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Telco Mediobanca

Telco, tutto sul boom delle big asiatiche. Report Mediobanca

Per il settore mondiale telco ricavi in crescita del 2,4% nel primo semestre del 2023. Guidano il comparto i player cinesi, in controtendenza gli americani che registrano un calo mentre l'Europa è pressoché stazionaria. Ecco che cosa emerge dal report annuale di Mediobanca

Anche quest’anno le società cinesi continuano a trainare la crescita del settore telco mondiale.

Nel primo semestre 2023 il giro d’affari aggregato dei principali gruppi mondiali delle tlc ha realizzato una crescita del 2,4% rispetto al primo semestre 2022. Con un incremento del 5,9%, le società asiatiche hanno guidato la crescita del settore grazie ai player cinesi (+7,1%) forti del rafforzamento della quota di mercato nel 5G e così dell’accelerazione delle strategie di premiumization. In rialzo anche gli operatori dell’Emea (+1,4%), ma con l’Europa pressoché stazionaria (+0,6%). In controtendenza i ricavi delle tlc americane con una contrazione dell’1,3%.

È quanto emerge dall’indagine annuale sui maggiori gruppi mondiali e italiani nel settore telco redatto dall’Area Studi Mediobanca.

Tutti i dettagli.

CRESCONO LE SOCIETÀ TLC CINESI NELLA PRIMA METÀ DELL’ANNO

Da gennaio a settembre 2023 il giro d’affari è pari a 248,9 miliardi di euro per l’Asia & Pacifico (+5,9%), 171,2 miliardi di euro per l’Emea (+1,4%) e 164,2 miliardi di euro per le Americhe (-1,3%).

Come già detto, i player cinesi sono complessivamente cresciute del 7,1%, con l’ottima la performance dell’indiana Bharti Airtel (+14,2%), sottolinea Mediobanca.

DEUTSCHE TELEKOM DOMINA LA CLASSIFICA EUROPEA

Sul fronte dei ricavi, nel primo semestre 2023 Deutsche Telekom domina la classifica europea con 55 miliardi di euro (-0,9% sul primo semestre 2022), seguita da Vodafone (22 miliardi di euro, -2% sul 2022), Orange (21,5 miliardi di euro; +1,2%), Telefònica (20,2 miliardi di euro; +3,7%), BT Group (10,3 miliardi di euro; +2,4%), Altice (8 miliardi di euro; +0,9% su base pro-forma) e TIM (7,8 miliardi di euro; +3,8%).

LE ASIMMETRIE ANCHE A LIVELLO DI REDDITIVITÀ

Come sottolinea il rapporto Mediobanca, persistono asimmetrie a livello geografico anche in termini di redditività operativa: il MON dei primi sei mesi del 2023 è cresciuto del 3,2%, grazie all’Asia & Pacifico (+5,6%) e all’Emea (+7,7%) e nonostante il -1,7% registrato dalle Americhe. Le società europee hanno segnato un incremento maggiore (MON a +10,5%), ma determinato dalla performance di Deutsche Telekom (+19%). Escludendo quest’ultima la variazione si ridurrebbe al +0,3%.

CHINA MOBILE PRONTA A SCALZARE VERIZON NELLA CLASSIFICA DELLE MAGGIORI TELCO MONDIALI

Spostando lo sguardo al 2022, il giro d’affari aggregato dei 32 maggiori operatori mondiali è cresciuto del 3,9% sul 2021, grazie all’incremento del 7% delle vendite di dispositivi e del 4,2% dei ricavi da servizi che ha compensato la riduzione dei ricavi del 4% delle divisioni.

Al primo posto per ricavi tra i colossi mondiali si colloca la statunitense Verizon (128,3 miliardi di euro), tallonata dalla cinese China Mobile (con 127,4 miliardi di euro). Seguono la tedesca Deutsche Telekom (con 114,2 miliardi, i 2/3 dei quali sviluppati negli Usa dalla controllata T-Mobile) e l’altra statunitense AT&T (113,2 miliardi), scalzata dal podio in seguito alla cessione di WarnerMedia dell’aprile 2022.

Inoltre, la centralità dei player asiatici è confermata dalla presenza di cinque di essi tra i primi dieci operatori, evidenzia Mediobanca.

COSA SUCCEDERÀ A TIM CON LA VENDITA DI NETCO

Passando all’operatore italiano Tim, nella classifica di Mediobanca la società risulta 20esima, superata dall’indiana Bharti Airtel, ma scenderebbe in 22esima posizione con ricavi stimati in 13,5 miliardi escludendo le attività di NetCo, la società destinata a ricevere la rete fissa e i servizi wholesale dell’incumbent italiano. Grazie alla cessione di NetCo, è stimata per Tim una riduzione dei debiti finanziari di 14,2 miliardi, con abbattimento della leva finanziaria al di sotto del 100%, rilevano gli analisti di Mediobanca.

Tale assetto consentirebbe di allineare l’incumbent italiano alle best practices europee, rimuovendo i vincoli che ne limitano il potenziale di crescita, sia in termini di operazioni non organiche che di sviluppi strategici che richiedono ingenti investimenti, sottolinea il rapporto.

MIGLIORA LA REDDITIVITÀ INDUSTRIALE DELLE TLC

Passando all’analisi dell’ultimo quinquennio, la redditività industriale delle telco mondiali è in leggera ripresa tra il 2018 e il 2022, con l’ebit margin pari al 15,5% in miglioramento di 40 punti base rispetto al 15,1% del 2018. In Europa, sul podio della redditività nel 2022 salgono: Telenor (ebit margin al 21,7%), Swisscom (18,3%) e BT Group (15,4%).

Tra i principali operatori internazionali l’indiana Bharti Airtel vanta i margini industriali più elevati (ebit margin al 25,3%), seguita dalla canadese BCE (22,4%) e dalla statunitense Verizon (22,2%). Sul fronte patrimoniale, a livello europeo la svizzera Swisscom ha la struttura finanziaria più solida (debiti finanziari sul capitale netto al 70,8%), seguita da Vodafone al 103%, con Tim sopra la media europea del 157,9% al 169,2%; tra le società con il livello patrimoniale più basso si collocano, invece, Deutsche Telekom (173,9%), Telenor (191%) e Altice, quest’ultima con patrimonio netto negativo.

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COSA SUCCEDE AGLI INVESTIMENTI SUL 5G

Infine, le condizioni geopolitiche e i timori di recessione frenano gli investimenti ne, scesi nel complesso del 2,6%, con punte del 3,9% nelle Americhe e del 5% in Europa, nonostante la necessità per il Vecchio Continente di accelerare nello sviluppo del 5G.

A fronte di una penetrazione media mondiale pari al 17,7%, la nuova tecnologia è ai massimi negli Usa (64,8%), dopo il sorpasso nel terzo trimestre 2023 ai danni della Corea del Sud (63,3%), seguiti dal Giappone (54,6%) e dalla Cina (52,5%).

Dal rapporto Mediobanca, risulta un’Europa in ritardo con il 18,8% di penetrazione: Germania (46,4%) e Regno Unito (42,9%) detengono la leadership, mentre in Francia (17,3%) e Spagna (19,3%) il 5G resta poco sviluppato.

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