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Intesa Sanpaolo Thought Machine

Thought Machine, clienti e business della società partner di Intesa Sanpaolo per la banca digitale

Numeri, azionisti, vertici e curiosità su Thought Machine, operatore fintech britannico che contribuirà allo sviluppo Isybank, la banca digitale annunciata da da Intesa Sanpaolo

 

Intesa Sanpaolo ha scelto la fintech Thought Machine per sviluppare la sua nuova banca digitale Isybank.

Thought Machine è una società di software britannica nata nel 2014. Ha sviluppato una tecnologia cloud core banking che permette alle banche di automatizzare i loro processi, salvare costi e creare servizi di digital banking.

Tutti i dettagli sulla startup cloud banking.

IL PROGETTO ISYBANK DI INTESA SANPAOLO

“Isybank ci renderà resilienti di fronte agli attacchi e alla concorrenza del fintech dato che con Isybank passiamo da incumbent e challenger bank con un’offerta molto più completa”, ha annunciato l’ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, nel corso della conference call per la presentazione del piano al 2025.

Isybank punta su una tecnologia nativa in cloud, adattabile a un contesto multivaluta e a clienti multinazionali, poiché lavora in partnership con Thought Machine, primario operatore fintech.

COSA FA THOUGHT MACHINE

Come si legge sul sito, Thought Machine è stata fondata nel 2014 con la missione “di consentire alle banche di implementare sistemi moderni e allontanarsi dalle piattaforme IT legacy che affliggono il settore bancario”. La società offre la piattaforma di cloud core banking, Vault. La sua architettura aperta e collegabile consente l’integrazione con altri fornitori di software leader nell’ecosistema bancario.

Conta oltre 500 persone dislocate negli uffici di Londra, Singapore, Sydney, Melbourne, New York.

SEB, IQ CAPITAL, LLOYDS TRA GLI INVESTITORI

La società britannica ha raccolto oltre 110 milioni di sterline di finanziamenti da Eurazeo, Draper Esprit, SEB, British Patient Capital, IQ Capital, Playfair Capital , Nyca Partners, Lloyds Banking Group e Backed.

I VERTICI

A guidare la società c’è il fondatore e ceo Paul Taylor. Quest’ultimo ha fondato Thought Machine nel 2014 perché voleva utilizzare la stessa tecnologia cloud sperimentata mentre lavorava in Google per risolvere il problema dell’infrastruttura legacy del settore bancario.

Come raccontano sul sito web, nel 2015 Will Montgomery ha scritto il codice di Vault. Taylor ha agito come product manager, impostando e guidando la direzione generale del sistema, un ruolo che svolge ancora oggi.

IL CEO È UN EX GOOGLE

Prima di Thought Machine, Paul Taylor ha fondato due società di software, Rhetorical Systems e Phonetic Arts, ed entrambe sono state acquisite da società di software globali, Nuance e Google. Dopo che Phonetic Arts è stata acquisita da Google nel 2010, Taylor è entrato a far parte di Google per guidare un team di ingegneri responsabili del lancio del pionieristico sistema di sintesi vocale nel 2012.

LA PARTECIPAZIONE DEL GRUPPO LLOYDS

Nel 2018 Lloyds Banking Group ha acquisito una partecipazione in Thought Machine, nell’ambito di una “partnership strategica” progettata per accelerare i suoi ambiziosi piani di digitalizzazione.

La banca ha investito 11 milioni di sterline per una quota del 10% nella società. Lloyds collaborava con la società dal 2017 con l’obiettivo di implementare la sua tecnologia di cloud banking.

LA PARTNERSHIP CON GOOGLE SUL CLOUD

Nel 2019 Thought Machine ha annunciato una partnership con Google Cloud durante il Google Cloud Next di Londra. In qualità di partner di Google Cloud nel Partner Advantage Program, la società britannica collabora a stretto contatto con il team di Google Cloud per espandere le opportunità internazionali.

“Molti dei nostri clienti hanno già scelto Google Cloud per eseguire Vault e questa partnership rafforza ulteriormente il rapporto. Siamo lieti della collaborazione già in atto tra Thought Machine, Google Cloud e i nostri clienti”, aveva dichiarato nell’occasione Paul Taylor.

ANCHE INTESA SANPAOLO PARTNER DI GOOGLE CLOUD

A questo proposito, è bene ricordare che a fine 2020 anche Intesa Sanpaolo, a conclusione delle trattative avviate con il Memorandum of Understanding sottoscritto il 21 maggio 2020, ha siglato con Tim e Google gli accordi definitivi in base ai quali l’istituto migrerà una parte rilevante del proprio sistema informativo sui servizi cloud di Google.

Come si legge nella nota congiunta, l’accordo trarrà vantaggio dalla creazione di due Google Cloud Region a Torino e Milano, su cui Intesa Sanpaolo costruirà i propri servizi digitali. Le Google Cloud Region saranno costruite all’interno dei Data Center di Tim.

TUTTE LE BANCHE CHE HANNO SCELTO VAULT

Infine, tornando a Thought Machine i suoi clienti includono grandi banche internazionali.

Oltre a Lloyds Banking Group, troviamo Standard Chartered, che utilizza il software Vault per la sua banca digitale Mox a Hong Kong, il gruppo svedese di servizi finanziari Seb e ING Bank.

Negli Stati Uniti JPMorgan Chase sta implementando un nuovo sistema core basato su cloud per la sua banca al dettaglio utilizzando Vault.

A gennaio, Al Rajhi Bank Malaysia (ARBM), una consociata al 100% della banca islamica più grande del mondo per asset, Al Rajhi Bank of the Kingdom of Saudi Arabia (KSA), ha scelto Thought Machine per sviluppare la loro banca digitale di prossima generazione.

L’ultimo cliente è Mascoma Bank, la banca di risparmio degli Stati Uniti con uffici in tutto il New Hampshire, Vermont e Maine. Mascoma Bank è la seconda banca pubblica che eseguirà i servizi di digital banking su Vault. Segue Arvest, una banca con sede in Arkansas, che ha firmato per utilizzare Vault nel settembre 2021.

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