messa in difficoltà l’architettura di telefonia mobile e fissa, Mosca non può ammettere che via satellite continuino ad essere veicolate online informazioni, foto e video che aggiornano il pianeta su quel che accade o che aiutano chi è stato invaso e intende difendersi.

Quest’ultima considerazione arriva anche Elon Musk che non si limita ad indicare il generico rischio ma indica anche il possibile bersaglio su cui materializzare lo specifico obiettivo.

L’imprenditore, a fronte di una formale richiesta del ministro della trasformazione digitale nonché vice primo ministro Mykhailo Fedorov – ha indirizzato il suo SpaceX ad attivare in Ucraina il servizio Internet Starlink.

L’invio di terminali Starlink in grado di garantire la connessione alla Rete e di generatori di energia elettrica per poterli alimentare è la naturale reazione alle interruzione dei collegamenti telematici determinati dalle azioni belliche russe.

La connessione satellitare consente alle città di affrontare le emergenze ed evitare l’isolamento e dà modo al mondo dell’informazione di garantire il costante e dettagliato racconto dei drammatici eventi che si stanno susseguendo.

L’intervento di Musk non si è tradotto in “semplice fornitura di apparati” ma è andato intelligentemente a coprire larga parte delle problematiche di tipo logistico. Un esempio? Il timore di una crollo o di una semplice strozzatura dell’alimentazione elettrica ha indotto Musk ha rendere disponibile un aggiornamento software per ridurre il consumo energetico di picco dei suoi dispositivi e per abilitarne l’impiego anche con il comune accendisigari dell’auto.

Musk ha consigliato di installare gli apparati Starlink, molto simili ad una comune antenna parabolica di uso domestico, il più lontano dalle abitazioni e di far ricorso ad una “mimetizzazione” (leggera per evitare che ci sia un calo del segnale o che si possa accecare la vista del satellite) che impedisca la loro agevole individuazione da parte di chi non esiterebbe a distruggere quel che è il punto di giunzione con l’intero universo.

Starlink è attualmente l’unico sistema di comunicazione non russo attivo in Ucraina, la probabilità che venga preso di mira è considerevolmente alta. E’ lo stesso Musk ad affidare a Twitter questo suo timore.

La vera paura, non solo del miliardario proprietario di Tesla, è quella che il conflitto possa rapidamente coinvolgere la “quarta dimensione”, ovvero lo spazio e quindi i satelliti. Una non così remota “sat-war” porterebbe non solo all’oscuramento delle comunicazioni ma anche al blackout ai sistemi di geolocalizzazione.

Su quest’ultimo fronte sarebbe la baraonda per le armi “GPS-guided”, quelle i cui ordigni sono indirizzati a bersaglio sfruttando le indicazioni del posizionamento fornite dalle triangolazioni satellitari. L’abbattimento o il danneggiamento dei satelliti potrebbe tramutarsi in un alibi per un soggetto spietato come Putin che potrebbe così giustificare l’aver colpito scuole, ospedali, abitazioni di civili inermi….

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