Giovedì i presidenti della Cina e del Perù, Xi Jinping e Dina Boluarte, hanno inaugurato un grande porto nelle acque profonde della città peruviana di Chancay – nella parte centrale del paese, non troppo distante dalla capitale Lima -, che dovrebbe attrarre investimenti per 3,6 miliardi di dollari, stimolare l’occupazione e creare un collegamento diretto tra il Sudamerica e la Cina attraverso l’oceano Pacifico.
La prima fase del progetto, che entrerà in funzione questo mese, permetterà all’infrastruttura di gestire soltanto le navi di piccole dimensioni. Una volta completato, però, sarà il primo della regione in grado di accogliere le navi troppo grandi per attraversare il canale di Panama.
CHI COMMERCIA DI PIÙ CON IL SUDAMERICA?
Come ha scritto il Washington Post, l’inaugurazione del porto è un simbolo del “crescente peso della Cina in una regione che un tempo guardava soprattutto agli Stati Uniti per le opportunità economiche”.
Washington è ancora il primo socio commerciale di tutta l’America latina, ma il risultato è influenzato dal ricco interscambio con il Messico: se ci si focalizza sul Sudamerica, infatti, il partner principale è Pechino.
LA PRESENZA DELLE AZIENDE CINESI NEL PORTO DI CHANCAY
Al porto di Chancay la presenza cinese sarà fortissima.
Innanzitutto, l’intero centro logistico-tecnologico verrà gestito per trent’anni dalla compagnia statale cinese Cosco, uno dei nomi più grandi del settore dello shipping a livello globale, che nel 2019 ha investito 1,3 miliardi di dollari per acquisire una quota del 60 per cento del progetto.
Le gru da carico verranno fornite da Shanghai Zhenhua Heavy Industries. La Cina è la prima produttrice al mondo di gru portuali, che vengono utilizzate per spostare i container dalle navi alla banchina. Il governo americano pensa che Pechino possa sfruttarle per effettuare operazioni di spionaggio, ad esempio per registrare la provenienza e la destinazione dei container che passano per i porti, permettendo alle autorità cinesi di raccogliere informazioni sui materiali sensibili (di utilizzo militare) spediti da o verso un paese.
Nel porto di Chancay verranno anche impiegati dei camion elettrici a guida autonoma per la movimentazione delle merci, forniti sempre da aziende cinesi.
LA PAURA DEGLI STATI UNITI
Considerato l’alto grado di coinvolgimento cinese, gli Stati Uniti temono che il porto di Chancay – e più in generale il Perù – possa venire sfruttato dalla Cina come una sorta di base, anche militare, nel continente americano: l’infrastruttura, ad esempio, potrebbe in futuro accogliere delle navi da guerra, anche se Pechino assicura di essere guidata da un interesse esclusivamente commerciale.
Ma anche se non verrà mai utilizzato per scopi militari, il porto di Chancay è comunque una testimonianza dei legami sempre più forti tra il Sudamerica e la Cina. Dopo le concessioni minerarie e le attività estrattive in generale, gli interessi cinesi nella regione si stanno spostando verso la tecnologia, i servizi di sorveglianza e quelli di connettività.
COSA PENSA IL PERÙ
Il Perù non sembra però condividere le preoccupazioni statunitensi sulla sicurezza: al contrario, è bendisposto verso gli investimenti cinesi che promettono sviluppo, ricchezza e occupazione. Anche perché il porto di Chancay potrebbe aumentare l’attrattività del paese per quelle aziende cinesi che sono alla ricerca di nuovi mercati di esportazioni o di nuove basi in cui aprire delle fabbriche. A questo proposito, già si parla della possibilità di uno stabilimento della casa automobilistica Byd.
CHANCAY NELLA NUOVA VIA DELLA SETA
Chancay si aggiungerà alla rete di oltre quaranta porti inclusi nella Belt and Road Initiative (anche nota come Nuova via della seta), lo schema di connettività avviato dalla Cina nel 2013 per cercare di ampliare la sua influenza economica e politica nel mondo attraverso la gestione di infrastrutture. Le aziende cinesi, peraltro, sono molto presenti nel mercato della distribuzione elettrica di Lima.
Il Cile e il Perù, inoltre, dovrebbero firmare prossimamente un nuovo accordo di libero scambio: Pechino è il principale socio commerciale di Lima, con un interscambio di beni che nel 2023 è valso 36 miliardi di dollari, contro i 21 miliardi del commercio con Washington.
IL RAME E LA FERROVIA CON IL BRASILE
Il porto di Chancay permetterà alla Cina di assicurarsi il trasporto verso i propri confini del rame – un metallo cruciale per l’elettrificazione dei consumi energetici – estratto in Perù, che ne è il secondo paese produttore del Sudamerica. La maggior parte della capacità globale di raffinazione del rame si trova, appunto, in Cina.
Nei piani futuri della Cina, poi, c’è la costruzione di una ferrovia che colleghi il porto di Chancay al Brasile, il suo partner commerciale più importante in tutta l’America latina.