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Scrittori contro Amazon: è il nuovo capitolo della guerra dei libri

Partono le cannonate nella "guerra dei libri" tra Amazon e Hachette: un gruppo di 300 scrittori che includono alcune delle firme più famose del mondo della letteratura mondiale, tra le quali alcuni premi Nobel, si sono uniti alla pubblica protesta contro Amazon

 

Amazon è addirittura accusata di “tattiche da strozzinaggio”. Secondo gli autori il colosso del libro di Jeff Bezos “tiene ostaggio” i titoli della casa editrice Hachette, del gruppo Lagardere. Orhan Pamuk, V.S. Naipaul, Philip Roth, Milan Kundera, non hanno legami diretti con Hachette e il loro obiettivo va oltre la disputa sui prezzi degli e-book che la contrappone a Amazon.

A mobilitarli e’ stato Andrew Wylie, il super-agente letterario soprannominato “Jackal”, sciacallo, per le maniere forti con cui negli anni Novanta otteneva contratti miliardari ai suoi autori. In Amazon Wylie ha trovato pane per i suoi denti.

Orhan Pamuk, Philip Roth e gli altri chiedono che il dipartimento della Giustizia metta Amazon sotto inchiesta per tattiche monopolistiche illegali. Il loro affondo punta i riflettori sui diritti e le responsabilta’ di una societa’ che vende meta’ dei libri in circolazione in America e che controlla la piattaforma dominante degli e-book.

“Se Amazon non viene fermata siamo alla fine della cultura letteraria in America”, ha detto Wylie al New York Times: “Quel che Bezos sta facendo e’ a danno dell’industria del libro e degli autori”. L’agenzia di Wylie rappresenta un migliaio di scrittori: molti non hanno ancora risposto all’appello perche’ in viaggio o perche’ non guardano costantemente la mail.

Ma in aggiunta ai 300 che si sono già mobilitati, hanno aderito anche gli eredi letterari di Saul Bellow, Roberto Bolano, Joseph Brodsky, John Cheever, Allen Ginsberg, Norman Mailer, Arthur Miller, Hunter Thompson. Tutti in linea con la lettera aperta pubblicata a pagamento sul New York Times da oltre 900 scrittori del gruppo Authors United: “Ci aspettavamo un gesto, una risposta. Invece solo disprezzo”, ha dichiarato Douglas Preston, il primo firmatario e un autore di Hachette danneggiato da Amazon.

La disputa va avanti da mesi e riguarda il prezzo degli e-book. In pratica Amazon vorrebbe applicare uno sconto maggiore, riducendo di conseguenza i ricavi dell’editore; Hachette non vuole e i suoi libri sono così da tempo “tenuti in ostaggio”. Per disincentivare le vendite di titoli della casa editrice, Amazon ha adottato strategie come non applicare gli sconti consueti sui volumi, allungare di settimane i tempi di spedizione o rimuovere la possibilità di preordinare i libri in uscita.

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