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Taiwan

Chip, commercio marittimo e non solo: qual è l’importanza economica di Taiwan

La difesa di Taiwan dalle pretese cinesi è una priorità per gli Stati Uniti: l'isola è uno dei poli principali dell'industria dei microchip, e si trova in mezzo a rotte marittime cruciali. Tutti i dettagli.

Ieri pomeriggio Nancy Pelosi, la speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, è atterrata a Taiwan. Il governo cinese ha minacciato ritorsioni.

COSA C’ENTRA TAIWAN CON LA COMPETIZIONE TRA USA E CINA, IN BREVE

Taiwan è uno stato a sé ma la Cina lo considera una provincia del proprio territorio da portare sotto il suo controllo, parlando di “riunificazione” (anche con la forza) pur non avendo mai governato l’isola.

La visita di Pelosi a Taipei – dove si è riunita con il parlamento locale, con la presidente Tsai Ing-wen e con rappresentanti del mondo imprenditoriale – viene dunque percepita da Pechino come un’intromissione in quelli che considera affari interni e come una sfida alla sua autorità.

Gli Stati Uniti non riconoscono ufficialmente Taiwan, ma ne sono i principali sostenitori politici e militari. Le visite di politici e funzionari americani sull’isola sono piuttosto frequenti, ma non quelle di rappresentanti delle istituzioni di alto livello. Pelosi, appunto, è di grado elevatissimo: in quanto speaker della Camera è a capo di uno dei due rami del potere legislativo statunitense ed è seconda nella linea di successione presidenziale dopo Kamala Harris.

La questione taiwanese è forse il principale punto di frizione tra gli Stati Uniti e la Cina. Al Congresso americano ci sono pressioni bipartisan sull’amministrazione di Joe Biden affinché adotti una postura di supporto più esplicita nei confronti di Taipei, abbandonando la cosiddetta “ambiguità strategica” per definire con chiarezza la disponibilità americana a impegnarsi militarmente per la difesa dell’isola da un’eventuale invasione cinese.

L’IMPORTANZA ECONOMICA DI TAIWAN: I MICROCHIP

Al di là delle questioni ideologiche e strategiche, la salvaguardia di Taiwan è importante per gli Stati Uniti perché l’isola – la ventiduesima economia mondiale – è uno dei poli principali dell’industria dei microchip, componenti tecnologici essenziali per lo sviluppo di molti settori manifatturieri e dunque cruciali per il progresso economico.

In un brief di Cassa depositi e prestiti dedicato ai semiconduttori si legge che Taiwan possiede una quota di mercato enorme, del 65 per cento, nella fase di fabbricazione dei chip. È leader anche del segmento di assemblaggio, imballaggio e testing, con una quota del 53 per cento. È invece meno dominante, ma comunque rilevante, nell’anello iniziale della filiera, ovvero la fase di progettazione (design): la sua quota di mercato è del 17 per cento, mentre quella degli Stati Uniti è del 65 per cento.

A Taiwan hanno sede aziende importantissime dell’industria dei semiconduttori come il colosso TSMC (primo produttore di microchip al mondo), MediaTek e ASE Technology.

TSMC sta costruendo una fabbrica di microchip in Arizona, negli Stati Uniti.

Leggi anche: Cosa farà Tsmc in Italia sui microchip?

PIL, COMMERCIO E LE ALTRE AZIENDE CRUCIALI

Taiwan – come detto – è la ventiduesima economia più grande al mondo, pur essendo un paese territorialmente piccolo e con una popolazione di 23 milioni di abitanti.

La sua economia è legata all’esportazione, in particolare di chip. Nel secondo trimestre del 2022 (aprile-giugno) il prodotto interno lordo dovrebbe essere cresciuto del 3,1 per cento; nel periodo precedente aveva registrato una crescita sempre del 3,1 per cento. A livello annuo, il PIL dovrebbe espandersi del 4 per cento circa: un tasso importante, ma inferiore a quello inizialmente stimato dagli economisti (4,4 per cento). C’entra la diminuzione della domanda di prodotti taiwanesi in Cina per via dei contagi di coronavirus e delle rigide politiche di contenimento, che hanno influito sull’attività economica.

La Cina è infatti il principale partner commerciale di Taiwan, con una quota del 26,3 per cento sul totale. Seguono gli Stati Uniti con il 13,2 per cento, il Giappone con il 10,9 e l’Unione europea con l’8,2.

Al di là delle aziende di semiconduttori, sono taiwanesi anche diverse importanti compagnie di trasporto marittimo come Evergreen, Yang Ming e Wan Hai Lines. Il paese dispone di porti rilevanti a livello internazionale come quelli di Taipei e di Kaohsiung.

LO STRETTO DI LUZON

Gli Stati Uniti si impegnano per la difesa Taiwan anche per evitare che la Cina, qualora invadesse e conquistasse l’isola, possa successivamente prendere il controllo pure dello stretto di Luzon, poco più a sud. Si tratta di un punto di passaggio fondamentale per le navi metaniere che portano il gas liquefatto in Asia nordorientale: il timore di Washington è che Pechino restringa la libertà di navigazione per quelle acque.

Più in generale, il mar Cinese meridionale – dove si trova Taiwan, e che Pechino rivendica a sé per la quasi interezza – è importantissimo per il commercio marittimo: ve ne passa circa un terzo del totale globale. L’area ospita inoltre ampie riserve ittiche e giacimenti di idrocarburi.

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