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Officina Stellare

Cosa farà Officina Stellare con Leonardo per le missioni Platino

Due contratti dal valore di 3,8 milioni di euro con Leonardo per Officina Stellare. La società vicentina fornirà i telescopi che saranno installati sulla piattaforma spaziale ad alta tecnologia per due missioni Platino dell'Asi

 

Leonardo commissiona a Officina Stellare i telescopi per due missioni dell’Asi.

Officina Stellare ha siglato con Leonardo due contratti per la fornitura dei telescopi per due strumenti ottici multispettrali e iperspettrali compatti ad altissima e media risoluzione per l’osservazione della Terra, che saranno installati sulla piattaforma spaziale ad alta tecnologia PLATiNO dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

La società vicentina quotata su Egm di Borsa Italiana è attiva nella progettazione e produzione di strumentazione opto-meccanica nei settori dell’aerospazio, della ricerca e della difesa.

In particolare i due contratti, della durata di 14 mesi e con un valore complessivo di circa 3,8 milioni di euro, prevedono lo studio di progettazione e la realizzazione dei telescopi spaziali utilizzati dai payload ad altissima risoluzione (Hr), di responsabilità di Leonardo, per le missioni PLATiNO3 e PLATiNO4, promosse e finanziate dall’Asi. (Qui l’approfondimento di Startmag sul programma Platino).

Tutti i dettagli.

COS’È IL PROGRAMMA PLATINO

Il programma dell’Asi Platino nasce per supportare, mediante l’utilizzo di minisatelliti, un’ampia gamma di missioni nei settori dell’osservazione della Terra, telecomunicazioni e scienza.

La piattaforma è perfettamente compatibile per la messa in orbita attraverso il lanciatore italiano Vega, da Kourou nella Guyana Francese.

Finanziato dall’Asi e dal governo con 100 milioni di euro, Platino è realizzato dal raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla mandataria Sitael con Thales Alenia Space, Leonardo e Airbus Defence and Space. Sempre nella classe degli smallsat, si avvarrà di apparati più leggeri, satelliti di circa 200 chilogrammi.

Il lancio di Platino 1 è atteso nel 2023 in base alla ripresa dei voli del lanciatore Vega-C. Sviluppata con la Nasa, la missione Platino 2 trasporterà invece uno strumento nell’infrarosso, dedicato alla misurazione della qualità dell’aria, del particolato e delle polveri sottili. Ora si chiama Maia (Multi-Angle Imager for Aerosols) ed è previsto decolli nel 2024.

I CONTRATTI SIGLATI DA LEONARDO PER PLATINO 3 E 4

Infine, lo scorso 23 gennaio, l’Asi ha siglato con Leonardo due contratti dal valore totale di circa 33 milioni di euro per lo sviluppo e realizzazione della camera ad alta risoluzione di PLATiNO 3 e della camera iperspettrale di PLATiNO 4. I due strumenti ottici di ultima generazione sono il cuore tecnologico delle prossime missioni PLATiNO, spiegava l’Asi.

Non resta quindi che attendere la messa in orbita di Platino 1 quest’anno.

COSA FARÀ OFFICINA STELLARE PER LEONARDO PER LE MISSIONI PLATINO 3 E 4

Come spiega una nota, l’obiettivo delle missioni è fornire immagini ad alto dettaglio spaziale e spettrale della superficie della Terra mediante strumentazione innovativa e compatta in modo anche da sostenere, in chiave evolutiva, le future missioni ottiche dell’Asi e di fornire immagini per il monitoraggio dell’ambiente e del territorio.

“Il progetto prevede la responsabilità di elementi core dei payload della missioni PLATiNO3 e 4, basati su tecnologie abilitanti e allo stato dell’arte, ed in grado di raccogliere e soddisfare in pieno la sfida che PLATiNO rappresenta oggi per il sistema spaziale italiano”, ha commentato Gino Bucciol, vicepresidente sviluppo business e co-fondatore di Officina Stellare, parlando di “un risultato importante nel percorso di crescita di Officina Stellare, che si riconferma leader in alcuni settori strategici per il Paese nell’ambito delle tecnologie spaziali”.

COSA FA LA SOCIETÀ VICENTINA

Officina Stellare ha la sede legale a Sarcedo (Vicenza). La società è quotata sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana dal 26 giugno 2019.

Fondata nel 2009 da Riccardo Gianni (Presidente), Giovanni Dal Lago (Amministratore delegato) e Gino Bucciol (Chief Business Development Officer), ai quali si è aggiunto nel 2012 il socio e consigliere Fabio Rubeo, si distingue nel settore come una delle poche aziende al mondo con disponibilità interamente in-house di tutte le conoscenze e le capacità necessarie allo sviluppo, alla realizzazione e alla messa in funzione dei propri prodotti.

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