Intesa Sanpaolo punta sulla digitalizzazione nel nuovo piano d’impresa al 2025.
I NUMERI DEL NUOVO PIANO DI IMPRESA DI INTESA SANPAOLO
Nell’arco del piano la banca prevede investimenti per 7,1 miliardi di euro, di cui 5 miliardi per tecnologia e crescita, inclusi circa 650 milioni nella nuova Banca Digitale per creare una piattaforma più efficienti con cui già miliardi di costi per un taglio strutturale dei costi di circa 0,8 miliardi annui a regime (2026-2027), la strutturale riduzione dei costi sarà oltre 0,6 miliardi possibile dalla tecnologia.
LA NUOVA BANCA DIGITALE
La nuova Banca Digitale è pensata per servire i clienti retail che non serve le filiali e per ridurre il costo del servizio: è rivolta a circa 4 milioni di clienti di Intesa Sanpaolo che già non utilizzato le filiali e generano circa 200 milioni di ricavi con un cost/income superiore al 100%.
IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA
La tecnologia è all’avanguardia, cloud-native adattabile alla clientela multi-valuta e multinazionale, lavorando in partnership con la fintech Thought Machine. E’ prevista anche la creazione di Ai Lab a Torino con circa 50 professionisti italiani e internazionali allo sviluppo di nuove metodologie di analisi dei dati e soluzioni avanzate nell’Intelligenza Artificiale. L’infrastruttura tecnologica verrà poi estesa all’intero gruppo, inclusa la rete internazionale.
CHE COSA HA DETTO MESSINA, CAPO AZIENDA DI INTESA SANPAOLO
Il nuovo piano di impresa, ha spiegato l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, “proietta la banca nei prossimi dieci anni attraverso quattro pilastri”. Il primo, ha proseguito il manager, è il piano “di derisking upfront massiccio che ci porterà a diventare una banca nordica a zero crediti deteriorati, fra le migliori in Europa, il secondo riguarda invece la riduzione dei costi strutturale” grazie anche alla creazione di una banca multicanale digitale e dopo aver investito “pesantemente in tecnologia”. Intesa intende creare un polo dell’Intelligenza Artificiale a Torino dove sarà assunta una cinquantina di persone.
I PILASTRI DEL PIANO DI INTESA SANPAOLO
Il terzo pilastro è incentrato sulla “crescita delle commissioni grazie al recovery plan e all’advisory nel settore del wealth management e assicurativo. Il quarto punto è la sostenibilità”. La banca intende raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2030. L’ad Messina ha poi sottolineato che resta “prioritaria la crescita dei dividendi in contanti con obiettivi che saranno rivisti anno per anno”. Inoltre, i 6,5 miliardi di utile netto atteso al 2025 potrebbe salire a 8 miliardi in caso di aumento dei tassi dell’1% nell’arco del piano.
IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE DI INTESA SANPAOLO
Il nuovo piano industriale di Intesa Sanpaolo 2022-2025 prevede oltre 22 miliardi da dividendi cash con un payout ratio al 70% all’anno e un buyback di 3,4 miliardi nel 2022. I proventi operativi netti (ricavi) sono visti in aumento a 22,8 miliardi di euro nel 2025 da 20,8 miliardi nel 2021 (+2,3% Cagr), le commissioni nette in aumento a 11,1 miliardi nel 2025 da 9,5 miliardi nel 2021 (+3,9% Cagr), con un ammontare di risparmio gestito in crescita di circa 100 miliardi a 574 miliardi da 474 miliardi (+4,9% Cagr), un risultato dell’attività assicurativa in aumento a 1,9 miliardi nel 2025 da 1,6 miliardi nel 2021 (+3,3% Cagr), trainato dallo sviluppo del ramo danni con una crescita dei premi di 0,9 miliardi a 2,3 miliardi da 1,4 miliardi.
CAPITOLO REDDITIVITA’
La redditività del titolo (Rote) è attesa in aumento al 13,9% nel 2025 dal 9,1% nel 2021, il Roe, invece, in aumento all’11,6% nel 2025 dal 7,6% nel 2021 a fronte di un risultato netto in crescita a 6,5 miliardi di euro nel 2025 da 4,2 miliardi nel 2021 (+11,8% la crescita annua composta, Cagr), di una distribuzione per il 2021-2025 di oltre 22 miliardi di euro, di cui oltre 6,6 miliardi nel 2022 (inclusi 1,4 miliardi di acconto dividendi a valere sul 2021 pagati a novembre 2021 e l’acconto dividendi a valere sul 2022 in pagamento a novembre 2022) da dividendi cash con payout ratio al 70% e da un buyback per 3,4 miliardi nel 2022.
FRONTE PATRIMONIALE
Sul fronte della solidità patrimoniale, le aspettative sono di un Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nel 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4, un leverage ratio fully phased-in pari a 6,2% nel 2025 rispetto a 5,6% nel 2021 e un Liquidity Coverage Ratio a circa il 125% nel 2025 con un Net Stable Funding Ratio a circa il 115% nel 2025.
IL GIUDIZIO DEGLI ANALISTI
Dopo la presentazione del nuovo pianoforte d’impresa di Intesa Sanpaolo, l’attenzione degli analisti finanziari si concentra sul tema dei dividendi. L’obiettivo a circa il principale è l’impegno a raggiungere il capitale in eccesso al di sopra del 12% Cet1, che implica un ritorno di capitale di oltre 22 miliardi di euro tra tra dividendi e buyback nel periodo 2021-2025. il 42% del capitale di mercato di Intesa nel totale entro il 2025, il che implica uno dei rendimenti più alti tra le banche dell’Ue”, evidenzia un report di Morgan Stanley. Gli obiettivi principali del nuovo pianoforte sono “ampiamente in linea con il consenso”, evidenziano gli analisti di Kbw. Per Bestinver la sorpresa positiva è che una parte del payout è un “buyback una tantum da 3,4 miliardi di euro da fare nel 2022″. Per Equita i target del pianoforte sono ” coerente con le nostre attese. Prevista remunerazione agli azionisti 21 miliardi in arco piano, con 3,4 miliardi di riacquisti al 2022″. Nel nuovo piano gli analisti di Santander vedere un “significativo ritorno di capitale. IntesaSanpaolo intende restituire almeno 22 miliardi di euro di capitale agli azionisti nel periodo 2021-2025. Ciò equivarrebbe a 4,4 miliardi di euro in media all’anno. Sia che si consideri l’anno solare o anno contabile, il rendimento totale annuale sarà probabilmente superiore alla media implicita nel totale di 22 miliardi”.