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Droni

Ecco come la Turchia va alla guerra sulla Difesa

Tutti i passi avanti e le innovazioni della Turchia per avere un'industria militare autosufficiente. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

La Turchia porta avanti con estrema decisione e coerenza una politica militare volta all’autosufficienza come dimostra il fatto che proprio recentemente abbia testato con successo un modello di cannone navale da 76 mm che sarà in grado di sostituire quelli che venivano importati dalle industrie militari estere.

Non dimentichiamoci che Leonardo ha prodotto proprio per la Turchia un cannone navale che è presente sulle fregate di classe G e sulle Corvette di classe Ada. (Ma la Turchia, sia detto per inciso, non è stata considerata da molti politici italiani come un Paese violatore dei diritti umani?).

Quest’innovazione tecnologica è stata possibile grazie all’industria militare turca Machinery and Chemical Industry (Mke).

Questa importante innovazione tecnologica va inquadrata – come dicevamo all’inizio del nostro articolo – in un più ampio contesto che è quello di sviluppare un’industria militare indipendente. Proprio su questo aspetto ha insistito recentemente, il 15 novembre, il Presidente turco, il quale ha messo in evidenza come la Turchia ormai possieda droni armati e altri veicoli di propria produzione consentendo alla Turchia di raggiungere dei traguardi prima impensabili.

Proprio in questo contesto la dinamicità dell’industria militare turca si sta concretizzando nella possibilità di produrre leggeri veicoli terrestri senza pilota da un lato e dall’altro nella possibilità di sviluppare nuovi modelli di velivoli a pilotaggio remoto che consentiranno alla Turchia maggiore facilità nel passaggio dalle operazioni terrestri a quelle navali.

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