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Tabacci Spazio

Spazio, ecco i sogni spaziali di Tabacci con Francia e Germania

Non solo Recovery Plan, ecco i piani del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Spazio, Bruno Tabacci

 

Nel Pnrr ci sono 2,3 miliardi di euro di risorse destinate al settore spazio.

Lo ha detto il sottosegretario della presidenza del Consiglio con delega allo Spazio Bruno Tabacci, intervenendo ieri alla presentazione del protocollo d’intesa tra Asi e Padiglione Italia in vista di Expo 2020 Dubai.

Ma oltre agli investimenti per il comparto spaziale, il sottosegretario annuncia anche ulteriori intese con Francia e Germania.

“Nei prossimi giorni incontrerò i due ambasciatori di Francia e Germania e poi vedrò i ministri competenti dei due Paesi”. È questo il primo passo indicato da Bruno Tabacci, rispondendo ad una domanda dell’Adnkronos su come intendesse concretizzare la sua policy del ‘tavolo a tre gambe’ nella politica spaziale italiana in Europa.

Ma nel mosaico del settore spaziale italiano, oltre a investimenti e strategie, c’è anche il tassello nomine. Con la nomina dell’austriaco Joseph Aschbacher a direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (Esa) si è liberata la direzione del Centro di Esrin a Frascati che di fatto gestisce tutte le attività di Osservazione della Terra e conseguenti servizi ambientali ad alto valore aggiunto.

Per il neo sottosegretario Bruno Tabacci “ecco l’occasione per dimostrare le proprie capacità politico-strategiche” ha raccontato l’analista Francis Walsingham su Start. “Alcuni giorni prima della scadenza della presentazione delle domande di partecipazione informa varie persone a livello istituzionale che ha già scelto il candidato governativo: il professor Roberto Battiston, già presidente dell’Asi spodestato dal governo Conte 1″.

2,3 MILIARDI DI EURO PER LO SPAZIO NEL PNRR

“Gli stanziamenti proposti per lo spazio ammontano a circa 2,3 miliardi di euro, di cui 1,49 miliardi richiesti al Dispositivo per la ripresa e la resilienza e il resto nel fondo complementare”, ha specificato al Sole 24 Ore il sottosegretario Tabacci.

DAL SATCOM ALL’OSSERVAZIONE DELLA TERRA

“Le questioni” legate alle attività spaziali “che abbiamo collocato nel Pnrr sono molteplici e vanno dal Satcom all’Osservazione della Terra alla space factory”, ha osservato ieri Bruno Tabacci.

Come riporta il Sole 24 Ore, le cinque linee d’azione sono: “SatCom (satelliti e tecnologie per comunicazioni sicure e banda larga); Osservazione della terra (realizzazione di una costellazione satellitare ad alta frequenza di rivisita e lancio del progetto CyberItaly); Space factory (linee integrate per produzione, integrazione e collaudo di piccoli satelliti in Italia); Accesso allo spazio (tecnologie innovative per la prossima generazione di sistemi di trasporto); In-orbit economy (capacità di fornire la manutenzione in orbita di satelliti e infrastrutture)”.

E “diciamo che l’impatto che avranno questi 2,3 miliardi di euro sarà davvero considerevole” ha sottolineato il sottosegretario. “Si tratterà ora di fare le cose perbene e di sapere che l’Europa ci aspetta al varco, dovremo essere rigorosi nella realizzazione dei progetti, a maggior ragione su temi così esposti come quelli dello spazio”.

IL VALORE DELLA SPACE ECONOMY

“La nuova economia dello spazio potrebbe raggiungere un giro d’affari complessivo dei mille miliardi di dollari nel 2040, dopo aver toccato nel 2019 i 360 miliardi di dollari, pari a 325 miliardi di euro”, aveva delineato il sottosegretario Tabacci lo scorso 21 aprile in audizione alla Camera.

“Il segmento più propriamente legato allo spazio e all’aerospazio produce attualmente ricavi per circa 100 miliardi di euro, il 70% dei quali derivanti dal mercato istituzionale e il 30% dalla componente privata. Dunque, inevitabilmente è un settore strategico per l’Italia — aveva sottolineato Tabacci in audizione — che attualmente è l’ottava potenza mondiale in questo campo, preceduta da Germania e India, sia nell’ambito delle relazioni internazionali sia per la sua crescente rilevanza per il sistema scientifico e produttivo del Paese”.

LA FILIERA SPAZIALE ITALIANA

La filiera spaziale italiana comprende circa 7 mila addetti, con più del 15% negli ultimi cinque anni aveva ricordato Tabacci alla Camera. Si tratta di un giro d’affari annuo di circa 2 miliardi di euro.

Il sottosegretario aveva precisato inoltre che “un euro investito nello spazio genera un ritorno da 3 a 7 volte”.

IL RUOLO DELL’ITALIA IN ESA E IN EUROPA

“Attualmente il governo italiano è il terzo investitore europeo nel settore dopo la Germania e la Francia attraverso la partecipazione in Esa”, aveva rimarcato Tabacci.

“Dopo l’ultimo Consiglio ministeriale di Siviglia del 2019, la Germania destina all’Esa un budget da 3,3 miliardi l’anno, la Francia 2,7 miliardi, e l’Italia 2,3 miliardi”.

“Nell’ottica di un consolidamento del ruolo italiano in Europa è mia intenzione non solo instaurare un dialogo più strutturato ed efficace con la Commissione europea, ma anche avviare un’interlocuzione trilaterale con Parigi e Berlino” aveva sottolineato il sottosegretario.  Con l’intenzione di restituire “all’Italia un ruolo paritario nel rapporto con la Francia e la Germania nella convinzione che sia anche interesse dei nostri partner poter contare sul coinvolgimento dell’Italia per la realizzazione di progetti in grado di competere nel mondo”.

E IL RAPPORTO CON LA NASA NEGLI STATI UNITI?

Nel suo intervento alla Camera del 21 aprile, il sottosegretario Tabacci non aveva dimenticato però i rapporti tra Asi e Nasa, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti.

“Per quanto riguarda gli Stati Uniti e il programma Artemis e in particolare il ritorno dell’uomo sulla Luna in modalità più stabile, la nostra industria oggi ha la possibilità di cooperare con società statunitensi per fornire sistemi chiave per la riuscita di questo progetto. Ritengo che la cooperazione con gli Stati Uniti sia un elemento chiave della nostra politica spaziale nazionale e intendo rafforzare questa relazione con il partner storico del nostro Paese, con il quale negli anni Sessanta è iniziata la prima cooperazione spaziale” ha ricordato Tabacci.

Eppure come ha osservato il deputato Gianluca Benamati (Pd) nel corso dell’audizione alla Camera, bisogna capire come il governo intenda rafforzare la nostra partecipazione alle realtà europee da una parte e la collaborazione con gli Usa dall’altra.

“Lo sviluppo di questi rapporti con la Nasa, e in generale con gli Stati Uniti, è previsto alla base del programma di questo Governo, perché Draghi ha definito il suo Governo «europeista e atlantico». Io ne ho preso atto” ha chiosato Tabacci.

SINERGIA CON GERMANIA E FRANCIA

Tuttavia, proprio sull’interlocuzione trilaterale con Parigi e Berlino il sottosegretario allo spazio è tornato anche ieri all’evento all’Asi.

“Ho fatto il discorso in Parlamento del ‘tavolo a tre gambe’ perché un ‘tavolo a due gambe’ fatica a reggersi in piedi e quindi, invece di immaginare incontri bilaterali con Germania o con Francia, ho pensato che erano meglio, piuttosto, incontri trilaterali” e così “nei prossimi giorni incontrerò i due ambasciatori di Francia e Germania e poi vedrò i ministri competenti dei due Paesi” ha spiegato Tabacci.

“Abbiamo la necessità di ragionare in un formato che metta insieme gli interessi dei tre paesi, — ha osservato ancora Tabacci — secondo una linea che si sta affermando nella visione del governo”.

“Lo spazio può essere parte di questo lavoro comune, non solo per i lanciatori, — ha aggiunto il sottosegretario — ma anche per altre collaborazioni industriali, le tecnologie quantistiche e grandi temi di sostenibilità su cui l’Italia ha competenze, come quello dei detriti spaziali”.

A proposito dei lanciatori, Tabacci ha fatto sapere di aver incontrato anche l’amministratore delegato di Avio, capocommessa per i lanciatori Vega e Vega-C, per approfondire questi aspetti.

COME DELINEATO DAL MINISTRO GIORGETTI

Tabacci proseguirà dunque sulla scia del già intrapreso consolidamento dell’asse Italia-Francia per garantire all’Europa l’autonomia nell’accesso allo spazio.

Uno dei dossier sul tavolo dell’incontro del 19 marzo scorso fra il ministro dello Sviluppo Economico italiano e quello francese dell’Economia e Finanze è stato proprio lo spazio. Giancarlo Giorgetti (Lega) e Bruno Le Maire hanno rilanciato infatti su una “stretta collaborazione” nel settore dell’aerospazio. Cooperazione che presto sarà quindi allargata anche alla Germania.

E PRIMA ANCORA DALL’EX SOTTOSEGRETARIO FRACCARO

Come anticipato dall’incontro dello scorso novembre tra l’ex sottosegretario Fraccaro (M5S) e Le Maire che avevano annunciato la creazione di un gruppo di lavoro tra i principali paesi europei coinvolti nello spazio (e maggiori contributori dell’Esa): l’Italia, Francia e Germania.

IL NODO ESRIN

Infine, una questione che sta particolarmente a cuore al sottosegretario Bruno Tabacci secondo gli addetti ai lavori è il giro di nomine.

Come ricordavamo all’inizio, si è liberato il direttorato Esa delle Osservazioni della Terra, Esrin, a Frascati. L’ex direttore Josef Aschbacher è il nuovo direttore generale dell’Esa.

“Certamente l’Italia ha sprecato un’occasione, questo lo dico come osservatore” aveva ammesso Tabacci in audizione alla Camera. “Adesso si tratta di recuperare… È evidente che adesso si tratterà di decidere anche la posizione dell’Esrin a Frascati, e questo è un primo banco di prova.. È una cosa non facile.”

“Ma Tabacci ha chiaro cosa fare — ha scritto Walsingham su Start la scorsa settimana — alcuni giorni prima della scadenza della presentazione delle domande di partecipazione informa varie persone a livello istituzionale che ha già scelto il candidato governativo: il professor Roberto Battiston, già presidente dell’Asi spodestato dal governo Conte 1. In più non aspettando nemmeno di conoscere, a data di presentazione scaduta, la eventuale presenza di potenziali candidati con migliori competenze nello specifico tema delle Osservazioni della Terra. Non poche le perplessità da parte di molti analisti del comparti”.

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