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Nasa Venere

La Nasa torna su Venere, anche l’Italia a bordo di Veritas

La Nasa annuncia il lancio di due missioni su Venere: partecipa anche il nostro paese attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi)

 

Anche l’Italia vola verso Venere.

La Nasa invierà due nuove missioni su Venere per saperne di più su come l’atmosfera del pianeta sia diventata così ostile nel corso della sua storia. Lo ha annunciato mercoledì il presidente dell’Agenzia spaziale statunitense Bill Nelson.

Le due missioni, denominate Davinci+ e Veritas con obiettivo Venere, fanno parte del Discovery Program della Nasa. Questa è la prima volta che l’agenzia spaziale invierà missioni dedicate al pianeta in più di 30 anni. Solo due missioni della Nasa hanno visitato Venere: Pioneer nel 1978 e Magellan nei primi anni ’90.

La prima si concentrerà sull’atmosfera venusiana, mentre l’altra mapperà la superficie del pianeta.

Alla missione Veritas partecipa anche l’Italia attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi).

LA MISSIONE VERITAS

Entro il 2030 la missione Veritas (Venus emissivity, radio science, inSAR, topography, and spectroscopy) della Nasa partirà alla volta di Venere per svelare il funzionamento del misterioso pianeta gemello della Terra.

Ciascuna missione riceverà 500 milioni di dollari per lo sviluppo e sarà lanciata tra il 2028 e il 2030.

LA PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA ALLA MISSIONE VERITAS

L’Italia partecipa alla missione Veritas attraverso una collaborazione di partnership tra Asi e Jet Propulsion Laboratory, che ha assegnato al nostro Paese la responsabilità per lo sviluppo e la realizzazione di tre strumenti di bordo: il trasponditore Idst (Integrated deep space transponder), necessario per garantire le comunicazioni e per eseguire gli esperimenti di radio scienza utili alla comprensione della gravità del pianeta; la parte a radiofrequenza del Visar (Venus Interferometric Synthetic Aperture Radar), utile allo studio della morfologia del pianeta e dei fenomeni di vulcanismo e l’antenna Hga (High-gain antenna).

“VERITAS INDAGHERÀ LA STORIA GEOLOGICA DI VENERE”

“Veritas indagherà la storia geologica del pianeta più vicino alla Terra, mappando la sua superficie per studiarne i processi come la tettonica o il vulcanismo, ha dichiarato Angelo Olivieri dell’Asi, responsabile di Programma per la partecipazione italiana a Veritas.

“Vista l’importante partecipazione italiana alla missione, si può affermare con certezza che l’Italia contribuirà in maniera determinante ai principali temi scientifici di Veritas, senza trascurare il contributo tecnologico delle parti di responsabilità italiana, che è stato individuato grazie all’esperienza maturata su altre importanti collaborazioni con il JPL come Cassini e Juso”.

La missione potrebbe inoltre fornire nuovi dati sull’evoluzione del nostro pianeta, aiutandoci a comprendere meglio i pianeti rocciosi in orbita attorno ad altre stelle.

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