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Apple Vision Pro

Apple Vision Flop? Come va il visore di Cupertino

Per Bloomberg le vendite dell'Apple Vision Pro sono già in affanno, essendo passate "da un paio di unità al giorno ad appena una manciata in un'intera settimana". Cupertino tace sui dati di vendita. E c'è chi aspetta la versione economica

Qui su Start abbiamo chiamato il fenomeno “maledizione dei visori“, dato che questi costosissimi accrocchi hi tech, c’è poco da fare, sembra proprio che non riescano a sfondare. Per qualcuno sarebbero dovuti essere la porta d’ingresso nel metaverso, ma a quanto pare quel futuro alla Ready Player One è ancora lontano.

Visto che contro l’ostilità del pubblico hanno sbattuto il muso Google, Sony e Meta (che sostiene però di aver riscontrato un netto miglioramento nelle vendite dell’ultimo modello), molti analisti si sono chiesti se anche Cupertino sarebbe incappata nel medesimo pantano, col suo Apple Vision Pro.

LA DIFFIDENZA NEI CONFRONTI DELL’APPLE VISION PRO

Un dubbio legittimo, a quanto pare condiviso anche da molte terze parti che hanno deciso di non investire in versioni di software ad hoc per la periferica di Apple, restando alla finestra per vedere l’interesse suscitato nel pubblico.

Le defezioni eccellenti son state numerose. Il problema, per Apple, è che senza app i suoi visori, per quanto hi-tech, sono solo un soprammobile un po’ ingombrante e pure un po’ troppo costoso (i costi di produzione, a quanto pare davvero elevati, rappresentano la principale incognita).

COSA SAPPIAMO SULLE VENDITE DEL VISORE APPLE?

La domanda appunto è: come stanno andando le vendite dell’Apple Vision Pro? Difficile pensare che brillino, dato che da Cupertino tengono le labbra cucite. Anzi, hanno persino veicolato un rumor secondo cui sarebbero già al lavoro su una versione “budget”, il che forse è anche peggio, dato che alla rassicurazione di Apple di non voler abbandonare il progetto fa comunque da contraltare l’ammissione di aver sbagliato qualcosa. E chi ancora non è corso ad acquistare l’Apple Vision Pro ora probabilmente attenderà l’edizione economica.

Anche Bloomberg ha provato a capire come stia andando l’Apple Vision Pro. Naturalmente non ha avuto accesso a dati di vendita ufficiali, ma ha comunque restituito un quadro dalle tinte assai fosche: “La richiesta di demo è in calo. Le persone che prenotano un appuntamento spesso non si presentano e le vendite, almeno in alcuni punti vendita, sono passate da un paio di unità al giorno ad appena una manciata in un’intera settimana”, riporta la testata.

“Apple – viene spiegato – ha anche dovuto intensificare il marketing sulla sua homepage online. In cima al sito c’è un’enorme promozione per il Vision Pro, la più aggressiva da quando il dispositivo è stato messo in vendita all’inizio di febbraio.”

Secondo alcuni rumor apparsi sul Web, Apple avrebbe ridotto le stime afferenti alle spedizioni del Vision Pro nel corso del 2024 passando dalle previste 700/800.000 unità a sole 400/450.000 unità.

“In questi giorni, con l’esaurirsi dell’entusiasmo iniziale, sembra chiaro che il Vision Pro è troppo ingombrante per essere usato quotidianamente. Spesso non ne vale la pena di collegare la batteria, avviarlo e navigare nell’interfaccia”, si legge ancora su Bloomberg.

COSA NON CONVINCE DI APPLE VISION PRO PER MARK GURMAN

Secondo l’esperienza diretta di Mark Gurman, tra i più noti conoscitori dell’universo Apple “non è ancora emersa una killer app che mi spinga a prenderlo. È molto più facile usare il mio portatile come tale e guardare i video sul computer o sul televisore a grande schermo. Inoltre, il Vision Pro mi allontana dal mondo reale, rendendo scomodo l’uso in famiglia o con i colleghi. È qualcosa che è meglio apprezzare quando si è da soli, ad esempio su un lungo volo o mentre si lavora da casa.”

Tutti difetti condivisibili e infatti riscontrabili in altre recensioni apparse su testate dedicate alla tecnologia come pure nei commenti pubblicati sul Web da semplici utenti. Chissà se Apple ne terrà conto per lo sviluppo della prossima versione. E se intenderà davvero perseverare coi visori, un mondo sempre più ostile per le Big Tech.

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