Terry Gou, il fondatore della società taiwanese di componentistica elettronica Foxconn, ha annunciato di voler diventare il candidato del Kuomintang alla presidenza di Taiwan. Il Kuomintang è un partito di destra e nazionalista, attualmente all’opposizione: l’isola – di fatto indipendente, ma considerata dalla Cina come parte del suo territorio – è governata dal Partito progressista democratico di Tsai Ing-wen. Le nuove elezioni si terranno nel 2024.
IL TENTATIVO DEL 2019
Non è il primo tentativo di Gou di diventare presidente di Taiwan. Nel 2019, infatti, si dimise dalla carica di presidente di Foxconn – un importante fornitore di Apple per gli iPhone, peraltro – per candidarsi alle elezioni, ma vi rinunciò dopo aver perso le primarie del Kuomintang.
IL PATRIMONIO DI TERRY GOU
Con un patrimonio di 6,8 miliardi di dollari, Gou è attualmente la sesta persona più ricca di Taiwan. Al tempo della sua prima candidatura, nel 2019, era la più ricca.
LA POSIZIONE DEI PARTITI TAIWANESI SULLA CINA
Il Partito progressista democratico è favorevole all’indipendenza formale di Taiwan: il paese è indipendente di fatto ma non di forma, perché una dichiarazione potrebbe causare la reazione armata della Cina.
Il Kuomintang nega di essere filocinese, ma vuole che Taipei sia in buoni rapporti con Pechino, la sua principale partner commerciale con una quota del 25,2 per cento sul totale nel 2021 (se si include anche Hong Kong, la quota sale al 33 per cento). Seguono gli Stati Uniti, con il 12,6 per cento, e il Giappone, con il 10,3 per cento.
Gou ha detto di credere che sia “pericoloso votare per il Partito progressista democratico, che esalta l’indipendenza di Taiwan e odia e si oppone alla Cina”. A suo dire, l’unico modo per mantenere la pace sull’isola è il miglioramento delle relazioni commerciali con Pechino.
CHI SONO GLI ALTRI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA
Terry Gou, comunque, non è stato confermato come candidato del Kuomitang alle elezioni: anzi, non è nemmeno il favorito, come fa notare Quartz. Il probabile vincitore delle primarie del partito è piuttosto Hou Yu-ih, sindaco di Nuova Taipei, benché non abbia ancora annunciato ufficialmente la sua candidatura.
Nel caso Yu-ih dovesse effettivamente diventare il candidato del Kuomintang, Guo ha già detto che lo sosterrà. “Non possiamo lasciare che il Partito progressista democratico continui a governare, non possiamo lasciar vivere i nostri figli in una foresta di fucili e in una tempesta di proiettili”, ha detto, evocando scenari di guerra con la Cina.
Il Partito progressista democratico, intanto, ha già scelto il suo candidato per le elezioni presidenziali del 2024: è William Lai, l’attuale vicepresidente.
IL VIAGGIO DI TSAI IN AMERICA
L’annuncio della candidatura di Terry Gou è giunto mentre la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, è impegnata in un viaggio nelle Americhe: più precisante negli Stati Uniti (i principali sostenitori di Taiwan, pur in assenza di relazioni diplomatiche ufficiali), in Guatemala e in Belize (sono gli ultimi due paesi del Centroamerica che riconoscono formalmente Taipei e non Pechino: sono tredici in tutto).
Ieri Tsai si è riunita – a porte chiuse, a Los Angeles – con lo speaker della Camera statunitense, il repubblicano Kevin McCarthy. La precedente speaker, la democratica Nancy Pelosi, si era recata in visita a Taiwan lo scorso agosto; la Cina aveva reagito con delle grosse esercitazioni militari nell’area.