Dall’anno prossimo ci si potrà connettere a Internet ultra veloce tramite Starlink. È l’obiettivo della compagnia SpaceX attraverso la costellazione satellitare. Ecco tabella di marcia e incognite dell’ambizioso progetto della società aerospaziale privata fondata dal miliardario Elon Musk.
CONNESSIONE A BANDA LARGA DAL 2020
Durante il congresso astronautico internazionale in chiusura oggi a Washington, il presidente e Coo di SpaceX Gwynne Shotwell ha confermato alla stampa che intendono offrire il proprio servizio Internet via satellite nel 2020.
LA COSTELLAZIONE STARLINK
Lo scorso 24 maggio SpaceX ha lanciato i primi 60 satelliti della costellazione Starlink. La costellazione sarà composta da migliaia di satelliti, progettati per orbitare a basse altitudini sopra la Terra e fornire copertura Internet sulla superficie sottostante. SpaceX ha dichiarato che le prestazioni dovrebbero essere paragonabili a quelle delle reti via cavo e in fibra ottica terrestri che trasportano la maggior parte del traffico internet oggi.
I LANCI CHE MANCANO
Al fine di rendere operativo il servizio, restano da completare da sei agli otto lanci, ognuno da 60 satelliti, ha precisato comunque Shotwell. Il prossimo lancio è previsto per novembre.
SpaceX aveva già precisato che sarebbero stati necessari 24 lanci per rendere la costellazione globale. Sebbene 24 lanci offriranno una copertura globale completa, Shotwell ha riferito ai media che dopo continueranno a fare ulteriori lanci per espandere e migliorare la copertura.
RECORD DI SATELLITI
SpaceX ha finora ottenuto le licenze dalla Federal Communications Commission per lanciare in orbita quasi 12.000 satelliti. E proprio la scorsa settimana, SpaceX ha chiesto all’International Telecommunication Union (Itu) l’autorizzazione ad accedere allo spettro per altri 30.000 satelliti Starlink per un massimo di 42.000. Starlink potrebbe diventare quasi quattro volte più grande di quanto inizialmente previsto. Non solo, sarebbe 20 volte il numero di satelliti funzionanti oggi e quasi cinque volte il totale di tutti gli oggetti spaziale che l’umanità abbia mai lanciato dal 1957.
STARLINK FUNZIONA, PAROLA DI MUSK
I satelliti del primo lancio funzionano. A comunicarlo ci ha pensato il ceo Elon Musk che lunedì sera ha cinguettato che avrebbe inviato il tweet utilizzando il sistema Starlink. “Whoa, ha funzionato!!” ha scritto.
Whoa, it worked!!
— Elon Musk (@elonmusk) October 22, 2019
IN VISTA DI MARTE
Possedere e gestire una costellazione di satelliti a banda larga a livello globale potrebbe essere un fattore di guadagno considerevole per SpaceX. Dopo il programma dei razzi commerciali (utilizzati anche dalla Nasa), si tratta di un altro prodotto su cui l’azienda può fare affidamento per generare profitti mentre persegue i suoi programmi più ambiziosi, compresi eventuali servizi di lancio su Marte con la navicella Starship.
BATTERE I RIVALI ONEWEB E KUIPER (AMAZON)
Gli sforzi di SpaceX per capitalizzare il mercato della banda larga satellitare a bassa orbita terrestre non garantiranno il monopolio a Musk. Oltre alla costellazione Starlink, ci sono altre costellazioni proposte da OneWeb, Telesat, Kepler Communications, Iridium e Kuiper di Amazon. Ma nessuna grande quanto la rete di SpaceX.
AERONAUTICA STATUNITENSE TRA I PRIMI CLIENTI
Come hanno riportato SpaceNews e Reuters, SpaceX avrebbe già un importante cliente. La Us Air Force sta testando la tecnologia Starlink su aerei militari nell’ambito di un programma chiamato Global Lightning, . Il progetto, che fa parte di un contratto da28 milioni di dollari, assegnato a SpaceX lo scorso anno, sta testando comunicazioni militari crittografate tramite terminali Starlink su un aereo da trasporto militare C-12.