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Salvini

Chi divide il centrodestra?

Cosa succede nel centrodestra. L’iniziativa di Fratelli d’Italia, la posizione della Lega, il ruolo di Forza Italia. Come e perché il centrodestra si spacca. La nota di Sacchi

 

Quanti centrodestra ci sono? E quanti vogliono fare centro nel centrodestra? Giorgia Meloni, presentando la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, dal 29 aprile al primo maggio a Milano, lancia la sfida agli alleati della coalizione che stanno al governo, assicura che Fratelli d’Italia è, a suo avviso, più di altri per la compattezza della coalizione, a partire dalle Amministrative, ma se non avrà le risposte necessarie si propone lei stessa come centrodestra. “Io sono disposta a rappresentare il centrodestra, chi lo vuole fare? Aspettiamo risposte”.

Le risponde, a stretto giro di posta, a partire dal caso Sicilia, dove Meloni rivendica innanzitutto la conferma della candidatura di Nello Musumeci, e divisioni ci sono a Palermo tra Lega e Forza Italia da un lato e FdI dall’altro, il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana che rigira l’accusa: “Attendiamo ancora la scelta di FdI in diverse città da Nord a Sud”. Poi, da fonti Lega, l’opinione dello stesso leader leghista: “La Lega è impegnata a garantire l’unità del centrodestra in Italia e in Europa: sono concetti che il leader Matteo Salvini ha ribadito anche al Primo Ministro dell’Ungheria Viktor Orbán, sottolineando che con questa legge elettorale la coalizione ha concrete possibilità di vincere le prossime elezioni politiche”.

Vengono rivendicati anche i risultati di governo: “Sul fronte governativo, Matteo Salvini sta seguendo con particolare attenzione i dossier economici affinché nel Consiglio dei Ministri della prossima settimana vengano garantiti altri 5 miliardi per fronteggiare l’aumento delle bollette di luce e gas”.

Ma la presidente di FdI, intanto, lascia capire, seppur con toni soft, che potrebbe anche andare per la sua strada. Certamente il programma di governo, in vista delle Politiche del 2023, che presenterà alla conferenza programmatica di Milano, assicura che sarà messo a confronto con quello degli alleati, oggi centrodestra di governo, nell’esecutivo di Mario Draghi, ma ci sono una serie di “se”: “Se la coalizione ci sarà, se la legge elettorale resterà la stessa…”.

Ma soprattutto Meloni torna ai soliti sospetti dal Mattarella bis, sul quale il centrodestra si spaccò, in poi: “Si deve chiedere agli altri partiti se il loro obiettivo è ancora quello di dare un governo di centrodestra al Paese, se intendono battere la sinistra o, invece, Fratelli d’Italia”. Poi, l’affondo contro l’eventualità di un Draghi bis, anche se non lo chiama così esplicitamente: dagli alleati “vengono risposte altalenanti” che “fanno pensare a volte alla riedizione di una maggioranza arcobaleno”.

Quanto all’eventualità di una federazione Lega e FI e comunque alla sintonia tra i due partiti: “È normale che si parlino e concordino le strategie, visto che stanno al governo e noi all’opposizione. Ma se dovessero fare la federazione, mi auguro la facciano per convinzione e non per timore”. Insomma, forte dei sondaggi che la vedono in testa, Meloni con la conferenza di Milano, città simbolo di quel Nord produttivo nel dna di Lega e FI, lancia la sfida. A partire dal centrodestra.

Lei stessa si propone come centrodestra. Una serie di personalità esterne di alto livello, da Carlo Nordio a Marcello Pera a Giulio Tremonti, a rappresentanti del mondo produttivo, vengono annunciate da Meloni a Milano, per contribuire alle bozze del programma di governo. Un appuntamento che segue quello dell’8 e 9 aprile a Roma, di Forza Italia, all’hotel Parco dei Principi, dove era presente il gotha dell’imprenditoria, a cominciare dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

Una convention dove Silvio Berlusconi, per la prima volta in presenza dopo quasi tre anni, si è rilanciato come baricentro non solo del centrodestra, ma, in quanto forza “europeista, cristiana, garantista, contro la pressione fiscale”, del Paese. E lo stesso Salvini ha riconosciuto: “Forza Italia è un perno del centrodestra”. La coalizione è spaccata. Meloni conferma di non sentire più Salvini dai giorni del Mattarella bis, ma di avere “un’interlocuzione” con Berlusconi. E, intanto, la Sicilia certo, ma il Nord sarà un test cruciale per il centrodestra, perché se dovesse fare alle Amministrative del 12 giugno in varie città il sorpasso FdI, “la posta in gioco sarebbe poi la candidatura alla guida della Lombardia, alle regionali”, dicono nella (ex?) coalizione.

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