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Spacex Starlink

Musk vuole superare il record di satelliti in orbita con Starlink

SpaceX ha richiesto l'autorizzazione per il lancio di altri 30.000 satelliti. Una volta completata, la costellazione Starlink potrebbe avere 20 volte il numero di satelliti funzionanti oggi

Che a Elon Musk piaccia battere i record è risaputo. Ma stavolta vuole proprio esagerare. Secondo SpaceNews, SpaceX ha chiesto all’International Telecommunication Union (Itu) l’autorizzazione ad accedere allo spettro per altri 30.000 satelliti Starlink per un massimo di 42.000. La costellazione della società aerospaziale fondata dal miliardario Musk potrebbe diventare quasi quattro volte più grande di quanto inizialmente previsto. Non solo, si tratterebbe di circa 20 volte il numero di satelliti funzionanti oggi e quasi cinque volte il totale di tutti gli oggetti spaziale che l’umanità abbia mai lanciato dal 1957.

LA RICHIESTA INOLTRATA DALLA FCC

La Federal Communication Commission (Fcc) statunitense ha inviato infatti 20 documenti all’Itu, in ognuno dei quali si chiede l’autorizzazione per 1.500 satelliti in varie orbite terrestri basse.

ALL’AGENZIA ONU

L’Itu è un’agenzia delle Nazioni Unite che coordina lo spettro a livello internazionale per gli operatori satellitari. L’obiettivo è prevenire infatti l’interferenza del segnale e mantenere il controllo. I regolatori nazionali (in questo caso la Fcc) inviano la documentazione per conto degli operatori satellitari del proprio paese.

Ottenuta l’autorizzazione, parte una scadenza di sette anni in base alla quale l’operatore satellitare, in questo caso SpaceX, deve lanciare almeno un satellite con le frequenze richieste e farlo funzionare per 90 giorni.

LA FRETTA DI SPACEX

Come sottolineano gli addetti ai lavori, chiedere l’autorizzazione per 30.000 satelliti non significa che il progetto Starlink lancerà effettivamente un totale di 42.000. SpaceX non è tenuto a lanciare tutti i 30.000 satelliti, ma definire il suo piano ora potrebbe dargli un vantaggio normativo sugli altri operatori rivali.

Inoltre, l’Itu riformerà le sue regole di “messa in uso” durante la prossima Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni, che si svolgerà dal 28 ottobre al 22 novembre a Sharm el-Sheikh, in Egitto. I regolatori intendono infatti stabilire regole più rigorose per le imprese aerospaziali, richiedendo loro di lanciare percentuali della loro costellazione totale entro termini da stabilire al fine di mantenere i loro diritti di spettro prioritari. Pertanto è probabile che Musk abbia voluto esagerare con i numeri per assicurarsi le frequenze.

UN RECORD DI OGGETTI IN ORBITA

Ad aprile, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari spaziali ha dichiarato che dal 1957 sono stati lanciati nell’orbita terrestre circa 8.500 tra satelliti, sonde, lander, veicoli spaziali con equipaggio. Se SpaceX lancerà 30.000 satelliti Starlink in aggiunta ai 12.000 già pianificati, la società sarà da sola responsabile di un aumento di circa cinque volte il numero di veicoli spaziali lanciati dall’umanità.

LA DICHIARAZIONE UFFICIALE DELLA SOCIETÀ AEROSPAZIALE

In una dichiarazione via e-mail, SpaceX ha chiarito che sta pensando soltanto al futuro. “Man mano che la domanda per Internet veloce e affidabile aumenta in tutto il mondo, in particolare per quelli in cui la connettività è inesistente, troppo costosa o inaffidabile, SpaceX sta adottando misure per ridimensionare responsabilmente la capacità di rete totale di Starlink e la densità dei dati per soddisfare la crescita prevista dagli utenti esigenze”.

I PIANI DI MUSK

Lo scorso 24 maggio SpaceX ha lanciato i primi 60 satelliti della costellazione Starlink. Si tratta del primo passo per creare un servizio di connettività Internet ad alta velocità basato sullo spazio che compete con le reti tradizionali.SpaceX ha dichiarato che le prestazioni dovrebbero essere paragonabili a quelle delle reti via cavo e in fibra ottica terrestri che trasportano la maggior parte del traffico internet oggi.

Secondo il presidente e direttore generale Gwynne Shotwell, SpaceX punterebbe su novembre per un secondo lancio di satelliti.

SATELLITI TROPPO LUMINOSI PER GLI ASTRONOMI

Da fine maggio si possono dunque ammirare i satelliti di SpaceX, disposti come una fila di formiche ardenti, brillare mentre si muovevano lungo la loro orbita attorno alla Terra, chiaramente visibili ad occhio nudo. Molti nella comunità di astronomia non hanno apprezzato la visione, temendo che questa mega costellazione potrebbe essere troppo brillante, tanto da disturbare le osservazioni dell’Universo una volta completata.

Gli astronomi e gli osservatori di cielo amatoriali temono che Starlink e altre costellazioni satellitari rovinino la loro visione del cielo notturno, ma SpaceX ha risposto che sta lavorando per rispondere a tali preoccupazioni.

Ad esempio, la società prevede di annerire le basi dei futuri satelliti per ridurre al minimo l’abbagliamento.

INCIDENTE SFIORATO CON AEOLUS (ESA)

Oltre a problemi di abbagliamento, il lancio di un gruppo di satelliti aumenta il rischio di collisioni e detriti spaziali. Non a caso all’inizio di settembre, l’Agenzia spaziale europea (Esa) ha fatto sapere via Twitter di aver compiuto una manovra per evitare una potenziale collisione tra il satellite d’osservazione terrestre Aeolus e uno dei satelliti di SpaceX.

Secondo l’Esa era la prima volta che un satellite doveva essere spostato per prevenire una collisione con un gruppo di satelliti.

BATTERE I RIVALI ONEWEB E KUIPER (AMAZON)

Gli sforzi di SpaceX per capitalizzare il mercato della banda larga satellitare a bassa orbita terrestre non garantiranno il monopolio a Musk. Oltre alla costellazione Starlink, ci sono altre costellazioni proposte da OneWeb, Telesat, Kepler Communications, Iridium e Kuiper di Amazon. Il numero di satelliti operativi potrebbe dunque aumentare ancora.

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