Uno studio pubblicato a giugno dalla Rand Corporation, un think tank statunitense, ha suggerito che l’ambiziosa modernizzazione militare della Cina potrebbe presto sfidare la leadership globale degli Stati Uniti e che l’espansione militare del PCC negli ultimi anni è diventata una minaccia per le operazioni militari statunitensi ad Asia e oltre.
Una conclusione è questa che ci sembra assolutamente ovvia ed evidente e in linea con le scelte di tutte le amministrazioni di questi ultimi anni e quella di Trump e di Biden. Ma neanche le altre osservazioni di questo rapporto sono di particolare originalità.
La Cina ha fatto la maggior parte del suo progresso tecnologico attraverso il furto di proprietà intellettuale e l’acquisizione e la fusione di società straniere con tecnologia avanzata.
La Cina ha una lunga storia di furto di segreti tecnologici statunitensi. Non è una “concorrenza” tra poteri come suggerisce il presidente Joe Biden, ma una violazione deliberata e grave dei diritti di proprietà intellettuale degli Stati Uniti da parte del PCC.
Il furto di proprietà intellettuale cinese è stato evidente ed è peggiorato durante l’era Obama. Pechino ha persino incorporato tali furti, incluso il programma Thousand Talents, nelle sue strategie per l’ascesa economica e il dominio mondiale .
Dal 2015, solo cinque compagnie di armi cinesi sono state quotate nelle prime 100 classifiche annuali di SIPRI.
Tuttavia, SIPRI ha dichiarato che altre società cinesi potrebbero avere vendite di armi abbastanza alte da classificarsi tra le prime 100, ma non sono state incluse a causa di dati open source insufficienti, suggerendo che le vendite effettive di armi cinesi sono di gran lunga superiori ai dati pubblicati.
Le cinque società cinesi che sono entrate nella lista SIPRI sono China North Industries Group (Norinco), Aviation Industry Corporation of China (AVIC), China Electronics Technology Group (CETC), China Aerospace Science and Industry Corporation (CASIC) e China South Industries Group (CSGC). La maggior parte di queste società ha visto un aumento delle vendite di armi dal 2018, con Norinco che ha raggiunto 17,93 miliardi di dollari nel 2020, salendo al settimo posto in tutto il mondo.
Tuttavia queste società cinesi contribuiscono molto poco all’economia generale della Cina. Le vendite di armi sono principalmente nazionali e le esportazioni sono trascurabili.
Ad esempio, anche se Norinco detiene una posizione importante tra le imprese militari del PCC, non produce armi all’avanguardia. Invece, Norinco produce principalmente attrezzature militari terrestri standard.
Allo stesso modo, la crescita annuale delle vendite di AVIC è stata rispettivamente dello 0,8 per cento e dell’1,6 per cento nel 2019 e nel 2020, indicando una crescita lenta nella sua produzione di attrezzature militari aeronautiche di fascia alta. È improbabile che la produzione avanzata di aeromobili militari delle società abbia raggiunto la scala di produzione desiderata dal regime cinese.
Articoli correlati
Vi racconto cosa succede nelle università americane contro Israele. Parla il prof Molle
Tutti i subbugli americani sulla normativa sulle emissioni
Perché Usa e Russia si contendono Niger e Ciad
Perché la Cina sega WhatsApp e Threads dall’App Store. Report Nyt
