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Come Becciu replica alla sberla di Papa Francesco

"Non ho commesso reati". Così il cardinale Angelo Becciu rintuzza le accuse di Papa Francesco che lo ha silurato. Che cosa ha detto il cardinale in una conferenza stampa e al quotidiano Domani

“Mi sembra strano essere accusato di questo. Quei 100mila euro, è vero, li ho destinati alla Caritas. E’ nella discrezione del Sostituto destinare delle somme che sono in un fondo particolare destinato alla Caritas, a sostenere varie opere. In 7-8 anni non avevo mai fatto un’opera di sostegno per la Sardegna. So che nella mia diocesi c’è un’emergenza soprattutto per la disoccupazione, ho voluto destinare quei 100mila euro alla Caritas”, “quei soldi sono ancora lì, non so perché sono accusato di peculato”.

Così il cardinale Angelo Becciu si è difeso dopo il siluramento da parte del Papa spiegando che i soldi non sono transitati dalla Caritas alla cooperativa gestita dal fratello che collabora con la Caritas di Ozieri.

ECCO COME E PERCHE’ BERGOGLIO HA SILURATO BECCIU

“Nessuna sfida al Papa ma ognuno ha diritto alla propria innocenza”, ha detto Becciu parlando con i giornalisti durante una conferenza stampa: “Spero che prima o poi il Santo Padre si renda conto che c’è stato un forte equivoco”, “spero non sia stato manipolato “. Becciu ha riferito che ieri il pontefice “soffriva” mentre gli chiedeva di fare un passo indietro, “era in difficoltà”, “forse ha avuto errate informazioni”. Il Papa ha comunque lasciato che Becciu resti nel suo appartamento in Vaticano.

COME BECCIU REPLICA ALLE ACCUSE DI PAPA FRANCESCO

Becciu già ieri sera si era difeso parlando con un quotidiano: “Ho detto al papa: ma perché mi fai questo? Davanti a tutto il mondo poi? Mi ha detto che avrei dato soldi ai miei fratelli. Io non vedo reati, sono sicuro che la verità verrà fuori”.

Così in una intervista al quotidiano Domani fondato da Carlo De Benedetti il cardinale Angelo Becciu, che ieri ha rassegnato a Papa Francesco le dimissioni da prefetto della Congregazione dei santi, in relazione all’inchiesta partita un anno fa dalla compravendita di un palazzo a Londra di proprietà della Segreteria di Stato. Un vero e proprio siluramento di Becciu da parte di Papa Francesco (qui l’articolo di Start Magazine).

TUTTE LE TENSIONI FRA BECCIU E PELL

“Resto cardinale – spiega ancora Becciu al quotidiano diretto da Stefano Feltri – ma se c’è il conclave forse non posso entrare. Nel nostro incontro il Santo Padre mi ha spiegato che avrei favorito i miei fratelli e le loro aziende con i soldi della Segreteria di Stato, ma io posso spiegare. Reati di certo non ce ne sono”.

Il cardinale Becciu non nega che una coop riconducibile al fratello Tonino venga finanziata con fondi Cei provenienti dall’8 per mille grazie a sua esplicita richiesta: “Confermo, anche perché è tutto rendicontato. Che male c’é?”.

ECCO LE DIVERSITA’ DI VEDUTE TRA BECCIU E PAROLIN

Secondo gli investigatori altri 100 mila euro sarebbero arrivati alla cooperativa direttamente dai fondi della Segreteria di Stato: “Errato – risponde Becciu al giornalista ex Espresso e ora a Domani, Emiliano Fittipaldi – io da sostituto non ho mai dato i denari alla cooperativa di mio fratello, ma alla Caritas di Ozimo. Ho appena chiamato il vescovo di Sassari che tra l’altro mi ha detto che quei soldi sono ancora in cassa in diocesi”.

ECCO COME E PERCHE’ BERGOGLIO HA SILURATO BECCIU

“Come sostituto – prosegue il cardinale – avevo a disposizione un fondo con cui, senza dover rendere conto a nessuno, potevo aiutare vari enti e associazioni caritatevoli. Perché non dovrei dare una mano anche alle Caritas sarde come quella di Ozieri?”. C’è anche una srl specializzata in porte e finestre riconducibile a un altro fratello Becciu che avrebbe ottenuto, spiega il quotidiano, commesse rilevanti grazie ai buoni uffici del parente, denaro proveniente dalle nunziature e dunque dalla Segreteria di Stato: “Vero – conferma Becciu – il nunzio in Egitto conosceva mio fratello, e così lui ha fatto lavori per circa 140 mila euro per cambiare gli infissi della sede, ma anche qui francamente non vedo il reato”.

COME BECCIU REPLICA ALLE ACCUSE DI PAPA FRANCESCO

Becciu stesso però avrebbe comprato gli infissi del fratello per ammodernare la nunziatura di Cuba, dove era assegnato tra il 2009 e il 2011, scrive ‘Domani’: “Ma scusi non conoscevo nessun altro – dice al quotidiano – era ovvio usassi la ditta di mio fratello. Poi i lavori non li ho nemmeno terminati io, ma il nunzio che mi è succeduto. Che è stato talmente contento del servizio che, quando è stato spedito nella nunziatura egiziana, lo ha richiamato”. Becciu afferma oggi di non aver “rubato un euro. Non so se sono indagato, ma se mi mandano a processo mi difenderò”.

ECCO LE DIVERSITA’ DI VEDUTE TRA BECCIU E PAROLIN

Oggi, poi, Becciu ha detto: “Per il palazzo di Londra l’Obolo di San Pietro non è stato toccato, non è stato utilizzato. La Segreteria di Stato aveva un fondo, doveva crescere”, ha aggiunto il cardinale parlando con i giornalisti. Mentre per la Caritas di Ozieri i 100mila euro arrivavano dall’Obolo ma era un fine “caritativo”, ha ribadito Becciu rispondendo comunque che ieri con il Papa, nel colloquio durato “venti minuti”, non si è parlato del palazzo di Londra.

TUTTE LE TENSIONI FRA BECCIU E PELL

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