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Cos’è successo a Sogei?

L'articolo di Umberto Rapetto

 

Il blackout tecnologico dell’Amministrazione finanziaria italiana è durato meno della sepoltura di Nostro Signore, ma non è un buon motivo per suonare le campane a festa.

Il tripudio in questa triste quaresima digitale andrebbe moderato perché il Venerdì Santo non è ancora arrivato e le avvisaglie della fragilità del sistema nervoso nazionale sono ogni giorno più inquietanti.

LA CRONACA

Alle 14 circa del 30 marzo 2022 le risorse hi-tech gestite da Sogei, il colosso che ha in mano il tessuto connettivo del Ministero dell’Economia e delle Finanze e delle sue Agenzie, finiscono KO.

L’irraggiungibilità dei siti web e l’interruzione totale dei servizi erogati per via telematica scatenano – come è ovvio che sia – l’inferno. Alla gioia di contribuenti ed evasori fiscali ed allo sconforto di professionisti ed imprese, si aggiunge una delle più simpatiche atmosfere goliardiche degli ultimi tempi. Battute feroci e spesso insolenti prendono di mira gli account social istituzionali in un commovente sberleffo di imperdonabile mancanza di rispetto.

Nel cuore della notte il “guasto” viene risolto ma la fatidica Resurrezione non convince chi purtroppo conosce le vicende che in questo periodo costellano la stampa.

Su Twitter (non avendo più strumenti propri, meno male esistono le piattaforme social) la Sogei e le realtà da questa assistite avevano provveduto a comunicare di non essere sotto attacco cyber. E, purtroppo, non hanno detto una bugia.

La nostrana Mariupol elettronica non ha avuto bisogno di hacker assatanati per esporre al mondo intero un dramma epocale….

E ALLORA?

Pirati informatici e killer del bit sono rimasti mortificati da questo incredibile evento. Non è stata una banda concorrente a rubare loro il privilegio di affondare la più imponente entità virtuale italiana, non sono arrivati i mercenari della più futuristica criminalità a far esplodere il centro elaborazione dati di maggior criticità del nostro Paese…

La spaventosa paralisi della fatturazione elettronica, dei green pass, delle ricette in farmacia e (poco ci dispiace) delle scommesse online, non è riconducibile ad un efferato attacco cibernetico ma ad un banale “calo di tensione”. In pratica è semplicemente “mancata la luce”….

Nessuna scena degna di Matrix o altre finzioni cinematografiche “sci-fi”: sullo sfondo si profila una sequenza che evoca Checco Zalone che, nel film “Che bella giornata”, passa una notte su Facebook per trovare il profilo di Farah e vede la sua connessione interrotta sul più bello dalla mamma che stacca la spina del computer.

Un’ultima osservazione. Sogei è una delle realtà cui verrà affidato il cosiddetto “cloud nazionale” e lavorerà insieme a Leonardo che si è fatta rubare i segreti di aerei militari e a Tim che riuscì a farsi sottrarre dagli hacker il controllo delle caselle di posta elettronica certificata – tra l’altro – dei Ministeri di Interni e Giustizia. Quanto appena successo ci tranquillizza. Tutti i partner sono allineati. Pronti. Anzi, prontissimi.

 

Estratto di un articolo pubblicato su infosec.news)

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