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Tutto su Officina Stellare, la società vicentina che collaborerà con Leonardo e Thales Alenia Space

Officina stellare ha firmato un accordo di sviluppo tecnologico e cooperazione industriale con Leonardo e Thales Alenia Space (joint venture 67% Thales e 33% Leonardo). Numeri e business della società veneta attiva nella space economy

Officina stellare collaborerà con Leonardo e Thales Alenia Space su sviluppo tech.

La società specializzata nella progettazione e nella produzione di telescopi e strumentazione ottica ha firmato un accordo di sviluppo tecnologico e cooperazione industriale con Leonardo e Thales Alenia Space (joint venture 67% Thales e 33% Leonardo). L’accordo, si legge in una nota, con durata 5 anni, punta a “mettere a frutto in ambito nazionale le capacità sistemistiche e specialistiche di player di riferimento come Leonardo e Thales Alenia Space Italia unendole alle competenze tecniche e alle capacità produttive di Officina Stellare nell’ambito dei sistemi ottici avanzati per lo spazio”.

“Ci fa particolarmente piacere che l’intesa nasca con partner di assoluto rilievo nella scena nazionale ed internazionale come Leonardo e Thales Alenia Space, player che hanno ben compreso il valore aggiunto dato dalla sinergia con attori innovativi della filiera. E come dimostrato da altre attività in corso, vogliamo proseguire su questa strada per dare un contributo efficace affinché l’industria spaziale italiana rafforzi maggiormente la propria presenza in campo internazionale”, ha commentato Gino Bucciol, co-fondatore di Officina Stellare e direttore dello sviluppo commerciale.

Infatti, sempre Leonardo ha anche commissionato a Officina Stellare i telescopi per due missioni dell’Asi. Lo scorso marzo Officina Stellare ha siglato con Leonardo due contratti per la fornitura dei telescopi per due strumenti ottici multispettrali e iperspettrali compatti ad altissima e media risoluzione per l’osservazione della Terra, che saranno installati sulla piattaforma spaziale ad alta tecnologia PLATiNO dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Tutti i dettagli sulla società vicentina quotata su Egm di Borsa Italiana, attiva nella progettazione e produzione di strumentazione opto-meccanica nei settori dell’aerospazio, della ricerca e della difesa.

COSA FA LA SOCIETÀ VICENTINA

Officina Stellare ha la sede legale a Sarcedo (Vicenza). La società è quotata sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana dal 26 giugno 2019.

Fondata nel 2009 da Riccardo Gianni (presidente), Giovanni Dal Lago (amministratore delegato) e Gino Bucciol (chief business development officer), ai quali si è aggiunto nel 2012 il socio e consigliere Fabio Rubeo, si distingue nel settore come una delle poche aziende al mondo con disponibilità interamente in-house di tutte le conoscenze e le capacità necessarie allo sviluppo, alla realizzazione e alla messa in funzione dei propri prodotti.

I SOCI

Con un capitale sociale di 604.575 euro, l’azienda è controllata al 37,55% da Virgilio Holding; al 15,19% da Mirak Enterprise, al 15,19% da Astro Alliance, il 4,69% appartiene a Satellogic Solutions, il 2,46% è nelle mani del co-fondatore Gino Bucciol e il 2,35% a Stone Srl e il restante 22,57% è il capitale flottante.

Compongono il cda oltre al presidente Riccardo Gianni: Giovanni Del lago; Fabio Rubeo; Elias Solinas; Gino Bucciol; Carlo Spezzapria; Corinna katrin Nedden Zur, Emiliano Kargieman e Alessio Grasso.

I NUMERI DELL’ULTIMO BIENNIO

Officina Stellare conta 50 dipendenti. Il valore della produzione al 31 dicembre 2021 è stato di 9,5 milioni di euro, con un aumento di euro 2,2 milioni rispetto all’esercizio 2020 (+28,6%), suddiviso nei seguenti settori principali di mercato: Ricerca 53%, Aerospazio 36% e Difesa 11%.

Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è pari a euro 3,45 milioni, con un’incidenza del 36,33% sul valore della produzione, e registra un aumento di euro 1,72 milioni corrispondente al +99,25% rispetto all’esercizio precedente (euro 1,7 milioni e un’incidenza del 23,45% sul Valore della Produzione nell’esercizio 2020).

Ma è l’utile che torna a crescere nel 2021. Il risultato netto è pari a euro 1,34 milioni, in aumento di 1,03 milioni corrispondente al 333,23% rispetto all’esercizio precedente (300mila euro nell’esercizio 2020). L’Indebitamento Finanziario Netto è pari ad euro 7,51 milioni, in aumento (maggior debito) rispetto al dicembre 2020 di euro -1,93 milioni (euro 5,58 milioni a dicembre 2020) principalmente in seguito agli investimenti in immobilizzazioni effettuati nel corso del periodo. Nel corso del 2021 l’azienda ha effettuato investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali per un ammontare complessivo di euro 3,2 milioni (rispetto a euro 3,4 milioni nel 2020).

Rispetto all’esercizio precedente, il 2022 chiude con un incremento del valore della produzione di 13,04 milioni di euro, in crescita del 37,1% rispetto ai 9,51 milioni ottenuti l’anno precedente. Cala l’Ebitda, in diminuzione del 8,28%, a 3,17 milioni. Diminuisce anche l’utile netto (esclusa la quota di terzi) passato da 1,3 milioni a 486mila euro, in seguito all’incremento dei costi operativi. A fine 2022 l’indebitamento finanziario netto era pari a 6,44 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 7,51 milioni di euro del 31 dicembre 2021, a seguito dei flussi di cassa generati nell’esercizio.

NASA, ACCADEMIA CINESE DELLE SCIENZE, AERONAUTICA MILITARE ITALIANA E ASI TRA I CLIENTI

Tra i clienti della società sono inclusi: Asi, Nasa; M.I.T. – MassachusetsInstitute of Technology; USNO – United States Naval Observatory; DLR – German Aerospace Center; Airbus – Space and Defense; Thales Alenia Space; KASI Korean Astronomy and Space Science Institute; Yunnan Observatories, Chinese Academy of Sciences; Berna University – Geneve University (Switzerland); Georgiatech – Georgia Institute of Technology; Pontificia Universidad de Chile; Aeronautica Militare italiana; US Air Force; Royal Thai Air Force; The Aerospace Corporation; Qatar Foundation e EOS Space.

SUDDIVISIONE DEI RICAVI PER ATTIVITÀ

La ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni secondo le categorie di attività è la seguente: 2,7 milioni di euro dalla Ricerca Scientifica (47%), 2,8 milioni dall’aerospazio (35%), 1,3 milioni dalla difesa (16%) e 137.813 euro da altre attività (6%) per un totale di 7 milioni di euro.

SUDDIVISIONE DEI RICAVI PER AREA GEOGRAFICA

I ricavi sono da attribuire per per il 47% all’area Europe, Middle East, and Africa (esclusa l’Italia) e per il 28% all’Italia, per il 16% all’area Asia- Pacific e per il restante 13% all’area America.

IL PORTAFOGLIO ORDINI

Il portafoglio ordini del Gruppo al primo trimestre 2023 è di oltre di 31 milioni di euro (escludendo gli ordini in corso di contrattualizzazione), con un incremento del 33% circa rispetto all’esercizio precedente, da evadere nel 2023 (42% al netto dei ricavi già prodotti nel Q1/23), 2024 (43%) e 2025 (15%).

I contratti già siglati e quelli in corso di finalizzazione in ambito Pnrr Spazio sono inoltre la conferma delle opportunità già indicate nel primo periodo dell’esercizio che vede la Società coinvolta nel più ambizioso programma nazionale di osservazione della Terra dallo Spazio (costellazione Iride) a fianco ed in sinergia con le principali compagnie aerospaziali nazionali (Leonardo ed Argotec), precisa una nota della società.

FOCUS SUL MERCATO DELLA DIFESA A STELLE E STRISCE CON LA CONTROLLATA USA

Infine, la società rende noto di puntare anche al mercato del settore difesa  dal momento che “si sta rafforzando e proietta ottime prospettive di crescita, anche grazie del recente contratto USA (Army) che ha consentito alla Società di identificarsi quale fornitore qualificato dell’esercito statunitense”, comunicato Officina Stellare.

Nell’estate 2020 la società vicentina ha annunciato il consolidamento della propria presenza sul mercato Usa con la costituzione di Officina Stellare Corp., società a responsabilità limitata con sede legale registrata in Delaware e sede operativa in Virginia. Officina Stellare Corp., partecipata al 100% da Officina Stellare S.p.A., è guidata dal co-fondatore e responsabile Business Development Gino Bucciol.

L’apertura della controllata statunitense ha confermato la forte volontà dell’azienda di penetrare tutti i mercati chiave, come gli Stati Uniti, che già pesano per il 25% del fatturato di Officina Stellare e in cui si concentrano maggiormente le opportunità di business.

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